In un mondo in cui le parole vengono spesso scagliate come frecce senza bersaglio, la coerenza diventa una virtù sempre più rara.
La società odierna soffre di un costante stato di incoerenza, dove le azioni non rispecchiano le parole e dove le promesse vengono disattese.
Viviamo nell’era della comunicazione ipertrofica, dell’apparenza, dell’ipocrisia e delle ‘cose dette per dire’, ossia affermazioni fatte senza una reale intenzione o impegno, dichiarazioni vuote che riempiono l’aria e non lasciano traccia e conseguenza.
Questa superficialità mina la fiducia e la credibilità, toglie valore ai pensieri, ai fatti e alle relazioni.
La danza è l’unione perfetta tra azione, intenzione e presenza. Si erge a baluardo della coerenza, del rispetto e della considerazione dell’altro.
La coerenza nella danza infatti è imperativa. Rappresenta quella linea sottile che lega il ballerino a ciò che sta facendo, lo stimola a conoscersi meglio, a mantenere fede agli impegni e a capire se la danza, quella vera, fa per lui.
Danzare richiede costanza, consapevolezza e il rispetto dei valori che trasmette e che travalicano la lezione o lo spettacolo, ma riguardano la vita stessa.
Basta allievi che sbandierano amore per la danza per qualche settimana o finché l’insegnante non inizia a pretendere di più: più attenzione, più diligenza, più partecipazione attiva e sincera.
In un periodo storico e sociale in cui vale tutto e il suo contrario, in cui se non è facile e si fa fatica si molla, la danza insegna la forza e l’integrità. Permette di costruire relazioni basate sulla fiducia e sulla verità.
Insegna il valore della dedizione, dell’impegno sincero, e, cosa essenziale, stimola e divulga il rispetto per se stessi e per gli altri.
Stefania Napoli
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