Il Novecento: il secolo dei grandi cambiamenti in ogni campo artistico, ma prima di tutto nella musica e nella danza. Dalle straordinarie esperienze artistiche che hanno segnato lo scorso secolo nasce lo spettacolo della Compagnia della Certosa Reale Danza diretta da Loredana Furno, il cui titolo “contenitore” Danzare il Novecento. Da Chopin all’hip-hop si propone di presentare al pubblico il ricco panorama della danza nel Novecento.
La rivoluzione musicale che, partendo dalla tradizione tardo ottocentesca, giunge, attraverso l’esperienza delle Avanguardie e del fenomeno di massa del Pop, alla musica elettronica e alla discodance ha stimolato nel secolo i grandi coreografi a cimentarsi nei generi di danza più vari, che verranno ripercorsi dai danzatori in scena in un programma scandito da due tempi.
Il primo tempo si apre con un classico della tradizione, il Valzer delle Ghirlande da La bella addormentata (musica di Ciajkovsky), nel quale le dodici soliste trascineranno il pubblico nel mondo fatato del Balletto Imperiale Russo di fine Ottocento; a seguire Isadora Duncan, un omaggio alla danzatrice americana che agli inizi del nuovo secolo, getta le basi per la futura danza contemporanea, su musiche di Edward Grieg e con le coreografie di Loredana Furno.
Un’allusione alla stravaganza esotica del Liberty degli anni venti è la coreografia firmata Loris Gai, su musica di Raf Cristiano, Pensando all’India e, a seguire, accenni alle danze di sala, con Charleston e Tango (quest’ultimo con la coreografia di Roberto Fascilla), e al musical, con la celebre marcia della marina militare inglese coreografata da Balanchine in Wrens. Al centro della seconda parte c’è invece la modern dance e i suoi illustri protagonisti che hanno dato il via alle grandi correnti di danza contemporanea: Martha Graham, Josè Limon, Mary Wigman, fino a Pina Bausch e la nuova generazione dei coreografi americani.
Ad omaggiare questa nuova danza saranno la coreografia di Job Sanders Toccata e Anima, di Matteo Levaggi; quest’ultimo, rappresentando la tendenza dei coreografi di oggi, che rifiutano la componente narrativa della modern dance per aspirare a una sorta di astrattismo della danza, ha creato sulle note del Concerto per violino e orchestra di Philip Glass una coreografia senza trama dove il corpo del danzatore, con le sue molteplici possibilità espressive, è il vero protagonista del brano. Dopo il grande successo di pubblico e critica ottenuto a Trento, lo spettacolo sarà di nuovo in scena stasera 11 febbraio alle ore 21 (con replica domani) presso il Teatro Marchesa di Torino.
ORARI & INFO
Sabato 11 febbraio ore 21.00
Domenica 12 febbraio ore 16.00
Teatro Marchesa
Corso Vercelli, 141
Torino
http://www.comune.torino.it/circ6
Francesca Romana Famà