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“Danza chi, come e perché?” – La posta di Anna Maria Prina

La posta di Anna Maria Prina

 

Gentilissima Signora Prina, sono una giovane danzatrice ed ho una curiosità da sottoporLe, quali sono i modelli ai quali si è ispirata ai tempi dei suoi studi?

(Paola da Vicenza)

Cara Paola,

che bella domanda! Mi fa piacere sentire che i giovani che amano la danza sono interessati alla storia della stessa. Infatti, io che mi sono diplomata al Teatro alla Scala nel 1960, ho avuto prima e dopo il diploma esempi di danzatori e danzatrici che sono ormai entrati nella storia. Mi vengono subito alla mente Margot Fonteyn e il giovane Rudolf Nureyev, Erik Bruhn e Carla Fracci. I danzatori del New York City ballet, ospiti alla Scala, mi hanno poi folgorata. In seguito i russi (durante il mio perfezionamento) Vladimir Vasiliev, Ekaterina Maximova, Maya Plisetzkaia e la sanpietroburghese Galina Mesentzeva che ha introdotto una nuova estetica nel balletto. Molto presto mi hanno influenzata i Maestri come Marina Semionova e Asaf Messerer. Come vedi ho preso ispirazione da diversi artisti (anche altri, oltre ai citati) rimanendo però il mio idolo e ispiratore principale George Balanchine, le cui peculiarità sono la tecnica di base della Scuola di San Pietroburgo coniugata con la modernità “americana” e la sua creatività di grandissimo musicista e coreografo di stile neo-classico, che è sempre stato il mio linguaggio preferito. Se alcuni di questi nomi ti risultano sconosciuti…questa è l’occasione buona per informarti! In bocca al lupo!

Salve, sono una madre preoccupata delle sorti di mio figlio che quest’anno conseguirà il suo diploma di ottavo anno presso una scuola di danza privata,  Lei pensa che potrà avere un futuro possibile in un ambiente così complesso come quello della danza odierna? 

(Elisa da Roma)

Cara Elisa,

la sua preoccupazione è più che legittima. Quello che conta oggi è, oltre essere al posto giusto nel momento giusto, avere una preparazione tecnica e interpretativa di alto livello ed essere dotati di natura sia fisicamente, sia  artisticamente oltre che essere curiosi e interessati perlomeno all’Arte. La concorrenza è spietata, poiché esistono nel mondo tanti buoni danzatori con tecniche strepitose. Certo la presenza scenica, il “gesto”, la cura del particolare, lo sguardo, l’intensità, l’interpretazione personale dei vari ruoli fanno poi la differenza. Insomma, questi e altri fattori portano all’eccellenza. Ed è quello che auguro a suo figlio in modo da poter trovare, in Italia o all’estero, la Compagnia che lo possa accogliere con soddisfazione reciproca. Un sincero In bocca al lupo!

Gentile Signora Prina, ho letto l’ultimo sondaggio pubblicato dal giornaledelladanza e vorrei sapere Lei personalmente cosa ne pensa delle dichiarazioni rilasciate da Francesco Ventriglia? 

(Andrea da Padova)

Caro Andrea,

le parole di Francesco Ventriglia mi trovano d’accordo. Per sua stessa ammissione egli è stato formato alla Scuola di ballo della Scala sotto la mia direzione in tempi in cui gli sono stati inculcati “l’amore, la dedizione, il rigore, il rispetto e la ricerca di una danza sempre rispettosa”. Valori in cui ancora oggi Ventriglia crede. Inoltre, anche Francesco incoraggia i giovani e tiene alla qualità assoluta come gli è stato insegnato. Lo dimostra questa ulteriore dichiarazione “ La danza è l’atto d’amore che mi è stato dato e nel quale vivo”. Cito, inoltre, la frase dell’ex direttore di Maggiodanza riportata domenica 12 gennaio scorso da un quotidiano: “ Tutelare i   diritti di una   Compagnia significa difenderne l’eccellenza. Età e forma fisica sono fondamentali. Per questo ci vuole una legge”.  Con questo vuole dire, cosa che tutti pensiamo ma pochi dicono, che il danzatore ha una vita molto breve e che al termine della carriera dovrebbe avere ruoli adatti alla sua maturità e poi dovrebbe essere reimpiegato in altri settori e lavori anche con l’aiuto degli stessi teatri. La Danza è gioventù e pochi possono danzare in maniera eccellente in età “avanzata”. Ma questo è un altro discorso che potremmo fare a parte. Spero di avere soddisfatto la tua curiosità.

La Posta di Annamaria Prina

Scrivete a – redazione@giornaledelladanza.com

 

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