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Attualità

“Un’estate con…” – Domenica con Francesco Nappa

(Intervista del 19 novembre 2010) Il tuo primo approccio alla danza… Un giorno che assistevo annoiato alle lezioni di danza delle mie sorelle (ero il più piccolo di casa), fui notato dal maestro Nuñez  che mi consigliò di studiare danza. Ne fui molto sorpreso… pensavo che il ballo appartenesse solo al mondo femminile, ma l’idea di stare corpo a corpo con loro mi piaceva molto! I miei mi chiesero se volevo provarci e mi dissero che, se non mi fosse piaciuta la danza, avrebbero cercato qualcos’altro per me, ma non ce n’è stato bisogno. Hai iniziato la tua carriera col Balletto di Napoli e poi hai studiato all’English National Ballet, successivamente sei entrato a far parte come solista dei Ballets de Monte-Carlo e in breve tempo sei diventato principal, come hai vissuto il passaggio da una realtà artistica all’altra? Ho cominciato a 9 anni con l’insegnamento fondamentale di una grande maestra, Alessandra Matarrelli. A 15 anni ero già nel Balletto di Napoli. Al primo vero ingaggio a soli 17 anni ai Ballets de Monte-Carlo arrivavo già con un po’ di esperienza di scena e con gli esempi dei ballerini étoile della compagnia, come  Olivieri, Cantalupo, Gil. Con la guida di Maillot ...

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Esce il nuovo libro di Elisa Stagnaro “Dalla danza al corpo”

La danza come espressione dell’essere. È cosi che Elisa Stagnaro, danza terapeuta, ballerina e coreografa argentina,  definisce la danza nel suo nuovo libro,  intitolato “Dalla danza al corpo” e pubblicato per Mimesis Editore. Secondo la Stagnaro la danza non è un’arte che va oltre il trascendentale superando cosi le capacità umane, bensì è la più alta espressione dell’essere umano in cui si mescolano adeguatamente intelligenza, ragione, sensualità e desiderio. Da questo connubio perfetto tra logos e pathos nasce la danza, che secondo la Stagnaro non è altro che una potente visone dionisiaca del mondo, che non guarisce nulla, se non il male di vivere. Dunque il libro illustra come la danza, ottenuta con potenza e desiderio, riesca a permettere ai ballerini di avere la forza necessaria per affrontare la vita, e realizzare e portare a termine le forme più alte del nostro essere. Antonia Nedelcu

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“Un’estate con…” – Sabato con Giuseppe Carbone

(Intervista del 1 dicembre 2010) Un’intervista breve ma molto intensa: sono questi gli aggettivi da usare per descrivere il dialogo condiviso con il Maestro Giuseppe Carbone: una persona posata, molto precisa ma soprattutto innamorata della danza e di tutto ciò che fa in questo ambito. La sua storia non lascia spazio all’immaginazione e, a dir la verità, quasi intimorisce, tanti sono gli studi, le esperienze e soprattutto le coreografie che il Maestro ha creato in tutti questi anni. Un dialogo che mi ha lasciato un vero ed unico principio: i veri “grandi” non si vantano affatto di quello che hanno fatto….pensano sempre a cosa possono creare per migliorare ciò che hanno compiuto. Giuseppe Carbone ne è l’esempio lampante. La sua carriera è veramente lunghissima: formatosi prima alla scuola dell’importantissimo Teatro alla Scala, ha poi proseguito come ballerino, direttore del corpo di ballo e coreografo in numerose città europee. Ha, però, iniziato da piccolo. Con quale approccio si è avvicinato alla danza e soprattutto: è stato amore a prima vista? Può sembrare strano, ma mi sono avvicinato alla danza quasi per caso. Io volevo diventare cantante e attore, poi però ho iniziato le lezioni di danza…e non ho più smesso! Mi sono appassionato ...

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“Ore Libere / Danza” del settimanale A – diretto da Maria Latella – a cura di Sara Zuccari

Al via la nuova rubrica di danza a cura del Direttore Sara Zuccari ogni settimana sul settimanale A. Questa settimana troverete nella rubrica di musica, teatro, danza e arte “Ore Libere” del settimanale A – diretto da Maria Latella –Natalia Osipova e Ivan Vasiliev in esclusiva in Italia per il “Festival Arte Todi” – Direzione Artistica Roberto Baiocchi – di Sara Zuccari (Direttore del www.giornaledelladanza.com).

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“Un’estate con…” – Venerdì con Iván Pérez Avilés

(Intervista del 26 aprile 2011) Quando è iniziata la tua collaborazione con il Nederlands Dans Theater I e II? Collaboro con il Nederlands Dans Theater da 8 anni. Ho iniziato per un breve periodo con il  NDT II e poi ho avuto un vero e proprio contratto di 3 anni. Successivamente ho collaborato come danzatore e coreografo con il NDT I per 4 anni. Tu sei nato in Spagna, lasciare il tuo Paese è stato un passo difficile per te? Quando ho lasciato la Spagna ero molto giovane ed entusiasta all’idea di danzare e scoprire il mondo. È stata una mia decisione e quel senso di libertà è stato molto importante nella mia vita. È diventato difficile quando ho realizzato che avevo lasciato dietro di me anche una famiglia. Ora so che questa è la mia vita e che così doveva andare e riesco ad accettarlo. Lavori sia come danzatore che come coreografo, sapresti descrivere le sensazioni diverse di questi due ruoli… Come danzatore, provo la grande soddisfazione dell’essere in scena, il momento in cui sono in contatto diretto con il mio corpo, con le mie emozioni e con il pubblico. È una sensazione unica, che contiene in sé il ...

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Autunno all’Opéra di Parigi con Lifar e Ratmansky

Dal 21 settembre al 6 ottobre l’Opéra Garnier di Parigi presenterà le opere di due grandi coreografi russi ispirati entrambi dalla musica francese: Phèdre – tragedia coreografica in un atto su musiche di Georges Auric, libretto, costumi e scenografie di Jean Cocteau, coreografia di Serge Lifar – e Psyché, coreografia di Alexei Ratmansky su musiche di César Franck. Degno erede dei Ballets Russes, Serge Lifar in Phèdre mescola sapientemente teatro, musica e danza nella creazione di un balletto basato sulla tragedia di Racine, che riprende la leggenda greca di Fedra, moglie di Teseo, innamorata del figliastro Ippolito. Lifar era stato per anni attratto dai miti antichi, riconoscendo in essi dei valori plastici molto vicini al suo modo di coreografare. Nel 1938 scrisse Hyppolite, su musica di Vittorio Rieti che tuttavia non fu mai rappresentato. Fra il 1942 e il 1944 riprese il progetto originario di quest’opera ispirandosi ai versi di Racine. Il libretto fu affidato a Jean Cocteau che lo divise in 21 scene e nel 1947 la partitura fu affidata a Georges Auric. Così l’opera, nella sua versione definitiva,  prese il titolo di Phèdre ed andò in scena il 14 giugno 1950 al Palais Garnier di Parigi. Il tormento ...

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La Sicilia si veste di danza con la manifestazione Circuito del Mito Estate 2011

Prosegue la grande manifestazione Circuito del Mito Estate 2011 che ha avuto inizio a luglio e proseguirà fino al mese di ottobre regalando alla Sicilia momenti di arte di grande livello. Quando si parla di arte non si può certo escludere la danza che anche in questo evento gioca un ruolo da protagonista con un cartellone ricco di spettacoli di assoluto rilievo che saranno presenti in molte città. L’evento è organizzato dall’Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo con la guida del direttore artistico Giancarlo Zanetti con l’obiettivo di valorizzare la Sicilia a livelli internazionali. Le danze, è proprio il caso di dirlo, si sono aperte il 1 agosto nella città di Gela grazie alla presenza del Balletto di Mosca che si è esibito nel celebre Lago dei Cigni mentre nelle giornate del 2, 3, 4 e 5 agosto, prima a Marsala e successivamente ad Enna, Trecastagni, Palazzolo Acreide, la scena è occupata dallo spettacolo Alice’s Room con Giovanna Velardi. Un atteso ritorno in terra sicula è quello della Compagnia Balletto Classico di Liliana Cosi e Marinel Stefanescu che sarà presente il 4 agosto a Palermo, il 5 a Tindari, il 6 a Giardini Naxos ed il 7 ad Acireale ...

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Vittoria Ottolenghi: “Una vita per la danza” intervista di Sara Zuccari

(Intervista del 20 agosto 2010) Una vita dedicata alla danza, se dovesse fare un bilancio? Positivo! Tra bene e male, penso sia stata una buona scelta. Perché ama la danza? Non lo so. Credo, dopo tanti anni, che la danza abbia scelto me! Ed io, forse, l’ho scelta perché mi ricordava l’amore. Perché come l’amore coinvolge il corpo e la mente, con tutte le sue sfaccettature, emozioni e sentimenti. Lei più volte ha sottolineato che non ha mai studiato danza . Come è entrata la danza nella sua vita? In maniera casuale, cercavo lavoro e Sandro d’Amico, capo-redattore dell’Enciclopedia dello Spettacolo, mi disse che avevano bisogno di qualcuno che scrivesse di danza e balletto… io sino ad allora non avevo mai visto un balletto in vita mia. All’inizio ero spaventata; poi ho iniziato a leggere tutto quello che potevo. Ho divorato libri e libri di danza e mi sono lanciata. In breve tempo ho capito che quest’arte stava diventando la mia ragione di vita. Perché? Perché la danza è effimera: quando finisce è finita, rimane nei pensieri e nella memoria della gente. Non si ripone su uno scaffale: per questo non ne ho potuto più fare a meno di questo mondo ...

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“Un’estate con…” – Mercoledì con Carlo Di Dio

(Intervista del 24 settembre 2010) Hai iniziato i tuoi studi di danza al Teatro San Carlo e ti sei poi diplomato presso il Maestro Angelini, una scuola di grande tradizione… Il Maestro Angelini dirige una Scuola nella quale la Danza viene vissuta e presentata prima di tutto come una disciplina di vita, attraverso la quale avviare i giovani allievi verso traguardi che non si limitino all’ambiente ristretto della propria regione ma si aprano al Mondo. Le lezioni sono state indubbiamente severe, ma l’esempio di tanti allievi che hanno mosso i primi passi in quella Scuola, per poi proiettarsi nel mondo, è stata la molla che ha spinto me e tanti altri a stringere i denti e guardare in avanti ed in alto, mai indietro. Il Maestro e i suoi figli sono stati un modello di arte, di cultura, di Vita. Il tuo rapporto con Napoli Odio e Amore. Indubbiamente ballare a Napoli è stato importante e lo è ancora oggi, ma Napoli è in Italia, con i suoi limiti e le sue restrizioni. Non rinnego nulla, ma ad un certo punto della mia vita ho sentito che avevo bisogno d’altro senza mai, però, disprezzare Napoli e ciò che mi ha ...

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Ben Hur Live, la leggendaria corsa delle bighe

Il London Times lo ha definito “La produzione del secolo”, per il Corriere della Sera è uno “Spettacolossal”, stiamo parlando di Ben Hur Live che arriverà alla Nuova Fiera di Roma il 29 settembre.  Tratto dal romanzo di Lew Wallace Ben Hur – Un racconto su Cristo, questo musical ha debuttato all’ Arena O2 di Londra e si fermerà a Roma fino alla fine di novembre con una media di 6 spettacoli a settimana. Si tratta di un colossal di alta qualità, uno spettacolo nel senso più puro del termine che condurrà gli spettatori in un viaggio a ritroso nel tempo catapultandoli ai tempi dei gladiatori, dell’Impero Romano e alla nascita di Cristo. Eccezionali giochi di luce faranno da cornice a grandi battaglie navali, con la presenza di 9 vascelli di pirati,   seguite dalla corsa delle quadrighe che sfrecciano a tutta velocità in una gigantesca arena perfettamente ricostruita. La leggenda di Ben Hur, principe ebreo condannato ai lavori forzati, rivivrà quindi ai giorni nostri rilanciando lo stesso messaggio di pace che lo caratterizza con la vittoria dell’amore sul potere politico il tutto decorato con una messa in scena monumentale unita agli standard artistici più alti. INFO www.benhurlive.com Alessandro Di Giacomo

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