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Vittorio Galloro, la forza della danza nei momenti più difficili

Hai iniziato i tuoi studi al Teatro San Carlo di Napoli sotto la direzione di Anna Razzi, poi ti sei trasferito alla Scuola Nazionale del Balletto di Cuba dove ti sei diplomato come ballerino e maestro. Cosa ti ha portato dall’Italia in un paese cosi lontano? Gli anni della scuola al Teatro San Carlo di Napoli sono stati stupendi, ne ho un ricordo bellissimo. La Signora Razzi, oltre ad essere stata una grande ballerina, è un’ottima direttrice, secondo me la persona giusta per un ambiente come Napoli. Lei mi ha fatto crescere tanto e, nonostante fossi un bambino senza troppe condizioni, ha creduto in me accettandomi alle audizioni per entrare nella scuola. Col passare degli anni però sentivo che mi mancava qualcosa, non mi bastava più quello che facevo, volevo fare di più, desideravo lavorare 11-12 ore al giorno per poter migliorare. All’epoca ogni anno frequentavamo lo stage di Vignale Danza, dove guardavo le lezioni, gli spettacoli, il concorso e, quando vidi gli elementi della scuola cubana in scena, dissi a me stesso: “così voglio ballare: con quella tecnica, quel virtuosismo, quella forza e con la forte virilità maschile che caratterizza la scuola cubana di balletto. A Torino c’era la ...

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Eleonora Scopelliti si racconta al giornaledelladanza.com

Un diploma di ballerina classica alla Scuola di Ballo del Teatro dell’opera di Roma, tantissime trasmissioni tv, un video per Vasco Rossi, una partecipazione al film Nine e l’arrivo come professionista ad Amici di Maria De Filippi. La carriera a tutto tondo di Eleonora Scopelliti. Il grande pubblico ti conosce per il tuo lato artistico. Come sei nel privato? Io sono un po’ come mi si vede, una persona umile, simpatica, sentimentale, passionale, educata. Mi ritengo una persona molto semplice, la popolarità non mi ha cambiata affatto.  Oltre la danza, che è la tua passione ed il tuo lavoro, hai qualche hobby?  Mi piace molto giocare a beach-tennis. D’estate, quando posso, faccio spesso i tornei di questo sport insieme a mio marito. Siamo entrambi molto impegnati col lavoro e quindi quando possiamo sfruttiamo qualsiasi occasione per stare insieme. Un’altra cosa che mi appassiona molto, da qualche tempo a questa parte, è una delle religioni più antiche, il buddismo. Di questa religione esistono molte correnti, io seguo quella meditativa, mi piace molto stare con me stessa e curare la mia parte spirituale. Questa è una cosa che riverso poi anche nel lavoro, quando danzo cerco sempre di esprimere quella che sono ...

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InCanto dall’Orlando Furioso

“Creazione astratta, libera da qualsiasi gabbia drammaturgica, non una storia ma quadri di vite parallele: immagini, cartoline, icone drammatiche e situazioni buffe”: queste le parole con cui Mauro Bigonzetti definiva Rossini Cards, coreografia del 2004 per l’Aterballetto (oggi Fondazione Nazionale della Danza) con cui lavora dal 1997, dopo avervi danzato per dieci anni. A distanza di sei anni la stessa definizione sembra calzare perfettamente allo spettacolo in scena al Teatro Argentina dal 17 al 19 dicembre, in una serata dedicata a uno dei più noti compositori barocchi, il tedesco naturalizzato inglese Georg Friederich Händel. E in particolare alla seconda delle due pièces proposte al pubblico: Come un respiro e InCanto. Se nella prima infatti la protagonista assoluta è la musica travolgente di Händel, che pervade e attraversa i corpi, liberi e abbandonati come se fossero guidati nel movimento dal respiro vitale dei suoni, è in InCanto che ritroviamo la cifra distintiva dell’autore. Prendendo liberamente ispirazione dall’Orlando Furioso, uno dei maggiori capolavori letterari del nostro Cinquecento, il coreografo romano riesce a sintetizzare in modo efficace nel movimento dei diciotto danzatori in scena l’andamento vorticoso della musica händeliana e il senso più profondo dell’opera ariostesca: un susseguirsi veloce e dinamico di scene ...

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Anna Maria Prina: “la Danza è un’Arte meravigliosa con un grande potenziale, che solo in Italia viene trascurata e non considerata”

Una carriera dedicata interamente alla danza, un percorso di vita, come è iniziato e quando? Casualmente. Sono stata attratta dal Bando di Concorso d’Ammissione alla Scuola di Ballo affisso in via Cusani a Milano. Avevo 9 anni e dissi alla mia mamma che volevo andare “lì”. Fui bocciata all’esame d’ammissione, ma grazie alla mitica “sciura” Bianca (bidella affetta da elefantiasi e di corporatura piuttosto forte con cuore d’oro) entrai ugualmente al primo corso nel 1952. Più tardi scoprii dai documenti che ero stata bocciata perché avevo delle cicatrici sulle ginocchia, causate da cadute mentre giocavo a “rimpiattino”, dato che portavo sempre pantaloncini corti… Quali sono stati i momenti più duri nella Sua carriera di danzatrice? Devo dire che sono stata abbastanza fortunata. L’esempio che mi piace dare è che, finita la Scuola e dopo un anno di contratto, fui chiamata in direzione e mi fu porto un foglio dicendomi di firmare. Io firmai e misi in borsa la copia del foglio senza neppure guardarlo. Dopo un po’ mi capitò in mano e lo lessi…mi colpì la frasettina “contratto a tempo indeterminato”! Oggi non potrebbe più succedere! Due momenti duri sono stati: quando sono stata ferma per un ginocchio infortunato e ...

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Alla Royal Opera House torna la magia di Cenerentola

Una rappresentazione fiabesca che rende l’atmosfera natalizia ancor più magica e suggestiva: è Cenerentola, balletto in tre atti in scena a Londra fino al 31 Dicembre. Le movenze create da Sir Frederick Ashton nel 1948 vengono, quindi, riportate sul palco di Covent Garden dal Royal Ballet, compagnia che mai ha smentito performance eccezionali e soprattutto fortissime doti di interpretazione, che mai potrebbero lasciare a bocca asciutta gli spettatori. Protagonisti di una delle fiabe più conosciute da grandi e piccini sono Cenerentola, giovane donna costretta ad una vita di schiavitù domestica dalla matrigna e dalle sorellastre, ed un Principe, alla ricerca della promessa sposa. La piccola protagonista, grazie al magico aiuto della fata Madrina e ad alcuni incantesimi che la trasformeranno in una vera e propria principessa, riuscirà a conquistare e sposare l’erede al trono, complice anche una scarpetta di cristallo. Numerosi sono i danzatori che interpretano i due ruoli chiave dello spettacolo: tra questi spiccano Federico Bonelli, talento italiano arruolato dalla compagnia di Sua Maestà, e Lauren Cuthbertson, una delle stelle emergenti della danza internazionale, già interprete della pièce Sylvia, portata sul palco di Covent Garden nelle scorse settimane. Un ruolo importante, che richiede doti tecniche molto forti ma che ...

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Thomas Hauert: la musica tradotta in danza

Il prossimo 4 dicembre presso il Teatro Stabile di Alba il noto coreografo svizzero Thomas Hauert metterà in scena una delle sue ultime e più ricercate creazioni artistiche: Accords. Quello di Hauert è un percorso che non sembra mai giungere a compimento: intrapreso insieme ai danzatori della compagnia Zoo nel 1998, si è subito mosso in direzione della ricerca; lavori come Pop-up Songbook (1999), Do you believe in gravity, do you trust the pilot? (2001), Verosimile (2002) sono tappe di un tracciato che ha condotto l’autore a nuovi modi di intendere il movimento, sia come azione tra e non di corpi, sia come risultato di un rapporto intrinseco tra danza e musica. Di questa ricerca Accords sembra trarre i frutti più significativi: i danzatori interagiscono tra di loro in un continuo scambio di ruoli tra il ‘leader’ di turno che lancia l’impulso e gli altri che lo recepiscono e trasformano in qualcosa di profondamente diverso e autonomo, ma allo stesso tempo riconducibile al resto grazie a una trama comune che è la musica. Un processo creativo definito da Denis Laurent “democratico”, in cui l’improvvisazione dà piena libertà di espressione individuale e in cui l’intrinsecità del rapporto tra i singoli movimenti ...

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“Lo schiaccianoci” del Croatian National Ballet Theatre

La favola natalizia per eccellenza portata in scena, in tre grandi teatri pugliesi, dal Croatian National Ballet Theatre, diretto da Almira Osmanovic: è “Lo schiaccianoci” di Pyotr Ilyich Tchaikovsky , un classico del balletto e del periodo delle feste, in programma al Teatro Impero di Brindisi mercoledì 1 dicembre, al Teatro Italia di Gallipoli giovedì 2 e al Palatour di Bitritto venerdì 3 (sipario sempre alle ore 21). A produrre questo allestimento dello spettacolo è Luigi Pignotti, per 26 anni manager di Rudolf Nureyev, con il sostegno morale dell’Associazione Culturale dedicata al grande etoile russo. La compagnia del Croatian National Ballet Theatre, fondata a Spalato negli anni Quaranta dalla ballerina di fama mondiale Ana Roje e gestita insieme al marito Oskar Harmos, suo partner anche sul palcoscenico, ha ricevuto, sin dalla sua nascita, riconoscimenti e apprezzamenti in tutto il mondo. Da allora, il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera Nazionale Croata di Spalato si esibisce nelle più grandi opere del repertorio classico e in première di compositori croati contemporanei. Nel 2002, la Osmanovic, famosa prima ballerina croata, diventa Direttore Artistico del Balletto e il suo repertorio classico si perfeziona ulteriormente. Ne “Lo schiaccianoci”, il corpo di ballo, di rigorosa formazione ...

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Nadejsda Ivanova, una straordinaria Clara ne “Lo Schiaccianoci” del Balletto di Mosca “La Classique”

Elemento di spicco de Lo Schiaccianoci rappresentato ieri al Teatro Bellini di Napoli dal Balletto di Mosca “La Classique” la splendida ballerina Nadejsda Ivanova, nel ruolo di Clara. Di notevole tecnica anche Roman Shuparskiy nel ruolo del Re dei Topi. Altri interpreti: Andrey Shalin (il Principe); Anastasia Sverchkova (lo Schiaccianoci); Alexander Sedov (Drosselmeyer); Evgenia Bespalova (Colombina); Anton Skosyrkiy (Arlecchino); Andrei Shiporov (il Saraceno) e le coppie Karina Kudriavtseva e Mikhail Eremenko (Danza Spagnola); Anastasia Vlasova e Vadim Pakhonov (Danza Orientale); Eugenia Bespalova e Alexander Sedov (Danza Cinese); Ekaterina Karpova e Andrei Shiporov (Danza Russa); Anastasia Sverchkova e Anton Skosyrkiy (Pastorale).    Il primo atto ha esaltato le aspettative degli spettatori, mentre nel secondo si è notata qualche imprecisione del corpo di ballo, sicuramente di grande preparazione tecnica ma forse ancora un po’ acerbo dal punto di vista della coesione artistica. Nell’insieme un allestimento molto vivace, in perfetto tema natalizio, nella versione coreografica di Alexander Vorotnikov, interessante la rivisitazione dell’originale di Petipa. Belli anche i costumi e le scenografie di grande effetto. Prodotta dalla Fondazione Arteatro di Carlo Pesta, la compagnia, fondata nel 1990 da Elik Melikov e formata da danzatori provenienti dal Bolshoi, dal Kirov e dai Ballets Theatres di Kiev ...

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Giuseppe Carbone: La danza è una disciplina bellissima… non rinunciatevi!

Un’intervista breve ma molto intensa: sono questi gli aggettivi da usare per descrivere il dialogo condiviso con il Maestro Giuseppe Carbone: una persona posata, molto precisa ma soprattutto innamorata della danza e di tutto ciò che fa in questo ambito. La sua storia non lascia spazio all’immaginazione e, a dir la verità, quasi intimorisce, tanti sono gli studi, le esperienze e soprattutto le coreografie che il Maestro ha creato in tutti questi anni. Un dialogo che mi ha lasciato un vero ed unico principio: i veri “grandi” non si vantano affatto di quello che hanno fatto….pensano sempre a cosa possono creare per migliorare ciò che hanno compiuto. Giuseppe Carbone ne è l’esempio lampante. La sua carriera è veramente lunghissima: formatosi prima alla scuola dell’importantissimo Teatro alla Scala, ha poi proseguito come ballerino, direttore del corpo di ballo e coreografo in numerose città europee. Ha, però, iniziato da piccolo. Con quale approccio si è avvicinato alla danza e soprattutto: è stato amore a prima vista? Può sembrare strano, ma mi sono avvicinato alla danza quasi per caso. Io volevo diventare cantante e attore, poi però ho iniziato le lezioni di danza…e non ho più smesso! Mi sono appassionato sempre di più ed è, ...

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Torna Vittorio Biagi con Danzaprospettiva nella “Serata Shéhérazade”

Lunga è la vita nella danza di Vittorio Biagi: il ballerino nato dalla costola di Dell’Ara e di Porcile, allievo della Suola della Scala, primo ballerino insieme con Bortoluzzi nel Balletto del XX secolo di Béjart, étoile all’Opéra Comique di Parigi, è stato in questo fine-novembre a Roma per Shéhérazade nel Teatro Cassia, con la sua compagnia Danzaprospettiva, da lui stesso fondata nel 1978. L’epoca dei trionfi per Biagi sembra lontana, ma soltanto perché sono ben 45 a tutt’oggi gli anni della carriera di questo batterista per passione, ballerino per professione, coreografo per maturazione. Allora, alla fine degli anni ’60, all’Opera di Lione creò la compagnia di 40 elementi Ballet de Lyon, e tornato in Italia nel 1977 dopo 18 anni, chiamato dall’A.T.E.R. a fondarne un’altra, creò e diresse per tre anni il glorioso Aterballetto, che in seguito con Amedeo Amodio e Mauro Bigonzetti sarebbe divenuto la compagnia più importante in Italia, dopo quelle dei teatri lirici. Poi… come ha scritto Vittoria Ottolenghi, “…egli è nato alla danza in Italia, ne è subito fuggito in cerca della grande danza internazionale. Mentre tanti giovani seguono il suo esempio, lui è tornato, con le sue geniali impennate, la sua vitalità, il suo ...

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