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Bernadette-Torres

Bernadette Mirentxu Torres: “Per avere ancora un futuro, la danza dovrà focalizzare le proprie energie nell’educazione” [ESCLUSIVA]

Bernadette Mirentxu Torres inizia a danzare all’età di sei anni. Durante gli anni di studio perfeziona la sua tecnica di danza classica attraverso corsi intensivi con compagnie quali Pacific Northwest Ballet, American Ballet Theatre, Houston Ballet, Hubbard Street Dance Chicago. All’età di diciassette anni, Bernadette firma il suo primo contratto di balletto professionale con il San Diego Ballet ricoprendo prima il ruolo di solista e poi di Principal Dancer al California Ballet. La sua carriera continua in tournée negli Stati Uniti e in Europa come artista ospite in diversi gala internazionali. Attualmente insegna Master Ballet Classes presso varie accademie, lavora come coreografa ed istruttrice di Pilates, metodo a cui si è dedicata con particolare impegno negli ultimi anni. Bernadette ha accolto il Pilates nel suo stile di vita come una forma di cross training per la sua carriera di danzatrice. Con Carlo Di Dio è Co-Direttrice del programma di danza “Torres Di Dio Ballet Program” (TDBP). In questa intervista esclusiva si racconta al Giornale della Danza. Ha iniziato i Suoi studi di danza molto precocemente, quando ha deciso di voler diventare una danzatrice di professione? Quando avevo tre anni ho detto ai miei genitori: “Diventerò una ballerina”. È divertente perché ...

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Antonio Desiderio è il nuovo direttore artistico del Dance Open America

Tra i grandi annunci del settore della danza, questo è sicuramente uno dei più sorprendenti: Antonio Desiderio, uno dei maggiori manager di danza e balletto, da anni top level del settore coreutico, è stato nominato nuovo Co-Direttore del Dance Open America Live, il prestigioso concorso internazionale di danza d’America tra i più importanti della danza. Ricordiamo che il manager italiano di opera e balletto era già stato special guest nella giuria del concorso 2021, che si è svolto interamente in streaming a causa della pandemia da covid-19. “Ricevere questa nomina è stato per me un sogno che si realizza: è un grande impegno ed una responsabilità che affronterò nel migliore dei modi. La nostra missione, mia e di Deborah Marquez, sarà quella di consentire ai migliori ballerini di diventare interpreti innovativi e qualificati, consentendogli di raggiungere il loro pieno potenziale ed dando possibilità di lavorare con altri ballerini, coreografi e registi. Lo scopo è quello dell’amore per questa forma d’arte, preservando e sviluppando il patrimonio della danza e la cultura della libertà di espressione”, queste sono state le prime emozionate dichiarazioni di Antonio Desiderio, piieno di gioia per l’importante nomina. Dance Open America Live sarà finalmente un ponte per collegare ...

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Alessandra Ferri e Massimo Murru tornano insieme alla Scala

All’interno della nuova serata di balletto ‘Grandi Coreografi’, che verrà trasmessa in streaming sul sito e sui canali social del Teatro il 15 maggio, l’appassionante passo a due del primo atto (scena seconda) riporta sul palcoscenico milanese un titolo importante nell’omaggio ai grandi maestri del Novecento, L’histoire de Manon di sir Kenneth MacMillan. Il 13 maggio alle ore 19 il Teatro alla Scala trasmetterà una lezione di Massimo Murru sul ruolo di Des Grieux. Lo streaming consente uno sguardo sul lavoro di preparazione della variazione del primo atto, che racchiude esprime tutto il mondo interiore del personaggio, assieme a quattro artisti che già hanno avuto l’occasione di interpretare questo ruolo, Timofej Andrijashenko, Claudio Coviello, Marco Agostino, Gabriele Corrado. Il 14 maggio alle ore 19 il Teatro alla Scala trasmetterà una lezione di Alessandra Ferri, sul ruolo di Manon con interpreti che nelle recenti stagioni hanno impersonato o studiato questo ruolo, Martina Arduino, Nicoletta Manni e Virna Toppi, e permette di approfondire i dettagli della variazione del secondo atto, allorchè Manon, entrata alla festa di Madame lussuosamente abbigliata al braccio di Monsieur GM, danza ammirata da tutti gli uomini presenti. Alessandra Ferri, nel 1980, dopo un’iniziale formazione scaligera e poi londinese, entra ...

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Il mito di Nijinski in scena al Teatro Massimo di Palermo

Aspettando l’imminente apertura al pubblico, il Teatro Massimo di Palermo porta in scena, martedì 4 maggio sulla web TV, il mito di Nijinski, uno dei più grandi ballerini di tutti i tempi, dalla vita travagliata e commovente. Il coreografo è Marco Goecke. Protagonista è il corpo di ballo del Teatro, diretto da Davide Bombana, ormai da un anno alla guida della compagine artistica. Lo spettacolo, pluripremiato, racconta la vita di Vaslav Nijinski, il suo genio inventivo e le sofferenze per la continua condanna per via della sua omosessualità e infine il deflagrare della malattia mentale che a soli 30 anni lo fa uscire di scena. ORARI & INFO 4 maggio ore 18.30 webTv del Teatro Massimo www.teatromassimo.it   www.giornaledelladanza.com Foto di Rosellina Garbo  

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“Arte & Spionaggio: Alberto Spadolini”, il libro sul celebre danzatore degli anni Venti

Sono trascorsi ben cinquanta anni dalla scomparsa del grande danzatore marchigiano Alberto Spadolini, in arte Spadò, ma il suo ricordo è più vivo che mai. L’Atelier di Riccione, che ne conserva la memoria, dedica, in occasione dell’anniversario della sua scomparsa, un libro al grande artista. Marco Travaglini, insieme ad Angelo Chiaretti, ispettore onorario dei Beni culturali e ad Andrée Lotey, docente di Letteratura Francese a Montréal, con la prefazione della giornalista Erminia Pellecchia, ha riacceso i riflettori sulla figura di questo danzatore leggendario, che ha ricevuto il giusto riconoscimento solo dal 2005, anno in cui è venuto alla luce il suo archivio, dalla polvere di una soffitta, con il volume: “Arte & Spionaggio: Alberto Spadolini” (anche l’Italia ha il suo James Bond)”, Ed. Atelier Spadolini. “Arte & Spionaggio: Alberto Spadolini”, il libro che celebra il ballerino, coreografo, scenografo, giornalista, pittore e playboy Una figura camaleontica quella di Alberto Spadolini, in grado sicuramente di non lasciarci indifferenti. Il James Bond celebrato nel volume “Arte & Spionaggio: Alberto Spadolini” è intrepido e sexy come la leggendaria icona americana. Il ballerino nato ad Ancona è circondato perennemente da donne bellissime e sexy, personaggi del jet set internazionale. Si muove con leggiadria tra il mondo ...

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Festival dei Due Mondi di Spoleto programma danza 2021. Direttore artistico Monique Veaute

S’inaugura venerdì 25 giugno 2021 la sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, la prima a firma della direttrice artistica Monique Veaute . Il Festival delle arti performative più antico d’Italia, ideato da Gian Carlo Menotti nel 1958, trasforma ancora una volta la città in palcoscenico. La missione fondante rimane senza tempo, così come l’atmosfera del luogo che per tre settimane mescola la realtà con la finzione, la quotidianità con la magia del teatro, gli artisti con gli spettatori: 60 spettacoli, tutti in prima italiana, con più di 500 artisti da 13 paesi in 15 sedi sono i numeri di una proposta interdisciplinare che dal 25 giugno all’11 luglio mette in relazione Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte attraverso la creatività dei migliori artisti e delle migliori compagnie internazionali. Gli appuntamenti si susseguono da mattina a sera, in una combinazione di generi e forme che permette al pubblico di scoprire l’inatteso. Gli spettacoli e gli incontri con gli artisti, gli appuntamenti collaterali, gli approfondimenti, i dibattiti scrivono il racconto della nostra contemporaneità, svelano il volto della nostra società e ci restituiscono la complessità del nostro vivere affrontandone i grandi temi: la Rai presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica sono al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione ...

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La danza è uomo. Fuori gli stereotipi e i pregiudizi dall’arte!

La danza è sempre stata vittima di stereotipi, considerata un’attività da femmine, i pochi maschi che decidono di praticarla sono spesso vittime di prese in giro e pregiudizi. Ricorderete tutti il film Billy Elliot, uscito nel 2000 e diretto da Stephen Daldry. Ispirato alla vita del ballerino Philip Mosley, la pellicola racconta la storia di un ragazzino di undici anni che vorrebbe studiare danza classica ma che vive in una famiglia e una società che ostacolano la sua passione. In questo film emerge l’importanza di seguire le proprie attitudini, fondamentale soprattutto per i bambini.  Per definizione lo stereotipo è “qualsiasi opinione rigidamente precostituita e generalizzata, cioè non acquisita sulla base di un’esperienza diretta e che prescinde dalla valutazione dei singoli casi, su persone o gruppi sociali”. Lo stereotipo di genere è definito invece come “un insieme rigido di credenze condivise e trasmesse socialmente, su quelle che sono e devono essere i comportamenti, il ruolo, le occupazioni, i tratti, l’apparenza fisica di una persona, in relazione alla sua appartenenza di genere”. Uno dei più comuni stereotipi riguarda proprio la danza che viene superficialmente considerata una attività ‘da ragazze’. Se scelta da un individuo di genere maschile, porta direttamente a un falso preconcetto di ...

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Teatro alla Scala si amplia, posata la prima pietra del nuovo edificio

Geometrie precise, alternanza di pieni e vuoti e cura nel rivestimento. Così viene presentato il nuovo edificio destinato ad ampliare il Teatro alla Scala di Milano, la cui prima pietra viene posata oggi. Il piano economico-finanziario prevede un investimento complessivo di 17 milioni di euro. Il termine dei lavori è previsto per il mese di dicembre del 2022. Il nuovo edificio sorgerà in via Verdi e, come spiegano gli addetti, costituisce opera essenziale prevista come complementare al necessario ampliamento della sede storica del teatro già al momento dell’acquisto della palazzina stessa, avvenuto nel 1997. Le nuove soluzioni organizzative e produttive che potranno essere adottate con questo intervento consentiranno di migliorare lo svolgimento dell’attività artistica, grazie all’ampliamento dell’area di montaggio e smontaggio delle scene e alla realizzazione delle nuove sale prova per l’orchestra e il ballo, oltre a garantire gli spazi necessari al rientro in teatro di quelle funzioni amministrative ancora ubicate in sedi esterne. La realizzazione del progetto architettonico è stata affidata all’architetto Mario Botta che, insieme allo studio dell’architetto Emilio Pizzi, si era già occupato dell’importante intervento di restauro e ristrutturazione della sede storica del Teatro e dell’area tecnica della torre scenica realizzata tra il 2001 e il 2004. ...

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Roberto Bolle: La danza è un’arte meravigliosa. La danza è scuola di vita

Per la Giornata internazionale della Danza, Roberto Bolle, primo ballerino del Teatro alla Scala di Milano, ha mandato uno speciale videomessaggio alle studentesse e agli studenti attraverso i canali social del Ministero dell’Istruzione. “La danza è un’arte meravigliosa. È una disciplina che parla a culture diverse. Non ci sono limiti, non ci sono barriere: ognuno può fare danza. La danza ha tanti valori: la disciplina, il rigore, la tenacia, tutto quello che noi impariamo fin da piccoli. È una vera scuola di vita, che forgia il corpo, ma prima ancora il carattere, la personalità. Io amo la danza, ma spero che l’amiate anche voi o che imparerete nella vostra vita ad amarla e a portarla sempre di più all’interno della vostra vita”. Redazione www.giornaledelladanza.com

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Siamo nati per amare la danza: lo dichiara la scienza

Il movimento è essenziale per la sopravvivenza delle specie. Il nostro cervello quindi è altamente stimolato dal gesto, dal linguaggio del corpo e dalle espressioni facciali. Diverse forme del corpo innescano nella nostra mente emozioni diverse. Un team di neuroscienziati di Londra ha scoperto, infatti, che guardare le forme morbide e armoniose di una ballerina genera sensazioni positive. La neuroestetica, area di ricerca che analizza l’estetica della produzione e fruizione di opere d’arte in chiave neuroscientifica, ha scoperto inoltre che il nostro cervello è predisposto geneticamente all’empatia, abilità sociale e strumento di comunicazione interpersonale basati sulla capacità di mettersi nei panni dell’altro, di condividerne gli stati d’animo. Ballando con i compagni o anche solo assistendo a uno spettacolo di danza dunque percepiamo e viviamo le emozioni degli altri, attivando una serie di stimoli neurali positivi. In occasione della recentissima Giornata Internazionale della Danza promossa dall’International Dance Council dell’UNESCO, vogliamo dunque ricordare le ragioni che rendono questa forma d’arte unica e preziosa. In realtà, il motivo è uno solo: la danza è amore. La danza è amore per: – la bellezza – il movimento – il proprio corpo – il proprio cervello – le proprie emozioni – la salute del corpo ...

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