La depressione è una delle sfide più difficili che una persona possa affrontare, un velo che oscura la quotidianità e rende arduo anche il più semplice gesto.
Negli ultimi anni questo ‘male dell’anima’ si è diffuso a macchia d’olio, complice una società sempre più spersonalizzata, caratterizzata da relazioni superficiali e guidata da un giudizio costante e continuo.
Con la sua forza espressiva e liberatoria, la danza si rivela uno strumento prezioso per chi cerca una via d’uscita dal buio interiore.
Equiparata da studi neuroscientifici ad altre attività fisiche come la corsa, lo yoga o andare in bicicletta, la danza emerge come generatrice di maggiori e importanti benefici clinici per combattere la depressione.
Danzare infatti è un prima di tutto un atto di presenza mentale. Richiede di ascoltare le proprie emozioni e trasformarle in movimento. Ogni passo contribuisce a ricostruire autostima e fiducia in se stessi e permette di ritrovarsi.
La sala prove si trasforma in uno spazio di guarigione, un luogo sicuro in cui la sofferenza e l’angoscia possono essere vissute ed esposte attraverso il gesto.
Grazie alla danza la sofferenza viene affrontata e allontanata, si riscopre il piacere di vivere e si impara a superare gli ostacoli con uno spirito nuovo.
Attraverso il ritmo, il movimento e la musica, il corpo si risintonizza con il presente, la mente si libera dai pensieri negativi. Questo processo creativo trasforma il dolore in energia vitale.
Scegliere di danzare quindi significa scegliere di credere nella possibilità di rinascere e di vivere meglio e pienamente la propria esistenza.
Stefania Napoli
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