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Rubriche

Anna Karenina (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La leggendaria ballerina Maya Plisetskaya è stata la prima a tradurre Anna Karenina nella lingua del balletto nel 1971 e suo marito Rodion Shchedrin ha composto la musica. La grande produzione in tre atti di Maya Plisetskaya nell’appassionato ritratto della sfortunata protagonista offre una donna lacerata e infine distrutta da una relazione impossibile dimostrando quanto la danza e il teatro siano intrecciati. Esiste una performance registrata dal vivo sul palcoscenico del Bolshoi con la regia di Margarita Michajlovna Pilichina e un cast di prim’ordine con i costumi originali disegnati da Pierre Cardin, in cui la divina Maya cattura la forza drammatica della tragica storia di Tolstoj. Questa produzione si è vista anche al Teatro alla Scala nel 1973 durante la tournée milanese del Teatro Bolscioj dell’allora U.R.S.S. con protagonisti Maya Plisetskaya (Anna), Aleksandr Godunov (Vronskij), Nikolaj Fadeecev (Karenin), Nina Sorokina (Kiti), Iurij Vladimirov (capostazione), Alla Boguslavskaja (Betsi) e molti altri nomi del balletto russo. Questa è stata seguita da coreografie classiche e moderne a cura di Boris Eifman, Jochen Ulrich, Alexei Ratmansky, André Prokovsky, Yuri Possokhov, Teet Kask, John Neumeier per citarne alcune tra le più significative. Da menzionare la recente versione di Christian Spuck ricca di temi su moralità, ...

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Salomè (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La danza dei sette veli è la danza eseguita da Salomè davanti al re Erode Antipa nel teatro moderno, nella letteratura e nelle arti visive. Appartiene alla storia del Nuovo Testamento della festa di Erode e dell’esecuzione di Giovanni Battista, che si riferisce a Salomè che danza davanti al re. Il titolo Danza dei sette veli è stato reso popolare con la traduzione del 1894 del testo teatrale francese di Oscar Wilde Salomè. La danza è stata in seguito incorporata nell’opera lirica Salomè del 1905 del compositore Richard Strauss. Oscar Wilde descrisse la scena semplicemente come Salomè danza la danza dei sette veli. Sebbene l’obiettivo sia sedurre il patrigno, re Erode, le azioni di Salomè non sono apertamente erotiche, almeno inizialmente. Un’introduzione frenetica nella partitura viene interrotta dalla danzatrice, che riprende con un languido e deliberato atto di logoramento, mentre l’orchestra presenta note lunghe riccamente ornate, intervallate da valzer provocanti. Il ritmo di Salomè aumenta gradualmente mentre si libera dei veli in un’ultima frenesia, poi crolla come esausta. Dopo un attimo di pausa, si rialza per gettarsi ai piedi di Erode in trionfo. La prima rappresentazione avvenne a Parigi nel 1896. Lo spettacolo divenne famoso in Germania e il testo ...

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Nijinsky (balletti): storia, personaggi, curiosità e trama

Il più celebre balletto dedicato a Nijinsky, andato in scena nel 2017 presso l’Hamburg State Opera con la regia di Thomas Grimm porta la firma coreografica di John Neumeier. La sua danza è una lucida pennellata, le forme e l’uso dello spazio si sviluppano espressivamente in crescendo, trasformando pagine di vita in sculture viventi che poggiano sulla fragilità dell’animo. Un corpo vivido, un’architettura che ha definito i limiti della follia, i tormenti, la guerra, la pazzia, i silenzi, i fantasmi, le costrizioni umane. Le inquadrature, come in un film, tratteggiano nettamente il personaggio di Nijinsky dove il tormento viene rivissuto mediante flashback evocativi in cui i danzatori illuminano le zone oscure della mente, tamponando le sfumature del male oscuro. Il ballerino protagonista si fonde in totale simbiosi con Nijinsky descrivendo l’azione col pensiero, attento al gesto, al suo valore, ai suoi significati, ai suoi modi. Lo spettacolo, diventato negli anni un cult, rimane ad oggi opera magistrale nel racchiudere i sentimenti e i deliri di uno dei più grandi ballerini di tutti i tempi, il cuore e l’anima dei Ballets Russes, narrati da Neumeier con ritmo compulsivo e incalzante, a tratti poetico e malinconico, spingendo lo spettatore più empatico ad ...

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Le Talisman (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Creato in quattro atti e sette scene su coreografia di Marius Petipa con musica di Riccardo Drigo (libretto di Konstantin Augustovich Tarnovsky e Marius Petipa) il balletto fantastico Le Talisman (sottotitolo “La fille en l’air”) venne presentato nel 1889 al Teatro Imperiale Marinskij di San Pietroburgo con protagonisti Elena Cornalba, Marie Petipa, Pavel Gerdt, Enrico Cecchetti, Anna Johansson, Alfred Bekefi. L’interpretazione del Maestro Cecchetti nel ruolo di Uragan gli diede la giusta visibilità per consacrare al meglio la futura danza maschile in Russia. Petipa sfruttò al massimo il potenziale virtuosismo di Cecchetti per mostrare l’incredibile talento, contribuendo a far uscire il ballerino dall’ombra della ballerina. La trama è ambientata nell’antica India dove la splendida dea Ella, figlia di Amravati, la Regina dei Cieli, scende sulla Terra con il suo guardiano, Uragan, il dio del vento, per testare se riesce a resistere alle tentazioni dell’amore mortale. Se fallisce, perderà il suo diritto all’immortalità. Amravati ha donato a sua figlia un talismano sacro che le permetterà di tornare a casa finché rimarrà in suo possesso, perché se lo perdesse, non potrebbe tornare in Paradiso. Durante la loro visita sulla Terra, Ella e Uragan incontrano il giovane Maharajah, Noureddin, che si innamora di ...

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Le Papillon (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Nel 1860 l’Opéra di Parigi presentò alla Salle Le Peletier l’unica coreografia di Maria Taglioni (la prima grande ballerina romantica) creata per la sua allieva prediletta Emma Livry. Un balletto fantastico in due atti, formato da quattro scene, sulla musica di Jacques Offenbach e libretto di Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges. Racconta di una fanciulla che a causa di un sortilegio viene trasformata in una farfalla. In scena oltre alla Livry erano presenti Louis Mérante (Principe Djalma), Louise Marquet (Fata Hamza), Mme Simon (Fata dei Diamanti) e Francisque Berthier, Francois Dauty, Julie Stoikoff, Louis Lenfant, Héloise Lamy, Alexandrine Simon, Virginie Maupérin, Elisa Troisvallets, Eugénie Scholosser. La “Valse des rayons” della seconda scena del primo atto fu riusata da Offenbach nel terzo atto dell’opera “Die Rheinnixen” (1864) e alcune parti dello spartito furono inserite nella versione francese di Whittington, “Le Chat du diable” (1893). La trama è ambientata nella Circassia. Dopo il preludio, la prima scena si apre con l’anziana e cattiva fata Hamza che maltratta i suoi servitori. Ha rapito la figlia dell’Emiro Farfalla, la quale le fa da cameriera. Guardandosi allo specchio Hamza desidera solo di ritornare giovane, ma per farlo deve essere baciata da un giovane principe. Di ritorno da ...

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La Vivandière (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La Vivandière è un balletto-pantomima in un atto firmato da Arthur Saint-Léon, su partitura musicale di Cesare Pugni, che vide il suo debutto al Her Majesty’s Théâtre di Londra nel 1844 con protagonista la coppia formata da Fanny Cerrito-Arthur Saint-Léon. L’allestimento in un atto narra una storia romantica ambientata nel mondo militare, con soggetti che parlano di amore, solidarietà, coraggio e di fratellanza. Il balletto include una grande varietà di movimento che enfatizzano costantemente la versatilità dei ballerini. Dal leggero petit allegro, al meraviglioso adagio e pas de deux, fino al trionfante grand allegro. Fanny Cerrito, nata a Napoli nel 1817, era una delle più famose ballerine dell’era romantica. Si chiamava in realtà Francesca Teresa Giuseppa Raffaela Cerrito. Mentre Arthur Saint-Léon, nato a Parigi nel 1815, con il nome di Charles-Victor-Arthur-Michel Saint-Léon, divenne noto per aver ideato la coreografia e il libretto del balletto Coppélia, dando inoltre vita ad un personale sistema di notazione della danza chiamato “Sténéochorepgraphie”, da cui in seguito “La Vivandière” fu rimessa in scena. La storia si svolge in un villaggio ungherese e narra dell’amore di Kathi (la vivandiera del reggimento) per Hans (figlio di un oste) e delle loro peripezie per riuscire a sposarsi contrastando ...

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La Source (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Su coreografia di Arthur Saint-Léon, il balletto fantastico La Source è apparso al Théâtre de l’Opéra di Parigi in rue Le Peletier, il 12 novembre 1866, in tre atti con quattro scene sulla suddivisa partitura musicale di Léo Delibes e Aloisius Ludwig Minkus, con Guglielmina Salvioni (Naïla), Eugénie Fiocre (Nouredda), Louis Mérante (Djémil) nei ruoli principali. Per la stesura del libretto Arthur Saint-Léon collaborò con Charles Nuitter. I disegni originali dell’allestimento portavano la firma di Édouard Desplechin, Jean-Baptiste Lavastre, Auguste Rubé, Chaperon (scenografie) e Paul Lormier (costumi). La produzione non ebbe particolare successo, poiché la Salvioni fu considerata inadatta al ruolo di Naïla. Trionfò tuttavia l’anno successivo, con Adèle Grantzow nel ruolo di Naïla, e rimase una colonna portante del repertorio per i successivi anni. Una ripresa di successo nel 1872 vide la grande ballerina italiana Rita Sangalli nel ruolo principale, e fu per questa produzione che furono introdotte le nuove variazioni per Naïla, la cui musica fu composta dallo stesso Delibes. Danzata sessantanove volte, abbandonò il repertorio francese nel 1876, dopo essere stata prevista per l’arrivo dello Scià di Persia e per l’inaugurazione del Palais Garnier. Ci sono poche tracce del balletto originale – disegni e modelli, articoli di ...

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Si celebra la nascita, avvenuta 185 anni fa, di Pëtr Il’ič Čajkovskij

Pëtr Il’ič Čajkovskij (Votkinsk, 7 maggio 1840 – San Pietroburgo, 6 novembre 1893), è stato un compositore russo del periodo tardo-romantico, le cui composizioni sono tra le più celebri e celebrate del repertorio classico. Per la danza è stato un autentico innovatore, ed un padre, poiché ha innalzato la musica ad un livello di complessità e importanza mai riscontrato in precedenza. Ha rivoluzionato il mondo del balletto. Prima di lui, la musica coreutica era vista come un accompagnamento ed un semplice sostegno. Čajkovskij elevò il suono a elemento cruciale, creando un’esperienza emotiva più intensa. Pensiamo solo ai suoi tre più famosi balletti: Il Lago dei Cigni, La Bella Addormentata e Lo Schiaccianoci che hanno definito l’estetica della danza classica. Čajkovskij collaborò con il coreografo Marius Petipa, creando capolavori immortali. Nei suoi balletti, Čajkovskij utilizzò spesso il divertissement e il pas de deux per infondere momenti di assoluta bellezza e profondità emotiva. Il lago dei cigni op. 20, venne rappresentato per la prima volta al Teatro Bolshoi di Mosca l’anno successivo. La rappresentazione al debutto non riscosse un grande successo sia da parte del pubblico che dalla critica, a causa delle ripetute modifiche e tagli operati dal coreografo Reisinger. Nel 1895 ...

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La Perle (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Si tratta di un ballet-divertissement su coreografia e libretto di Marius Petipa (basato sul tableau danzato La Pérégrina: Ballet de la Reine dall’opera lirica Don Carlos di Giuseppe Verdi) con partitura musicale di Riccardo Drigo. Andò in scena al debutto in occasione di una serata di Gala al Teatro Bol’šoj Kamennyj di Mosca per celebrare l’incoronazione dell’imperatore Nicola II di Russia e dell’imperatrice Aleksandra Fëdorovna Romanova con protagonisti Pierina Legnani (La perla bianca), Pavel Gerdt (Il Genio della Terra), Nikolai Aistov (Il re dei coralli), Adelaide Giuri e Lyubov Roslavleva (Le perle rosa), Anna Johansson e Claudia Kulichevskaya (Le perle nere), Matilda Kschesinskaja e Nikolai Legat (“pas de deux” della perla gialla). Mentre il balletto era nelle prime fasi della produzione, fu redatto un elenco di potenziali ballerini da includere nel cast per essere revisionato da una commissione responsabile. Tra questi c’era l’ex amante dell’imperatore, la ballerina Matilda Kschesinskaja. Alla luce della vecchia relazione la madre dell’imperatore Marija Fëdorovna chiese di rimuoverla dal cast, poiché sarebbe stato scandaloso per la ballerina esibirsi di fronte alla sua nuova moglie. Quando lei lo venne a sapere fece appello allo zio dell’imperatore, il granduca Vladimir Aleksandrovič, la cui influenza determinò la sua reintegrazione nel cast nonostante gli ...

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La Péri (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Balletto pantomimico-fantastico in due atti e tre scene, La Péri fu coreografato da Jean Coralli sulla partitura musicale di Johann Friedrich Franz Burgmüller e libretto di Théophile Gautier con Jean Coralli. La prima andò in scena nel 1843 al Théâtre de l’Opéra (Salle Le Peletier) di Parigi con Carlotta Grisi al fianco di Marius Petipa nel ruolo di Achmet, dello stesso Coralli nel ruolo del Marchand d’Esclaves, di J.B. Barret (Roucem) e Delphine Marquet (Nourmanhal). Il debutto al Palais Garnier dell’Opéra vide la luce nel 1931, in occasione di un gala benefico con la coreografia di Léo Staats, interpreti Camille Bos e Serge Peretti. La trama racconta una storia complessa basata su una favola persiana che narra di Iskender, il Re, il quale, rendendosi conto che i giorni della sua giovinezza erano finiti, vagò per l’Iran alla ricerca del Fiore dell’Immortalità. Quando giunse ai confini della Terra, trovò una Péri (serva dei Puri) addormentata nella sua veste di gioielli preziosi. Una stella brillava sopra la sua testa e nella sua mano brillava il Fiore. Iskender si chinò silenziosamente sulla Dormiente e, senza svegliarla, le prese il Fiore che ardeva tra le sue mani caldo come il sole di mezzogiorno. La ...

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