“Mi rivolgo ai capolavori letterari non tanto alla ricerca di trame, quanto piuttosto nel tentativo di arricchire la produzione con idee filosofiche e intellettuali, quelle che non giacciono sulla superficie del testo, ma si rivelano in un’immersione profonda nell’essenza dell’opera”.
Questo manifesto creativo, come espresso da Boris Eifman, spiega in modo eloquente il suo fascino duraturo per le opere di grandi scrittori, in particolare Fëdor Dostoevskij, che si erge come uno dei più importanti pensatori e artisti della cultura mondiale.
Il primo balletto ispirato all’opera dell’autore russo fu creato dal coreografo già nel lontano 1980. Negli anni successivi nacquero le interpretazioni coreografiche de “I fratelli Karamazov”. L’ultimo capolavoro di Dostoevskij ispirò due creazioni di Eifman: la produzione del 1995 “The Karamazovs” e il balletto “Beyond Sin”, che debuttò diciotto anni dopo.
“Delitto e castigo” è il terzo romanzo dei “Grandi Cinque Libri” interpretati dal coreografo attraverso il mezzo espressivo della danza. Rimanendo fedele ai suoi principi artistici, Boris Eifman non si limita ad illustrare il testo canonico. Invece, accumula gli strumenti espressivi ed esplorativi che ha affinato in decenni di lavoro creativo per offrire le sue risposte a domande profonde sulla natura interiore dell’umanità, il significato delle bussole morali universali e le conseguenze della loro caduta.
Basato sul romanzo di Fëdor Dostoevskij il balletto “Crime and Punishment” con musiche di Gustav Mahler e Boris Tishchenko, scene di Zinovy Margolin, costumi di Olga Shaishmelashvili, luci di Gleb Filshtinsky, Boris Eifman, torna in scena (dopo il debutto di settembre/ottobre che ha ottenuto grande successo) il 24 e 25 dicembre al Alexandrinsky Theatre di San Pietroburgo con interprete il “Eifman Ballet of St. Petersburg”.
Boris Eifman nella sua carriera ha realizzato più di cinquanta produzioni di balletto. Nato a Rubtsovsk, in Siberia, dove suo padre, un ingegnere, era stato assegnato a lavorare in una fabbrica di carri armati. Nel 1953, la famiglia si trasferì a Kishinev, in Moldavia. Eifman si diplomò alla “Kishinev Ballet School” nel 1964. Si esibì come ballerino con il “Kishinev Opera and Ballet Theatre”; e continuò a studiare coreografia al “Conservatorio di Leningrado”, dove il suo insegnante era il coreografo Georgi Aleksidze. Eifman si diplomò al “Conservatorio di Leningrado” nel 1972. Divenne poi maestro di balletto presso l’Accademia Vaganova dal 1972 al 1977. Nel 1977, ricevette il permesso di fondare la sua compagnia, originariamente nota come “Leningrad Theatre of Contemporary Ballet”. La compagnia era conosciuta con vari nomi, ma oggi il suo titolo ufficiale è “St. Petersburg State Ballet Theatre of Boris Eifman”, o semplicemente “Eifman Ballet of St. Petersburg” quando è in tournée. Oltre a coreografare per la sua compagnia, Eifman ha creato balletti per il Maly Theatre of Opera and Ballet, il Kirov Ballet, il Bolshoi Ballet, Les Ballets de Monte Carlo e il New York City Ballet, tra gli altri. Ha anche realizzato coreografie per il cinema e la televisione. L’interesse di Eifman per i soggetti drammatici nella coreografia colloca il suo lavoro in una tradizione russa di lunga data. Questa tradizione risale al XVIII secolo e alla fondazione della scuola russa di balletto da parte dei discepoli di Jean-Georges Noverre. La sua compagnia fece la prima tournée internazionale, a Parigi, nel 1989. Nel 1996, l’impresario Sergei Danilian lo contattò, portando al debutto negli Stati Uniti l’Eifman Ballet nel 1998. La compagnia fece la sua prima apparizione al London Coliseum organizzato da Gavin Roebuck nel 2012. Tra i maggiori lavori di Eifman si ricordano “Gayane” (1972), “L’uccello di fuoco” (1975), “Towards Life”, “The Meetings”, “The Beautiful Impulses of the Soul”, “Only Love” (1977), “The Song Broken” (1977), “Double Voice” (1977), “Movement Eternal” (1979), “Boomerang” (1979), “The Idiot” (1980), “Autographs” (1981), “Day of Madness, or The Marriage of Figaro” (1982), “The Legend” (1982), “Metamorphoses” (1983), “Twelfth Night” (1984), “Second Lieutenant Romashov” (1985), “Intrigues of Love” (1986), “The Master and Margarita” (1987), “Adagio” (1987), “Pinocchio” (1989), “Les Intrigues de l’Amour” (1989), “The Passions of Man” (1990), “Thérèse Raquin, aka The Murderers” (1991), “Tchaikovsky: the Mystery of Life and Death” (1993), “The Karamazovs” (1995), “Red Giselle” (1997), “My Jerusalem” (1998), “Requiem” (1998), “Russian Hamlet: the Son of Catherine the Great” (1999), “Don Juan and Molière” (2000), “Don Quixote or Fantasies of a Madman”, “Who’s Who” (2003), “Musagète” (2004), “Anna Karenina” (2005), “The Seagull” (2007), “Onegin” (2009), “Rodin”, “Up and Down”, “The Pygmalion Effect” (2019) e numerose altri.
Michele Olivieri
Foto: Evgenij Matveev
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