Gentile Signora Anna Maria Prina, sono un Suo grande ammiratore e la stimo tantissimo, sia come persona che professionalmente. Lei che ha danzato con Rudolf Nureyev, a distanza di anni, sa dirmi che persona era il grande Rudy in sala prove e cosa le ha trasmesso?
(Luca da Firenze)
Caro Luca, Nureyev era un artista dalla forte personalità, un uomo estroso, eclettico e imprevedibile. Infatti non lo si può definire solo danzatore, sarebbe restrittivo. In lui si racchiudevano diverse personalità: l’uomo senza regole, scanzonato ed eccessivo, il danzatore esaltato e dirompente, il ballerino estremamente disciplinato che si allena e studia per ore infinite per raggiungere la perfezione, il Maestro esigente e severo, ma generoso, che mette al servizio di colleghi e partners tutta la sua competenza ed esperienza. Quando Nureyev entrava in sala, anche senza vederlo si percepiva la sua presenza. Ogni tanto aveva comportamenti aggressivi e sgarbati nei confronti dei ballerini più indolenti, ma tutto sommato godeva del massimo rispetto per il suo rigore. Rudy, infatti, pretendeva dagli altri ciò che pretendeva da se’ stesso. A me ha trasmesso un grande senso del dovere, l’importanza della concentrazione e della dedizione al lavoro, ma anche l’attenzione quasi maniacale al particolare. Nureyev rimane tuttora un impareggiabile esempio di danzatore con grande presenza scenica, un modello a cui i giovani ballerini dovrebbero ispirarsi. Tanti auguri.
Cara Signora Prina, ho un problema con mia figlia che studia danza classica da quando aveva sei anni. Da circa un anno è convinta di non essere perfettamente in linea fisicamente rispetto alle sue amiche e sono mesi che sta incominciando a mangiare sempre meno, nonostante abbia un fisico longilineo. Poiché l’anoressia è un dramma da cui non si esce facilmente, le volevo chiedere se un’insegnante saggia come Lei sappia consigliare ad una madre come affrontare questo problema e quale consiglio dare a mia figlia che sta affrontando questa fase così delicata.
(Maria da Napoli)
Cara Maria, nonostante lei non indichi l’età della figlia, mi sento di dirle subito che è opportuno chiedere un primo parere al pediatra/medico per capire se il calo ponderale nell’arco temporale possa essere preoccupante. Oltre all’aspetto fisico, non dimentichiamo anche il delicato aspetto emotivo e comportamentale della ragazza. Per esempio, il suo rapporto con le amiche e la famiglia, il suo rendimento scolastico e altro. Sarebbe utile capire se il cambio di alimentazione di sua figlia possa derivare da uno spirito di emulazione verso le compagne, come accade in certe adolescenti, o da un forte desiderio di dimagrimento. Le consiglio di osservare le abitudini di sua figlia, di parlarle serenamente interessandosi alle sue attività e cercando di cogliere le sue emozioni in divenire. Ricordiamoci che l’anoressia è una patologia, diagnosticabile solo da un medico, che affonda le radici in un disagio psicologico profondo. Non è detto che sua figlia ne sia affetta! Alla base di tutto servono comunicazione e comprensione. Tanti cari auguri.
Salve Signora Prina. Le volevo domandare cosa le manca del Teatro alla Scala dopo anni di direzione della Scuola di Ballo?
(Giulia da Milano)
Cara Giulia, certamente mi mancano i miei ragazzi, le centinaia di allievi che hanno affollato le aule della Scuola; mi manca l’adrenalina prima di andare in scena con lo spettacolo; e anche tutta la vecchia guardia di insegnanti, direttori, collaboratori che hanno condiviso con me gioie e sacrifici. Infine, mi manca assistere alle prove della Scala seduta in platea respirando aria di palcoscenico. Non mi resta che godermi la stagione da spettatrice e applaudire i miei ex allievi, con i quali rimango sempre in contatto. Tanti auguri.
La posta di Anna Maria Prina
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