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Redattori

Versatilità: la complessità, la bellezza e il cuore della danza

Che cosa significa essere un ballerino versatile? Al giorno d’oggi, la versatilità nella danza non è solo una qualità desiderata, ma è ritenuta doverosa e insita in un artista. La danza è un’arte sconfinata, composta da differenti stili, tecniche e linguaggi che il danzatore completo deve comprendere e veicolare, e tra cui deve spaziare, a prescindere dalle sue preferenze e attitudini. La versatilità si sviluppa e arricchisce approfondendo le varie discipline, perché ogni stile aumenta e completa le abilità del danzatore. Espandere il proprio vocabolario coreutico incoraggia l’adattabilità del ballerino che svilupperà uno stile personale adatto a ogni contesto, e sarà quindi in grado di esprimere le emozioni e comunicarle immediatamente al pubblico. Quasi tutte le forme di danza sono derivate dal balletto classico. La base classica, infatti, insegna precisione, grazia, disciplina e attenzione ai dettagli, fattori che sviluppano e aumentano la consapevolezza, la percezione e il controllo del corpo. Tuttavia, non esiste uno stile migliore o più impegnativo degli altri, ogni tecnica presenta le sue difficoltà e le sue sfide. Per esempio un danzatore classico, temprato da sbarra ed esercizi al limite dell’umano, può trovarsi in difficoltà nel confrontarsi con una coreografia o diagonale più fluida e dinamica come ...

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Perché i ballerini sono considerati più attraenti di chi non pratica la danza?

La capacità di attrazione viene vista quasi come una dote magica che alcuni possiedono e altri no. Di solito si definisce ‘attraente’ una persona di bell’aspetto, che presenta determinate caratteristiche di simmetria del corpo e di eleganza nei movimenti, aspetti colti e rielaborati dal nostro cervello in frazioni di secondo. Uno studio condotto dal Professor William Brown dell’Università Rutgers in New Brunswick (New Jersey) e pubblicato su Nature, una delle più antiche e importanti riviste scientifiche, ha ipotizzato che il motivo per cui molte persone sono attratte dai danzatori risiede proprio nella simmetricità dei loro corpi, più accentuata rispetto a chi non danza ed è quindi meno coordinato. I ricercatori hanno scoperto che i ballerini tendevano ad avere un più alto grado di simmetria fisica, fattore da sempre collegato all’attrattiva, alla salute e alle qualità genetiche. Tali elementi, infatti, indicano un maggiore adattamento e dunque un maggiore successo nello sviluppo e nell’evoluzione della specie. Chi è simmetrico sarebbe in grado di correre più velocemente, e sarebbe quindi anche in grado di difendersi meglio e di catturare la preda. Tutti noi presentiamo asimmetrie nel nostro corpo. L’indice di una mano potrebbe essere più lungo dell’altra, per esempio, o il piede sinistro ...

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Determinazione, estro e amore per la danza: l’identikit del danzatore

Per potersi considerare un danzatore, qualsiasi sia lo stile scelto e il livello tecnico raggiunto, una persona deve possedere le seguenti caratteristiche. Determinazione nel perseguire i propri obiettivi, e capacità di riconoscere i propri punti deboli e di ammettere i propri errori, di cui deve fare tesoro. Temperamento estroso, curioso e desideroso di approfondire la conoscenza della disciplina che ha scelto. Empatia, intesa anche come di abilità di coinvolgere emotivamente il pubblico, investendo la massima energia in quello che fa. Umiltà, coniugata a un buon livello di sicurezza in se stesso e nelle proprie capacità. Generosità nel regalare a estranei il risultato del proprio lavoro, della fatica, delle rinunce che a volte la danza richiede. Sensibilità artistica, originata dalla crescita personale continua derivante dalla capacità di mettersi in discussione, dalla voglia di mettersi alla prova, sperimentare e appassionarsi. A livello fisico, il ballerino deve essere atletico, forte, deve provare piacere nella fatica, di cui sente addirittura il bisogno fisico e psicologico. Chi danza inoltre è intelligente: per raggiungere il proprio scopo, ossia danzare al massimo delle proprie possibilità e avvicinarsi all’eccellenza, identifica strategie nuove e diverse ogni qualvolta quelle adottate fino a quel momento non si dimostrino efficaci. Il ballerino ...

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La danza: “la più effimera delle arti, la più preziosa”

Il momento in cui si esegue un passo è unico e irripetibile. Quando finisce una pirouette o un grand jetè, il ballerino sa che mai o quasi mai riuscirà a riprodurre il passo in maniera identica, con la medesima elevazione, il medesimo controllo o la medesima precisione. Per quanto un passo e una routine vengano allenati e ripetuti all’infinito, non saranno mai a uguali a se stessi, ed è proprio questa fugacità a rendere la danza un’arte affascinante e straordinaria. La danza è composta di numerosi fattori, vari e concomitanti, che giocano un ruolo importante nel renderla una disciplina diversa da tutte le altre attività fisiche o artistiche. I passi cambiano spesso ritmo, direzione e dinamica. Il ballerino si sposta continuamente sul palco o in sala, e si ritrova a dover gestire tempestivamente imprevisti e contrattempi mantenendo il suo aplomb, senza interrompere la magia che sta creando. Il danzatore usa tutto il suo corpo in modi sempre diversi, sia a livello stilistico-interpretativo sia di velocità e intensità. La musica, i suoi compagni e l’arte che il suo movimento crea, incidono anche sulla sua emozionalità. A seconda del mood, della giornata appena trascorsa, delle persone che ha accanto mentre balla e ...

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“Les Italiens de l’Opéra de Paris” al Teatro della Versiliana

I talenti “Les Italiens de l’Opéra de Paris”, diretti da Alessio Carbone, tornano protagonisti sul palco del Teatro della Versiliana per la 42esima edizione del Festival. L’eleganza dello stile francese, unita al cuore indomito e pulsante italiano si esprimeranno sotto forma di passi a due, di sguardi carichi di passione, di movimenti e virtuosismi artistici. Impegnati nel grande repertorio del  Teatro dell’Opera di Parigi e guidati dalle note dei più grandi compositori classici e contemporanei, i ballerini porteranno il pubblico in un viaggio nella tradizione della danza. Il repertorio del gruppo rispecchia il vasto repertorio della grande compagnia francese e varia dal classico, neo-classico e contemporaneo. I passi a due, assoli e passi a tre presentati, dimostrano tutta la modernità di questa storica scuola parigina che ha festeggiato di recente i suoi 300 anni di tradizione. INFO 10 agosto ore 21.30 Teatro grande – La Versiliana Viale Morin n. 16 Marina di Pietrasanta, Lucca versilianafestival.it   © www.giornaledelladanza.com

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Fino a dove la connessione psico-fisica del danzatore si mantiene sana e produttiva?

Chi ama e pratica la danza con costanza, sia professionista sia amatore, è alla continua ricerca della connessione tra mente e corpo. Raggiungere questo senso di integrazione è estremamente appagante e migliora la salute fisica e mentale, e la qualità delle performance. Tuttavia quando questa connessione si spinge troppo oltre può generare ansia e frustrazione anziché appagamento artistico. La consapevolezza dell’importanza della salute psichica si diffonde sempre di più nel mondo della danza, e permette di comprendere come il corpo influisca sulla salute mentale, e viceversa. Quando il corpo diventa il mezzo che permette di svolgere le attività che si amano, come appunto la danza, nel ballerino può subentrare il timore di ciò che potrebbe accadere se la connessione mente-corpo venisse disturbata. Se c’è armonia tra la sfera fisica e quella cerebrale, i danzatori migliorano e vivono con sempre maggiore soddisfazione la loro esperienza artistica. E’ molto facile però sbilanciare questo equilibrio e il rischio è insito nella natura del danzatore che spinge fino al limite le proprie capacità fisiche e mentali. I ballerini, infatti, possiedono l’abilità di concentrarsi su svariate attività nello stesso momento, sanno muoversi con forza e leggerezza, e sanno emozionare il pubblico.  Ognuna di queste componenti ...

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Stimolare creatività, potenzialità e consapevolezza attraverso l’improvvisazione

Quando viene insegnata in un contesto interdisciplinare, l’improvvisazione può aiutare gli studenti a crescere nella tecnica, nell’abilità artistica e nel benessere generale. Sono, infatti, molteplici i benefici ottenuti nell’incorporare l’improvvisazione nella formazione didattica, indipendentemente dall’età del danzatore o dallo stile che viene insegnato. L’improvvisazione aiuta i ballerini ad applicare i concetti tecnici in maniera originale e innovativa, e a interiorizzare e comprendere più profondamente la tecnica. Li aiuta anche a sviluppare maggiore autoconsapevolezza mentre esplorano il movimento in modi che meglio esprimono le loro potenzialità. L’improvvisazione permette quindi di raggiungere maggiore consapevolezza attraverso la scelta di movimento, sviluppando maggiori livelli di conoscenza del corpo e di fiducia nelle proprie capacità fisiche e mentali. Sperimentando una significativa espressione di sé e un rilascio di tensione emotiva, l’allievo migliora il proprio benessere dentro e fuori la sala. Viene liberato dall’aspettativa di perfezione così diffusa nella formazione nella danza e trova gioia nel ballare e un maggiore senso di sé attraverso il movimento. Nonostante tutti questi benefici, l’improvvisazione può essere ardua per molti studenti. Alcuni provano disagio nel muoversi spontaneamente, specialmente se osservati dall’insegnante o dai compagni. Molti ballerini finiscono per copiare movimenti già visti o per assemblare passi con cui hanno familiarità, ...

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Plagio coreografico e ispirazione: una differenza sottile ma abissale

Plagiare una coreografia, ossia l’attività creativa di qualcun altro, è un concetto assurdo. L’idea che una sequenza di passi di un altro coreografo diverso venga copiata e incollata sembra ridicola, ma sfortunatamente, nell’era di Youtube, il plagio delle coreografie si sta trasformando in un’epidemia mondiale. Il plagio può avvenire in diverse forme: attraverso la riproduzione totale e parziale dell’opera originaria, attraverso una sua rielaborazione non creativa, o camuffata attraverso modifiche puramente accessorie. Non è facile finire cosa definire il plagio nella danza, perché questa disciplina esprime concetti nati dalla sensibilità e dell’estro di un artista. Inoltre, niente nella danza è completamente nuovo. Parti di coreografia possono assomigliarsi perché siamo esseri umani e possediamo all’incirca le stesse gamme di movimento. Eppure la danza è una forma d’arte originale e in continua evoluzione. Rubare idee di altri coreografi degrada tutti gli artisti. Non è sufficiente prendere dei passi da video online per definirsi un coreografo, ma può accadere. Infatti, sebbene sia accettabile utilizzare altri lavori per trarre ispirazione coreografica, se un insegnante di danza o un coreografo ha bisogno di plagiare un’intera routine, significa che non è in grado di creare una coreografia, il che implica gravi carenze tecniche, spesso indolenza e ...

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“Keeping warm” e “Clorophilia” in scena al Futuro Festival

Questa sera, all’interno di Futuro Festival al Teatro Brancaccio, in programma due nuovi spettacoli che debuttano in prima nazionale: Keeping Warm diretto e coreografato da Alessia Gatta, proposto alle ore 19. Segue alle ore 21 la compagnia KoDance di Silvia Marti con Clorophilia, lavoro fortemente ispirato dalla natura, che esplora la possibilità di redenzione da parte dell’essere umano. Con Keeping warm ci si domanda quale sia il vero motivo che ci spinga a creare con il linguaggio corporeo. Gatta trova la risposta in concetti apparentemente semplici: il tatto, i respiri, la comunità, la vicinanza, l’aderenza agli approcci e le relazioni scaturite da essi. Lo spettacolo mette in scena la profonda volontà di prendersi cura della danza e dello spazio che essa può abitare attraverso il calore dei corpi e degli animi che lo vivono, per giungere ad un risveglio delle membra statiche e delle menti sopite. Clorophilia esplora la possibilità di una redenzione attraverso il primordiale ritorno alle origini, alla capacità di riflettere sull’opportunità̀ di rigenerazione, abbracciando tutto ciò̀che abbiamo distrattamente ritenuto poco utile. Le scene segnano lo scandire del tempo apparentemente immobile, mansueto. All’interno dello spazio un piccolo mondo personale, pensato in memoria di quello che avevamo, così che ...

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La danza è libertà, positività e autoconsapevolezza

La libertà è un diritto. Ogni individuo può decidere come pensare, esprimersi e agire senza costrizioni, nel rispetto delle libertà altrui, ovviamente. Le percezioni soggettive di libertà sono spesso associate a esperienze di alta motivazione, realizzate mediante la scelta dei fini e degli strumenti che il soggetto ritiene utili. Uno di quasi strumenti è la danza. La libertà percepita dai danzatori abbraccia aspetti fisici, emotivi, intellettuali e sociali. La libertà, infatti, è associata all’autoconsapevolezza, alla fiducia e alla libera espressione corporea, all’interno dei canoni definiti dalla disciplina scelta. L’abbiamo già ripetuto più volte, la danza incoraggia a migliorarsi da ogni punto di vista, fisico e mentale. Spinge a progredire, conoscersi, a potenziare la concentrazione, e stimola il rispetto anche della libertà altrui. Insegna ad affrontare nuove sfide con determinazione e positività, e stimola l’identità emotiva e mentale che permette di diventare più forti e resilienti. In tempi di incertezza, imposizioni e limitazioni come quelli che stiamo vivendo, danzare assume un’importanza perfino maggiore. Abbracciare completamente ogni movimento, concentrarsi sui passi e sull’energia che il nostro corpo produce durante l’esecuzione è indispensabile per mantenere l’armonia tra mente e corpo. Nel corso della vita, tutti noi affrontiamo battute d’arresto, momenti di crisi, paura ...

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