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Sergei-Polunin

Sergei Polunin in una esclusiva performance video

È stato pubblicato da poche ore il nuovo video musicale diretto da Anton Corbijn, di Sergei Polunin, in una straordinaria performance di danza contemporanea sul famoso brano dei Depeche Mode del 1993 In Your Room. L’intensa performance, coreografata da Ross Freddie Ray e filmata sulle grandi dune di sabbia battute dal vento a Terschelling in Olanda, evoca il travagliato percorso artistico di Polunin all’interno dei confini del mondo del balletto e nella sua vita personale. È una visione sorprendente di una figura turbolenta che ha spesso attirato polemiche esorcizzando i propri demoni e fornisce allo spettatore uno sguardo intimo all’interno del mondo tormentato del mutevole talento del ballerino considerato un’icona della danza mondiale. Il video, prodotto dalla pluripremiata società di produzione Merman, è un estratto esclusivo del prossimo documentario DANCER II, il sequel, recentemente annunciato, del film acclamato dalla critica Dancer (del 2016), che descrive l’ascesa fulminea di Polunin come il più giovane primo ballerino del Royal Ballet, la successiva rinuncia e la caduta in disgrazia. DANCER II, diretto da Corbijn e prodotto da Gabriella Tana, riprenderà da dove Dancer si era interrotto, esplorando il ritorno dell’artista alla danza. Lavorare con Anton mi ha permesso di vedere come utilizza così ...

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La danza: strumento di prevenzione e trattamento del disagio giovanile

Spesso infanzia e adolescenza vengono vissute come momento coercitivi e ansiogeni. Stessa cosa accade con la scuola, in cui i ragazzi sono costretti ad apprendere grandi quantità d’informazioni in maniera priva di coinvolgimento emotivo. A volte si instaurano dinamiche disfunzionali all’interno della classe scolastica. Come sappiamo sono tristemente frequenti episodi di bullismo, tanto da parlare di un fenomeno violento ormai diffuso con conseguenze devastanti per i ragazzini, sia per i bulli sia per le loro vittime. A molti ragazzi sembra apparentemente non mancare nulla, ma a un’indagine più accurata si scoprono profonde fragilità psicologiche, dovute per esempio a una dipendenza da genitori iperprotettivi, o al contrario all’assenza di una figura genitoriale forte. E’ in questo scenario si inserisce la danza come prezioso strumento di prevenzione e trattamento del disagio giovanile, con conseguenti benefici anche per la prestazione scolastica e le relazioni con coetanei e adulti. La danza può contenere le ansie legate alla crescita, in un mondo in cui regna l’incertezza e tutto cambia di minuto in minuto. Può addirittura prevenire l’escalation negativa che avviene in contesti familiari difficili, caratterizzati da separazioni, violenze o difficoltà economiche, che possono causare disturbi comportamentali di varia natura. In che modo la danza interviene ...

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Carla Fracci il Teatro dell’Opera di Roma e le parole di Eleonora Abbagnato

«Addio a Carla Fracci Signora della danza, mito del Balletto, artista unica e protagonista ineguagliabile dei più prestigiosi palcoscenici di tutto il mondo. Impossibile dimenticare la sua grazia che ha attraversato il nostro palcoscenico tante volte, a partire dal suo debutto nel 1964 in “Giselle” accanto a Henning Kronstam. Resterà motivo di orgoglio e di grande onore per il Teatro dell’Opera di Roma averla avuta alla guida del suo Corpo di Ballo dal novembre 2000 al luglio 2010». Sono queste le parole del sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Carlo Fuortes.   Per la Fondazione capitolina rimarranno leggendarie tutte le esibizioni di Carla Fracci, a partire da quella in coppia con Rudolph Nureyev nel 1966 ne “La Sylphide”, passando per quella del 1971 in “Giselle” con Vladimir Vassiliev, fino all’ultima apparizione del 2010 nel ruolo di Lady Capuleti in “Romeo e Giulietta” alle Terme di Caracalla. «Dall’età di dieci anni mi ha insegnato tanto – racconta l’étoile Eleonora Abbagnato – la sua passione andava oltre. Il ricordo più bello al suo fianco è in palcoscenico, dove mi diceva di essere sempre me stessa. Solo così avrei potuto esprimere l’amore per la danza. È stata un esempio per tutti noi ballerini. ...

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Carla Fracci l’ultimo saluto del Teatro alla Scala: la camera ardente

Si comunica che la camera ardente per Carla Fracci sarà aperta venerdì 28 maggio dalle ore 12 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17.30) presso il foyer del Teatro alla Scala. Così annuncia il Teatro alla Scala l’ultimo saluto alla grande e immensa Carla Fracci. Carla Fracci è per tutti la personificazione della danza. È il sogno di tutte le bambine che vogliono studiare danza classica. È una donna caratterizzata da dedizione assoluta alla danza: un mito vivente del balletto. Dietro al mito costruto di Carla, c’è la forza che lo ha creato: lei stessa. Non si è infatti costruita un personaggio, non è dovuta ricorrere a continue revisioni e adeguamenti dell’immagine, come tante persone di successo, perché non è un tipo, è lei. Il suo è un successo che non ha conosciuto periodi di crisi, ma solo una continua crescita. Eppure non è diva tradizionale; ha mantenuto la sua spontaneità e genuinità popolare; anche nella vita quotidiana, fuori dal teatro, ha la stessa eleganza, lo stesso equilibrio, la stessa nobiltà d’animo che solitamente esterna attraverso la danza: è come se fosse sempre “in punta di piedi”. © www.giornaledelladanza.com

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Carla: “La Danzatrice Stanca” è una poesia in versi liberi scritta da Eugenio Montale 

“La Danzatrice Stanca” è una poesia in versi liberi scritta da Eugenio Montale nel 1969 dedicata a Carla Fracci. All’epoca la Fracci era incinta e lontana dalle scene per la maternità. La poesia fece poi parte della raccolta “Diario del 71 e del 72“. Torna a fiorir la rosa che pur dianzi languia… dianzi? Vuol dire dapprima, poco fa. e quando mai può dirsi per stagioni che s’incastrano l’una nell’altra, amorfe? ma si parla della rifioritura d’una convalescente, di una guancia meno pallente ove non sia muffito l’aggettivo, del più vivido accendersi dell’occhio, anzi del guardo. è questo il solo fiore che rimane con qualche merto d’un tuo dulcamara. a te bastano i piedi sulla bilancia per misurare i pochi milligrammi che i già defunti turni stagionali non seppero sottrarti. Poi potrai rimettere le ali non più nubecola celeste ma terrestre e non è detto che il cielo se ne accorga. basta che uno stupisca che il tuo fiore si rincarna si meraviglia. non è di tutti i giorni in questi nivei défilés di morte.

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Addio a Carla Fracci è morta la più grande ballerina di tutti i tempi e Diva della danza: l’eterna Giselle

Lutto nel mondo della danza italiana e mondiale. Si è spenta Carla Fracci questa mattina 27 maggio 2021,  la più grande Diva di tutti i tempi, la danza, l’eterna Giselle. Carla Fracci è per tutti la personificazione della danza. È il sogno di tutte le bambine che vogliono studiare danza classica. È una donna caratterizzata da dedizione assoluta alla danza: un mito vivente del balletto. Dietro al mito costruto di Carla, c’è la forza che lo ha creato: lei stessa. Non si è infatti costruita un personaggio, non è dovuta ricorrere a continue revisioni e adeguamenti dell’immagine, come tante persone di successo, perché non è un tipo, è lei. Il suo è un successo che non ha conosciuto periodi di crisi, ma solo una continua crescita. Eppure non è diva tradizionale; ha mantenuto la sua spontaneità e genuinità popolare; anche nella vita quotidiana, fuori dal teatro, ha la stessa eleganza, lo stesso equilibrio, la stessa nobiltà d’animo che solitamente esterna attraverso la danza: è come se fosse sempre “in punta di piedi”. Questo suo modo di essere e di porsi agli altri ha fatto nascere sin dall’inizio alla gente una spontanea adesione alla sua persona. La danza le ha offerto, nella società delle immagini, ...

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Al via il Festival dei Due Mondi di Spoleto 2021, tra i nomi Angelin Preljocaj, Mourad Merzouki, Yaron Lifschitz

S’inaugura venerdì 25 giugno 2021 la sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, la prima a firma della direttrice artistica Monique Veaute . Il Festival delle arti performative più antico d’Italia, ideato da Gian Carlo Menotti nel 1958, trasforma ancora una volta la città in palcoscenico. Spazio alla danza con Le Lac des Cygnes (9-11 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) di Čajkovskij con la coreografia di Angelin Preljocaj che torna al balletto narrativo e arrangiamenti contemporane, ma contaminazione dei generi tocca anche la danza con Folia di Mourad Merzouki (26-27 giugno, Teatro Romano) tra mescolanze hip-hop e musica barocca ed elettronica, balletto classico e dervisci rotanti, cede il passo al il surrealismo di Coin Operated di Jonas Lopes e Patrick Lander (3-4 luglio, Chiesa di Sant’Agata) installazione performativa all’insegna del dialogo con il pubblico, indaga il connubio fra voce e movimento per raccontare la donna in Muyte Maker (9-10 luglio, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi) con la coreografa franco-portoghese Flora Détraz.  Circa, ensemble australiano di circo contemporaneo del direttore artistico Yaron Lifschitz, porta in scena Le Sacre du Printemps di Igor Stravinskij che viene proposto sul Digital Stage che ospita anche il docu-film Dancing at Dusk – A moment with Pina Bausch’s The Rite of Spring di Florian Heinzen-Ziob che racconta l’ultima prova della compagnia che interpreta la coreografia sulla spiaggia di Toubab Dialaw in Senegal per un’ultima prova ...

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Si è spenta all’età di 98 anni Luciana Novaro, stella del Teatro alla Scala

Si è spenta oggi 27 maggio,  la danzatrice Luciana Novaro, vedova del giornalista Nino Nutrizio. Aveva compiuto 98 anni lo scorso 3 marzo. Luciana Novaro se ne è andata, aveva 98 anni ed è stata un mito nel mondo della danza. Allieva (1933–41) della scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano, dove è stata prima ballerina dal 1941 al 1956, s’impose come danzatrice di carattere, particolarmente nel genere spagnolo (Bolero di Ravel-Milloss, 1947; L’amore stregone di de Falla-Wallmann, 1949). Coreografa presso il Teatro Municipal di San Paolo (1951), poi alla Scala (Sebastian di G. C. Menotti, 1956; La giara di A. Casella, 1962) e presso altri teatri (L’amore stregone, Teatro Romano di Verona, 1970), ha creato balletti per la televisione e curato regie liriche. Eccelse nella donna indemoniata del Boléro (Ravel), interpretato nel 1947 con la coreografia di Aurel Milloss alla Scala e nel Giardino di Boboli di Firenze. Sempre nello stesso anno è la mugnaia ne Il cappello a tre punte (balletto) a Firenze ed alla Scala dove nel 1948 è l’Eletta La sagra della primavera diretta da Nino Sanzogno, nel 1949 è Candelas in El amor brujo (balletto) diretta da Issay Dobrowen, nel 1952 la gitana in Capriccio spagnolo con Léonide Massine e nel 1954 mariée in Les noces diretta da Carlo Maria Giulini con Magda László e Cloe Elmo. © www.giornaledelladanza.com  

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Il Progetto #padovadanzaproject 2021 offre la possibilità di accedere al Corso di Perfezionamento Professionale

Il Progetto #padovadanzaproject 2021 offre la possibilità di accedere al Corso di Perfezionamento Professionale presentato dall’Associazione Padova Danza che beneficia dal 2009 del sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo dal Vivo che riconosce  e sostiene tutte le più importanti realtà di danza del territorio nazionale, premiando così un percorso che ogni anno presenta una rinnovata offerta formativa ed è presente affianco ad altre realtà altrettanto valide di Roma e Genova, come progetto più innovativo, articolato e completo, che ha dato e sta dando ottimi risultati, finalizzato a offrire delle opportunità di inserimento nel mondo del lavoro a quei giovani che oggi credono ancora nell’importanza e nelle possibilità di sviluppo che il settore può offrire. Il Progetto della durata di tre anni, intende valorizzare e sostenere i giovani talentuosi danzatori, creare sinergie ed occasioni di confronto a livello nazionale ed internazionale, formare danzatori professionisti, coreografi, danz’autori e prevede un ricco programma di lezioni quotidiane, workshops, masterclass con i migliori insegnanti del panorama coreutico, inoltre è finalizzato alla messa in scena di performance e debutto di opere coreografiche di alcuni dei più interessanti Maestri di rilievo dello scenario nazionale ed internazionale contemporaneo. Potranno accedere al Corso di Perfezionamento Professionale: ...

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Concerto di Capodanno

I tre consigli da seguire di Giuseppe Picone [ESCLUSIVA]

Giuseppe Picone è nato a Napoli, nel 1976, all’età di nove anni entra a far parte della Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli. Prosegue gli studi presso l’Accademia Nazionale di danza di Roma, vincendo i Concorsi di Rieti e Positano. A sedici anni è invitato come solista da Pierre Lacotte al Ballet National de Nancy debuttando nel ruolo di Petruska di M. Fokine, cui seguono La Sonnambula di Balanchine, Paquita di Petipa e L’Ombre dello stesso Lacotte. Nel 1993 entra a far parte dell’English National Ballet di Londra, con cui rimane fino al 1997; subito dopo raggiunge l’American Ballet Theatre di New York, debuttando in Cenerentola di Ben Stevenson, guadagnandosi il plauso di Anne Kisselgoff, decana dei critici di danza statunitensi. Ha interpretato i ruoli principali nei balletti più importanti del repertorio classico: Giselle, Il Lago dei Cigni, Cenerentola, Romeo e Giulietta, Lo Schiaccianoci, La Bayadère, Onegin, Gaîté Parisienne, La Bella Addormentata, Raymonda, Don Chisciotte e Il Corsaro. Nel 2005 è stato il primo italiano a partecipare al concerto di Capodanno dell’Opera di Vienna, in diretta televisiva mondiale, dove ha danzato sulle musiche del Danubio Blu di Strauss, una crezione di Renato Zanella. Già direttore del corpo ...

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