Coreografo estroso, tra i più interessanti della scena contemporanea francese, Philippe Decouflé sembra essere stato contagiato dalla febbre da “musical secondo Hollywood” scatenatasi sulle scene parigine. Dopo il bellissimo An american in Paris di Wheeldon andato in scena nella prima parte del mese di gennaio al Chatelet di Parigi, dalla capitale riparte proprio una tournée di uno spettacolo che realizza ciò che credevamo impossibile: unire il musical e la danza di Pina Bausch.
È quello che fa Contact, l’ultima creazione di Decouflé appunto, che mette in scena uno spettacolo nello spettacolo: i ballerini infatti interpretano una banda di artisti sopra le righe che tentano di portare in scena la loro grande idea, e così il pubblico li segue dal primo studio al debutto, attraverso le peripezie e gli imprevisti che nascono durante la creazione di uno spettacolo.
Contact è quindi un contatto diretto con la vita quotidiana di coreografi e ballerini, un’autobiografia non celebrativa ma divertente in forma di spettacolo, ma anche una riflessione e una continua ricerca messa a punto dal coreografo. Se la Bausch ci viene subito in mente alla vista della diagonale di ballerini in abito lungo che si spezza e si ricompone secondo un ritmo preciso, è il titolo a confermarci la citazione: è infatti un’eco della coreografia di Pina Bausch Kontaktof, spettacolo che già dal debutto francese nei primi anni ‘80 ha influenzato i coreografi della generazione di Decouflé, e che porta in scena un mondo che, nonostante i deliri, le lotte, le smorfie e le piccole follie, sembra sempre perfetto, elegante; non poteva allora esserci riferimento migliore per uno spettacolo che nell’intento comico, si rivela essere una rivista di personaggi tipici del palcoscenico, con fantasie e trovate sceniche che compongono uno spettacolo in cui oltre alla danza si affacciano anche musica, parole e proiezioni di video che danzano con i ballerini.
E il musical? I riferimenti sono ovviamente ai film celebri delle origini, dai primissimi film a colori, forse anche alle fantasie di Kelly in Cantando sotto la pioggia, così colorate, e ai musical più classici. Eppure, ancora una volta il coreografo ci trae in inganno: l’occhio vede il grande musical felice, ma la coreografia, che a volte si dispiega lenta sul palcoscenico racconta piuttosto le storie di Charlot di Chaplin, portando con sé le sue risate malinconiche.
Un bel collage di generi e impressioni, come quelli cui ci ha abituato Decouflé, fondatore della compagnia DCA (esibitasi anche all’Opéra Garnier nel 2001) e coreografo nato da una contaminazione tra danza, circo e comicità, spesso derivata dai disegni (Codex ad esempio trova l’ispirazione nei disegni dell’italiano Luigi Serafini) o dal cinema (il coreografo stesso si è occupato di diversi cortometraggi, di pubblicità e di videoclip musicali).
Lo spettacolo sarà in tournée in Francia fino al 10 giugno, con una breve tappa in Germania il 13 e 14 febbraio e in Belgio dal 19 al 22 marzo, e dal 15 giugno andrà in scena al Sadler’s Wells di Londra.
ORARI&INFO:
Contact di P. Decouflé,
fino al 6 febbraio al Théatre National de Chaillot
Place du Trocadero, Parigi.
Poi in tournée fino al 17 giugno.
Per tutte le date: http://www.cie-dca.com/fr/calendrier/contact
Greta Pieropan
Foto: Laurent Philippe