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Attualità

Le curve fisiologiche della colonna vertebrale: un aiuto prezioso per i danzatori

  La colonna vertebrale appresenta l’asse portante del nostro corpo: è composta dall’insieme di oltre 30 vertebre, la maggior parte delle quali sono unite tra loro da un disco di cartilagine fibrosa che racchiude al centro un nucleo di sostanza gelatinosa che è in grado di ammortizzare i carichi cui la colonna è sottoposta sia da ferma che durante i movimenti del tronco (disco intervertebrale). Grazie alla sua struttura complessa, la colonna vertebrale dell’uomo è capace di svolgere in maniera esemplare due compiti a prima vista diametralmente opposti: essa è capace infatti di muoversi nelle diverse direzioni dello spazio, permettendo alla nostra schiena di flettersi in avanti, estendersi in dietro, inclinarsi lateramente e ruotare a destra e sinistra ma, se mantenuta fissa dai muscoli che la circondano, è anche in grado di sostenere il peso dell’intero corpo, di sopportare carichi esterni anche ingenti (pas de deux) e di trasformarsi nel perno intorno al quale il corpo gira. Affinchè la colonna vertebrale possa svolgere al meglio le sue funzioni di sostegno e movimento, bisogna che il danzatore impari, fin dalle primissime fasi del suo allenamento, a rispettarne le caratteristiche fisiologiche anche durante i movimenti di danza, senza creare zone di rigidità e/o di sovraccarico, che ...

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Oriella Dorella, la luce e la bellezza della danza

Oriella Dorella nasce a Milano, dove inizia a frequentare la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Diplomatasi nel 1969, entra a far parte del Corpo di Ballo dell’Ente Lirico Scaligero, divenendo dapprima Solista nel 1972, poi Prima Ballerina nel 1977 ed infine Étoile nel 1986. Tra gli altri, ha preso parte ad alcuni dei più celebri balletti: Giselle, Coppelia, Lo Schiaccianoci, Miss Julie di Birgit Cullberg, La bisbetica domata di John Cranko, La strada di Mario Pistoni, L’Histoire de Manon di Kenneth McMillan, Onegin, Afternoon of a Faun di Jerome Robbins, Adamo ed Eva ecc. Ha partecipato a produzioni di altri teatri italiani, tra le quali si ricordano: “Il diario di Anna Frank” coreografia di Roberto Fascilla a Verona e le “Tre sorelle” coreografie di Gheorghe Iancu a Bologna. Ha preso parte a numerosi varietà televisivi di successo, quali “Fantastico” e “Sotto le Stelle” acquistando grande popolarità. Lasciato il Teatro alla Scala nel 1994, torna in scena nel 1996 con “La Marchesa Von O.” di Vittorio Biagi, cui fa seguito “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” di Luis Sepùlveda, presso il Piccolo Teatro di Milano con la regia di Walter Pagliaro e le ...

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Stoffa per la Danza Estate – Cento Anni di “Sacre”

  Articolo del 28.04.2013 Il balletto “Le Sacre du Printemps” di Igor F. Stravinskij compirà un secolo di vita il prossimo mese: il  suo debutto risale al 29 Maggio 1913 a Parigi, al Théâtre des Champs-Elysées, messo in scena dai Ballets Russes di Sergej Diaghilev, su musica di Igor’ Stravinskij, con scenografie e costumi di Nikolaj Konstantinovič Roerich e per la coreografia di Vaclav Nižinskij. Di controversie “Le Sacre du Printemps” ne ha recate con sé tante, a partire dal titolo, che andrebbe lasciato intradotto: fuorviante e quasi ridicolizzante tradurre il termine “Sacre” con “Sagra”, sarebbe da tradurre piuttosto con “rituale”, trattandosi, seguendo la trama dell’opera, di un rito sacrificale pagano. Il balletto mette infatti in scena un antico rito pagano russo, che si svolgeva all’inizio della Primavera e prevedeva la scelta di una fanciulla, l’Eletta, che si sacrificasse danzando fino alla morte per propiziare la nuova stagione. La premiere di Le sacre du Printemps è rimasta nella storia. Il pubblico e la critica si trovarono di fronte a un vero e proprio Manifesto di Arte Contemporanea, una radicale rottura con il passato sotto tutti gli aspetti: musicale, coreografico e scenico. E la sua forza risiedeva nel dichiarare a gran voce il nuovo attraverso costumi, scene e atmosfere radicate nell’antico: contro lo ...

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“Romeo e Giulietta 1.1”: rinnovamento di un “classico” per Zappalà

“Romeo e Giulietta 1.1”: rinnovamento di un “classico” per Zappalà

  A chiusura della sezione danza dell’edizione #Follia2016 del Festival Orizzonti di Chiusi va in scena in prima nazionale Romeo e Giulietta 1.1, ultimo lavoro della compagnia Zappalà Danza, in scena al Chiostro di San Francesco a Chiusi (SI) venerdì 5 e sabato 6 agosto alle ore 22:30. Lo spettacolo spalanca le porte al nuovo progetto artistico firmato dal coreografo siciliano, Antologia, che intende essere non soltanto una mera ripresa o rivisitazione delle creazioni che hanno formato il repertorio della compagnia, ma anche un trampolino di lancio per tuffarsi in nuove visioni della medesima danza, attraverso anche la semplice (ma non banale) reinterpretazione dei nuovi componenti performativi che ne danno caratterizzazione. E, dunque, perché non partire proprio da un “classico”, vale a dire quel Romeo e Giulietta. Sfocatura dei corpi datato 2006? Un lavoro che, dieci anni dopo, subisce un rinnovamento, più che una mera revisione, in cui il concetto-chiave della sfocatura ne determina la trasformazione al cento per cento. Cosa ci fa sentire sfocati, quando ci sentiamo sfocati? Tecnicamente, (in ottica, fotografia, cinema), la sfocatura è una questione di distanza. La distanza tra il centro focale dell’obiettivo e “l’oggetto” inquadrato; se questa distanza è inferiore o superiore ad una ...

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Marco Pierin dal palcoscenico all’insegnamento con vocazione e dedizione

Marco Pierin nasce a Milano. Da giovanissimo viene ammesso alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, dove si diploma nel 1977. Immediatamente dopo, entra a far parte del Corpo di ballo dello stesso teatro, che lo nomina solista nel 1980 e nel 1981 primo ballerino. Nel 1985, inizia il suo percorso come guest star internazionale, e in questo ruolo, danza nei maggiori Teatri del mondo, avendo come partner, molte tra le più prestigiose interpreti del balletto. Dopo un’importante, e lunga carriera, si dedica oggi, all’insegnamento di alto livello; è infatti, guest theacher in numerose compagnie internazionali, tra le quali, il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Municipal de Rio de Janeiro, il National Ballet of Canada a Toronto, il Royal Swedish Ballet a Stoccolma, Les Ballets de Montecarlo e molte altre. Si dedica inoltre con passione, al coaching e alla preparazione dei giovani talenti futuri della danza.   Carissimo Marco, hai sempre sognato, fin da piccolo, di diventare un danzatore?   All’età di 6 anni, vidi in televisione dai miei nonni materni, un “Lago dei Cigni” dal Bolshoi di Mosca, nel quale danzavano Maja Plisesckaja e Nikolai Fodeyechev, che mi folgorò. Da ...

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Cristina Scimè: “il Tango è stata la mia salvezza”

Viaggio con la Danza

Laureata in Business Communication, Cristina Scimè appende le scarpette di danzatrice classica per innamorarsi del tango. Da 10 anni vive e insegna a Milano ed è vicepresidente dell’associazione “Tangodoble Milano”, una delle prime realtà milanesi per l’insegnamento del Tango. Si è esibita in festival mondiali sia in Italia sia in Ungheria, in Germania, in Marocco, in Afghanistan e in Uzbekistan. Viaggia spesso per lunghi periodi alla volta di Buenos Aires dove si è perfezionata.   Come inizia questo tuo lungo percorso di ballerina? Già dall’età di 4 anni intrattenevo parenti e vicini con i miei assoli; ho iniziato con la danza classica più tardi, a 9 anni, e ho continuato per 10 anni. Sognavo di diventare étoile all’Opera e di viaggiare molto. Purtroppo la mia famiglia non ha mai preso troppo sul serio i miei sogni, probabilmente anche perché a scuola avevo ottimi voti. Dopo essere stata rifiutata alla Scala di Milano, ho letteralmente appeso le punte al chiodo e non ho voluto più saperne, come quando un grande amore finisce. Fino a che per caso, in un momento buio di molti anni dopo, non mi sono imbattuta nel tango. Cosa rappresenta per te il Tango? Il tango per me ...

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Giuseppe Picone nominato Direttore del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo

Dal San Carlo è partito e, dopo tanti anni, vi torna. Cresciuto, formato, diverso. Ma sempre con la stessa passione e la forza di volontà. La storia di Giuseppe Picone, étoile internazionale che per anni ha fatto sognare le platee di tutto il mondo, è iniziata  proprio qui, nel Teatro dove si è diplomato e dove, dopo un po’ di tempo, rientra per assumere un ruolo molto importante: Picone, infatti, è stato appena nominato Direttore del Corpo di Ballo dell’ente lirico napoletano. Una grande soddisfazione per questa stella che, appunto, ha iniziato il suo percorso proprio nella città partenopea. Una scelta fatta dalla commissione composta da Anna Razzi, Mauricio Weinrot e Eric Vu-An, che ha selezionato una rosa di candidati. Un percorso non sempre semplice: molte le competenze e le importanti personalità che hanno onorato il San Carlo con la loro presenza e che con grande umiltà si sono messi in discussione. Accolta dall’intero CdI l’idea della Sovrintendente e del Direttore Artistico, ovvero avere il coraggio di osare e di supportare nel percorso un giovane di talento italiano, napoletano per nascita e formazione: Giuseppe Picone, classe 1976, giovane di talento, affermata star internazionale, ballerino dell’English National Ballet e American Ballet di New York, ...

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La grande lirica europea rifiorisce con “Hopera, Baby!” di E.sperimenti Dance Company

L’11 agosto 2016, nell’ambito dell’evento Rocca Costanza Scena Aperta, E.sperimenti Dance Company sarà a Pesaro con Hopera, Baby!, coreografie di Mattia de Virgiliis, Francesco Di Luzio e Federica Galimberti, musiche di Giuseppe Verdi, Ruggero Leoncavallo, Gioacchino Rossini, Georg Friedrich Händel, Wolfgan Wolfgang Amadeus. Tratto distintivo di E.sperimenti, che la rende una compagnia originale e dinamica, è il suo linguaggio artistico innovativo ed eterogeneo, nato dall’unione e dalla contaminazione tra tecniche di diversi stili, hip hop, contemporaneo, modern, teatro-danza, breakin‘. Con raffinatezza e sottile senso dello humor, caratteristiche di tutte le creazioni di E.sperimenti, Hopera fa rifiorire le celebri arie della lirica italiana ed europea, grazie all’originalità del lavoro e alla varietà di gesti, linee, stili dei performers, molto diversi tra loro ma del tutto omogenei. Ne nasce una produzione leggera e divertente ma avvincente, in cui spiccano l’elevata qualità artistica e la grande comunicatività dei danzatori, che conquistano lo spettatore e lo accompagnano in un viaggio vivace e originale nell’operistica e nella musica romantica. ORARI & INFO 11 agosto 2016, ore 21:30 Rocca Costanza Piazzale Matteotti Pesaro (PU) Tel: +39 0721 3592501 E-mail: info@amat.marche.it Stefania Napoli Fotografia: Davide Lena e Paolo Borsotti www.giornaledelladanza.com

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