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Festival Danza Urbana un approccio differente alla relazione tra corpo, spazio pubblico e collettività

Questo tempo anomalo ha richiesto anche al Festival Danza Urbana un approccio differente alla relazione tra corpo, spazio pubblico e collettività che da ventiquattro edizioni sono al centro della programmazione. Le vigenti norme volte a contingentare la diffusione del Covid19 hanno indotto a sperimentare e adottare nuove formule volte a piegare in modo creativo la situazione attuale, mantenendo salda la coerenza con la visione poetica della manifestazione.

Si è scelto di concentrare la maggior parte della programmazione negli spazi di DumBO, l’ex-scalo ferroviario del Ravone, luogo simbolico della riprogettazione e rigenerazione urbana, area che ci interroga su una nuova idee di città, rispondendo in tal modo alla necessità di fare eventi in aree delimitate per filtrare il pubblico.

Una seconda novità riguarda gli spettacoli che quest’anno saranno tutti a prenotazione obbligatoria con un biglietto simbolico (acquistabile on-line da € 3,00 a € 7,00, con riduzioni per chi acquista il carnet giornaliero), che possa continuare a garantire una fruibilità allargata e un’ampia accessibilità, ma che permetta di evitare liste di attesa e assembramenti in ingresso. Gli incassi saranno destinati alla piantumazione di nuovi alberi come gesto concreto per migliorare la città in cui viviamo.

Sulla stessa scia si inscrive la scelta di non stampare materiale cartaceo per quest’anno riducendo ulteriormente l’impatto sull’ambiente di una manifestazione già per sua natura green. In ultima istanza il festival ha voluto abbracciare anche il pubblico dell’infanzia e dei più
giovani aprendo un dialogo con Cinnica, la libera consulta per una città amica dell’infanzia e dell’adolescenza, consapevoli della sofferenza che questi piccoli cittadini hanno dovuto affrontare e desiderosi altresì di immaginare insieme a loro forme nuove di collettività.

La cornice di Bologna estate 2020, il cartellone estivo promosso e coordinato dal Comune di Bologna, accoglie il Festival che si terrà quest’anno dal 2 al 6 settembre. La manifestazione, nella sua programmazione, ha desiderato sostenere compagnie del territorio e italiane al fine di supportare per quanto possibile, la comunità artistica nazionale e regionale che vive un momento estremamente difficile. In questo suo impegno ha potuto avvalersi di una rafforzata collaborazione con ATER Fondazione, il circuito regionale multidisciplinare dell’Emilia Romagna.

Continua l’attività di rete, che contraddistingue la progettualità del Festival, con l’azione Danza Urbana XL, dedicata alla promozione e alla diffusione di creazioni concepite per spazi e formati non-teatrali, coordinata da Danza Urbana all’interno del Network Anticorpi XL, la prima rete italiana dedicata alla giovane danza d’autore.

Il Festival quest’anno festeggia anche la nascita di un “coordinamento straordinario” che mette in dialogo il Festival Danza Urbana (2 – 6 settembre), Gender Bender (7 – 18 settembre) e il Festival Ammutinamenti (12 – 20 settembre), tre festival regionali dedicati alla danza contemporanea d’autore. È un’azione di concerto sulle date e di coordinamento sulle scelte artistiche che intende offrire una proposta organica e articolata sulla danza contemporanea italiana in regione, lungo l’arco di tre settimane.

L’apertura del festival, mercoledì 2 settembre, è affidata a 3puntozero, azioni coreografiche urbane, che appariranno simultaneamente e sul web in differenti luoghi della città, nel corso di tutto il Festival, come gesto simbolico di riappropriazione dello spazio pubblico. Queste azioni sono il frutto del laboratorio Urban dance training curato e condotto da Martina La Ragione Gioia Morisco (2/09 h12; 3/09 h18; 4/09 h24; 5/09 h12; 6/09 h12 la versione dedicata alle famiglie in collaborazione con Cinnica). Dalle ore 18:30 ci si sposta negli spazi di DumBO per l’assolo The Halley solo di Fabrizio Favale /Le Supplici una danza astratta, quasi fosse una scia,
una traiettoria, priva di riferimenti narrativi.

Un evento naturale la cui forza risiede nel gesto del danzatore e nella sua solitudine, in replica tutti i giorni del Festival. Nello spazio Vascello di DumBO, sempre mercoledì 2 settembre alle ore 19, il gruppo mk presenterà, in una versione site-specific, Bermudas (in replica anche il 3 settembre alle h19), opera pluripremiata da critica e pubblico, ideata per un numero variabile di interpreti, un flusso continuo di movimento e corpi in dinamica, ispirato alle teorie del caos. Chiude la serata (ore 20) il dialogo tra Michele Di Stefano, coreografo di mk, e Annalisa Metta, studiosa e architetto/paesaggista, che ruoterà attorno ai temi dell’abitare e performare lo spazio.

Giovedì 3 settembre (ore 17:30 e 18:30) alla Baia di DumBO la compagnia Ivona presenterà Manbusha creato immaginando due ragazzini che giocano in una risaia (spettacolo consigliato alle famiglie grazie alla collaborazione con Cinnica), un duetto giocoso e lieve in cui i corpi si trasformano in fattezze animali capaci di evocare paesi lontani. Lo spettacolo è stato selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2019 del Network Anticorpi XL. The Angular Distance of a Celestial Body di Alessandro Carboni apre la giornata di venerdì 4 settembre (ore 17:30 e ore 19 | DumBO Vascello), due performer avvolte in un travestimento che ne copre il volto interagiscono con dei fili di lana, andando a ripensare al segno graficocartografico in chiave tridimensionale e coreutica (spettacolo consigliato alle famiglie grazie
alla collaborazione con Cinnica).

Alle ore 18 (e alle ore 19) Evento di Jari Boldrini e Giulio Petrucci è la relazione tra due danzatori, uno scambio di informazioni, un’indagine verticale sulle forme possibili di presenza scenica. Lo spettacolo è stato selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2020. Jari Boldrini presenterà al Festival, sabato 5 settembre (ore 18:15 e 19), anche il suo Stanza 1.5 site un’indagine che partendo dall’osservazione della postura, indaga dove si colloca l’origine del movimento. 1-0 è il titolo del duo di Sara Sguotti e Simone Nicola Cisternino una performance squisitamente urbana dove la danza assume uno spiccato carattere attrattivo.

A conclusione del Festival, domenica 6 settembre, oltre alle repliche degli spettacoli, sarà presentato alle ore 17 (Chiostro della Basilica di San Martino) Touch – The equality of differences performance esito dell’incontro tra un gruppo di giovani danzatori e un gruppo di
performer diversamente abili durante il quale hanno potuto sperimentare e condividere strategie creative sotto la guida della coreografa Anna Albertarelli. Il progetto finanziato dall’Unione Europea con il programma Corpo Europeo di Solidarietà, desidera sensibilizzare
l’opinione pubblica contro l’handifobia.

Sara Zuccari

Direttore www.giornaledelladanza.com

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