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Redattori

Il Balletto Teatro di Torino torna a “MilanOltre” con due pièce

Domani alle ore 20.30, il Balletto Teatro di Torino, dopo qualche anno di assenza, torna a MilanOltre con una serata affidata alla scrittura coreografica di Manfredi Perego che presenta Studio su Anemoi in prima nazionale, e Primitiva. Lo spettacolo è anticipato alle 19.00 da un altro appuntamento a cura di Fattoria Vittadini. SIIATE – senza esclusione di corpi è un progetto di Fattoria Vittadini in collaborazione con Cascina Biblioteca di Milano e Paragon Music di Glasgow (Scozia). Un laboratorio coreografico live: dal training alla composizione, fino alla creazione di proposte coreografiche immediate, di gruppo e in tempo reale davanti a un pubblico a cui non vogliamo nascondere i segreti di un processo creativo condiviso. In Studio su Anemoi, prima nazionale, la danza scaturisce da una ferita portata dal vento. La seconda creazione, invece, Primitiva, nasce da una ricerca sulla corporeità nei suoi elementi primari, è un viaggio mnemonico nella più arcaica e animalesca percezione del sé, al contempo fragile e impulsiva. Un tentativo utopico di scoprire l’origine delle pulsioni umane, di abitarne la dimensione di naturalità. Viene chiamata in causa un’età che è lontana ma profondamente radicata in noi, che risiede in un ambiente tanto apparentemente banale quanto profondamente sconosciuto: il corpo. Un viaggio verso quella “origine di / impulsi sconosciuti / creati da noi”, come ...

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Le scarpette da punta e la loro storia

  Le scarpette da punta, o punte emblema della danza classica, sono il modello speciale di calzatura usato dai ballerini per danzare in punta. Permette loro infatti di muoversi sulla punta dei loro piedi. Questo modello è solitamente indossato dalle ballerine. Anche i ballerini però lo indossano per determinati ruoli, oltre che per esercitarsi nel rafforzare le loro caviglie e migliorare il loro collo del piede. Storia delle scarpette da punta Le donne iniziano ad avere un ruolo nei balletti nel 1681: fino ad allora infatti i danzatori erano solo uomini. All’epoca, i costumi erano pesanti: i ballerini indossavano maschere, grosse parrucche e scarpe col tacco. Marie Camargo, nel 1750 fu la prima ad usare scarpe senza tacco, riuscendo così a eseguire salti e movimenti che altrimenti sarebbero stati impossibili. I tacchi sparirono del tutto dalle scarpe da balletto dopo la Rivoluzione francese. Le antenate delle scarpette da ballo moderne erano assicurate ai piedi tramite nastri e avevano dei sostegni sotto alle dita. Le prime ballerine a sollevarsi sulle punte nel 1795 facevano ricorso a un’invenzione di Charles Didelot. La sua “macchina per volare” sollevava le danzatrici in avanti, consentendo di stare in piedi sulle punte prima di sollevarsi da terra. Questo ...

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Danzare indica il percorso di riconnessione con noi stessi

Indipendentemente dall’età e dalle motivazioni che spingono una persona ad avvicinarsi alla disciplina della danza, ballare garantisce benefici a molti livelli e a qualsiasi età. Attraverso la ripetizione del movimento e l’uso di entrambi gli emisferi cerebrali, logico e creativo, la danza migliora la neuroplasticità, ossia la capacità del cervello di modificare la propria struttura in risposta all’esperienza, costruendo nuovi percorsi neurali con conseguente aumento della forza mentale e della concentrazione. Danzare dunque riduce il declino cognitivo, migliora la memoria e mantiene l’integrità della materia bianca, componente tissutale del sistema nervoso centrale che controlla i segnali condivisi fra i neuroni, coordinando il lavoro delle diverse regioni cerebrali. La danza è anche un ottimo modo per far incontrare persone che possiedono interessi e passioni simili. Stimola nei bambini e negli adulti il lavoro di squadra e la cooperazione, permette di creare nuove amicizie e superare la timidezza. Il movimento condiviso con altre persone, infatti, permette al cervello di superare le barriere erette dalla paura e dalla mancanza di fiducia nei confronti di se stessi e degli sconosciuti, e contribuisce a generare un senso di connessione e uniformità, una comunità solidale alla base della nostra società. A causa dell’uso sempre crescente di computer, ...

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Il tutù, il costume per eccellenza delle ballerine e la sua storia

Tutù è un termine di origine francese (tutu /ty.’ty/), che indica il costume indossato dalle ballerine nei balletti classici. Il suo aspetto varia in relazione alla scenografia che si va ad interpretare. E’ un capo che si caratterizza come una mise di corpetto e gonna più o meno vaporosa, generalmente in materiale di tulle. L’origine del tutù Il balletto nasce nel corso del Rinascimento. In forma professionale si afferma nella seconda metà del Seicento con l’istituzione a Parigi dell’Académie Royale de Danse. Il professionismo femminile teatrale inizia quando le prime donne si esibiscono in un balletto nel palcoscenico del Théâtre Royal. Si evolve notevolmente durante il 1700. A quel tempo i ballerini indossavano maschere, parrucche, scarpe con il tacco. Vesti poco pratiche e del tutto inadatte alla libertà di movimento. Le donne in particolare erano vincolate dai bustini con le stecche, corpetti, gonne lunghe. Ma anche sopragonne sorrette da pesanti paniers (impalcatura fatta di rigide stecche). Gli uomini erano appena poco più liberi, inguainati in redingotes dalla vita stretta, stecche di balena e a volte con una sorta di gonnellino rigonfio chiamato tonnelet. Le due migliori ballerine francesi rivali dell’epoca, Marue Camargo e Marie Sallè, cominciano a semplificare il vestiario. La ...

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Il progetto “Co-lab” questa sera al Teatro Maddalena di Pesaro

Dopo la rassegna di video danza della scorsa settimana Hangartfest, festival di danza contemporanea sostenuto dal MIBACT, dalla Regione Marche e dal Comune di Pesaro, torna ad accogliere al Teatro Maddalena la danza dal vivo con la piattaforma coreografica CO-LAB a cura di Giannalberto De Filippis (Italia) e Michal Mualem (Israele). Il progetto è rivolto a giovani danzatori che vogliono inserire nel proprio bagaglio di esperienza gli strumenti utili ad accedere al mondo professionistico. Dopo le audizioni internazionali a Bologna, Berlino, Genova e Tel Aviv e un mese dedicato alla ricerca, sono stati selezionati 15 ragazzi per continuare un percorso mirato alla creazione coreografica. Questa sera e domani si alterneranno due gruppi di danzatori che, partendo da un concept comune, presenteranno quattro proposte coreografiche diverse. FIGURE CORRELATE è un percorso di assoli che ogni danzatore ha usato come fonte per riconnettersi a un qualcosa di estremamente personale, mentre CON-FIGURA-AZIONI è una costellazione di brevi coreografie in cui emergono le singole personalità, pur nella ricerca costante della relazione. Un tentativo di toccarsi, mantenendo la distanza fisica. Alle ore 18.00 oggi e domani la prima e la seconda parte di FIGURE CORRELATE, mentre alle ore 20.00, con replica alle 22.00, andranno in ...

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Le differenti modalità di apprendimento nel ballerino

In una classe di danza ci sono generalmente due tipi di persone, i ballerini fortunati che imparano una sequenza immediatamente dopo che è stata spiegata, e quelli che al contrario hanno bisogno di più tempo e più ripetizioni. Nell’essere umano, infatti, sono presenti diverse modalità di apprendimento influenzate da differenti tipologie di memoria. Apprendimento uditivo. Coloro che apprendono tramite il senso dell’udito conservano meglio le informazioni provenienti dall’esterno quando si concentrano principalmente sulla musica o sui segnali sonori. Apprendimento visivo. Gli individui che utilizzano la vista per imparare e memorizzare, assimilano meglio le informazioni quando sono presentate sotto forma di immagine, e trovano più facile impararle quando possono vederle piuttosto che ascoltarle. Apprendimento fisico o cinestetico. Le  persone che ne sono dotate imparano più agevolmente utilizzando il corpo e il contatto fisico, elaborando le informazioni attraverso il movimento e il tatto. I ballerini sono esseri fortunati. Tendono, infatti, a sviluppare e utilizzare tutti e tre i metodi di apprendimento, a cui si aggiungono altre tre modalità secondarie di assimilazione chiamate segnali di base: parole e non parole, ritmo e immagini. I nomi attribuiti ai vari passi nella danza sono universali e univoci, e possono essere mixati in diverse combinazioni o ...

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“Ink”: il nuovo lavoro di Dimitris Papaioannou in scena a Torinodanza Festival 2020

A Torinodanza Festival debutta, al Teatro Carignano, in prima assoluta e in esclusiva per l’Italia, martedì 22 e mercoledì 23 settembre 2020, alle ore 18.45 e alle ore 20.45, il nuovo spettacolo di Dimitris Papaioannou, INK che lo vedrà in scena insieme a Šuka Horn. Lo spettacolo dopo Torino andrà in scena al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia, ospite del Festival Aperto, sabato 26 e domenica 27 settembre. Due Festival, Torinodanza e Aperto, due istituzioni come il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e la Fondazione i Teatri, due città Torino e Reggio Emilia si sono uniti in una stretta collaborazione per realizzare un progetto unico e originale. Dopo l’incontro speciale con The Great Tamer a Torinodanza 2018, ritorna Dimitris Papaioannou con un progetto particolare e speciale: INK. L’acqua è la materia primaria su cui Papaioannou ha avviato questa sua nuova ricerca, utilizzando in particolare i sistemi d’irrigazione usati per annaffiare i campi, scoprendo la magia dei suoni che produce e la maestosa presenza del getto e delle gocce d’acqua. La vicinanza nel periodo di lockdown ha permesso a Dimitris Papaioannou e Šuka Horn di costruire un processo nuovo, che si è rapidamente trasformato in un incontro/scontro tra ...

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Torino Danza riparte con le etoile della danza italiana

A causa dell’emergenza Covid-19, il tempo della danza è rimasto sospeso tra progetti passati e visioni future. Torino Danza ha chiesto ai propri artisti di essere comunque presenti, di usare questa sospensione temporale per immaginare opere particolari. Prendono così il via delle vere e proprie testimonianze di partecipazione che mantengono vivo, aperto e originale lo spazio del festival. Una riflessione collettiva da condividere con il pubblico dall’11 settembre al 23 ottobre 2020.  Torino Danza Festival 2020: torna l’ ormai classico appuntamento torinese con la danza “Lo spirito che anima la programmazione di quest’anno – dichiara Anna Cremonini, Direttore artistico di Torinodanza Festival – è quello di sostenere con decisione alcuni artisti italiani. Vogliamo contribuire alla resistenza del sistema e coinvolgere coreografi stranieri, amici del festival, perché la nostra manifestazione possa mantenere la propria vocazione internazionale. Il virus ha ridisegnato confini fisici e mentali, ma noi vogliamo mantenere aperta la strada del confronto dialettico tra esperienze, visioni, linguaggi». Due le sedi degli spettacoli: le Fonderie Limone di Moncalieri  e al Teatro Carignano di Torino. Nella prima location andranno in scena “A peso morto” di Carlo Massari (2 ottobre), “Tra le linee” di Simona Bertozzi (2 e 3 ottobre, prima nazionale), “God Bless You” ...

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Otto strategie per affrontare la paura del palcoscenico

Indipendentemente dallo stile e dal livello di danza praticati, l’esibizione sul palcoscenico genera sempre una certa inquietudine che in alcune persone può trasformarsi in panico. L’ansia di per sé è un meccanismo fisiologico e positivo di attivazione che permette di rendere al meglio nelle situazioni in cui sono richiesti maggiore concentrazione e impegno. Se gestita e vissuta nella maniera sbagliata, può tuttavia attivare un meccanismo di auto sabotaggio che non permette di affrontare in modo adeguato i compiti assegnati o di raggiungere gli obiettivi prefissati. In questo caso si parla di ansia da prestazione, ossia la preoccupazione eccessiva e sproporzionata che induce chi ne soffre a prefigurare esiti catastrofici della propria azione e a temere di essere valutato negativamente, di risultare impacciato, inadeguato e di fallire. Il risultato di una prova è esclusivamente percepito in relazione al giudizio dell’altro, che per la persona con ansia da prestazione deve essere necessariamente e completamente positivo. Un minimo allontanamento da questo ideale di perfezione viene percepito in modo eccessivamente negativo. Se il danzatore soffre di ansia da prestazione, potrebbe non solo fallire nella sua performance ma soprattutto perdere la gioia dal ballare. È dunque importante possedere i giusti strumenti per riconoscere e affrontare ...

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Eleonora Abbagnato protagonista della sfilata di Laura Biagiotti al Campidoglio

Charme, eleganza, talento, bravura e bellezza. Eleonora Abbagnato, l’etoile che tutto il mondo ci invidia, è stata protagonista del defilè di Laura Biagiotti tenutosi al Campidoglio lo scorso 13 settembre. Insieme a cinque ballerine del Teatro dell’Opera, la Première Danseuse chiude il finale. Va in scena infatti una sinergia di eccellenze che coniuga moda e danza, con una performance inedita. La coreografia è realizzata apposta per l’occasione sulle note di Ennio Morricone, che con i suoi mirabili capolavori accompagna tutta la sfilata. È la Roman Renaissance nel segno della bellezza, della moda, della cultura, della danza, dell’amicizia e soprattutto dell’amore per Roma della maison Biagiotti. Eleonora Abbagnato insieme alla maison Laura Biagiotti Lavinia ricorda la mamma stilista Laura Biagiotti con la sfilata al Campidoglio. La prima modella scende vestita di bianco. Un colore tanto caro alla stilista Laura Biagiotti che lo ha trasformato in una chiara cifra stilistica per tutte le sue collezioni. Proprio per questo motivo è stata nominata dalla stampa internazionale “signora in bianco”.  La classe e la raffinatezza di Eleonora Abbagnato non fanno altro che esaltare una serata densa di emozioni e suggestioni. A partire dal magnifico set del defilè: il Campidoglio. La culla della Romanità nonché la ...

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