Quasi due ore di chiacchierata a dir poco volate. E ancora sarei rimasta ad ascoltare i suoi pensieri, le sue proposte, talvolta le sue critiche ma soprattutto il suo amore incondizionato per la danza. Flaminia Buccellato non dedica una parte del suo tempo, ti dedica il suo tempo, senza guardare l’orologio. Ha fatto così con noi, si comporta allo stesso modo con il mondo della danza, che l’ha rapita e non la lascia più andare.
Flaminia Buccellato inizia gli studi presso il Centro Danza Balletto di Roma sotto la guida di Franca Bartolomei , successivamente prosegue gli studi diplomandosi all’Accademia Nazionale di Danza diretta da Giuliana Penzi nel 1988, dove nel 1992 prende l’abilitazione alla cattedra. Inizia ad approfondire la metodologia per l’insegnamento studiando con vari maestri tra i quali Franca Bartolomei, Margarita Trayanova, Victor Litvinov,Zarko Prebil, Irina Trofimova, Elisabetta Terabust,Lucia Colognato,Giuliana Penzi, Clarissa Mucci, Gilbert Mayer e Robert Strajner. Dal 1988 ad oggi lavora presso il Centro di Danza “Balletto di Roma” come insegnante ai corsi professionali. È stata assistente della Direttrice Franca Bartolomei. Come coreografa e assistente alla coreografia ha lavorato in vari programmi televisivi con Massimo Ranieri, Milly Carlucci, Heather Parisi. Ha, inoltre, seguito, numerose trasmissioni televisive tra le quali “Disney club”,”Club 92”, “Fantastico”, “Festival”,”Donna sotto le Stelle “ con Paolo Bonolis , “Arriba Arriba con Heather Parisi. Tra le varie collaborazioni, ha lavorato con il Maestro Luciano Cannito in “Carmen” per il Teatro Massimo di Palermo. Invitata in vari stage come insegnante, oggi è Responsabile Artistica del Classico presso il Centro di danza “ Balletto di Roma”.
Lei inizia come studentessa prima al Balletto di Roma per poi diplomarsi all’Accademia Nazionale di danza. Da dove nasce, però, il desiderio di fare l’insegnante, professione così difficile e importante?
Faccio una piccola premessa: amo danzare, sempre continuerò a farlo ed è proprio per questo motivo che ho scelto di studiare questa fantastica arte prima al Balletto di Roma, istituzione presso la quale svolgo la mia attività, per poi terminare gli studi in Accademia. Sono sempre stata una persona estremamente determinata, critica nei confronti di me stessa e non ho mai voluto ballare nelle retrovie: io non volevo essere una ballerina di fila, bensì dovevo diventare come Alessandra Ferri o Sylvie Guillem. Proprio per il fatto che sono estremamente dura e realista nei miei confronti, ho riconosciuto da sempre di non avere le caratteristiche di una danzatrice classica necessarie per diventare un’étoile e mi sono concentrata sull’insegnamento. Nessuna attività di ripiego, anzi: amo dedicare tutta me stessa ai miei allievi, il vero futuro della danza italiana. Talenti? Ce ne sono, eccome!
Com’è stato studiare con la Signora Penzi?
Sono orgogliosa di aver studiato con la Signora Penzi, una direttrice d’altri tempi. Eravamo tantissimi e lei sapeva gli orari di tutti gli allievi. Racconto un breve aneddoto: io ed un’amica eravamo al bar della scuola, stavamo mangiando un cioccolatino. Lei scese a prendere un caffè e mi chiese perché non fossi a lezione. Ricordava i dettagli di tutti i nostri insegnamenti, ci stava sempre vicina, aveva tempo per tutti gli allievi. Io, tra l’altro, ho fatto il liceo coreutico all’interno dell’Accademia, era tutto ben diverso: eravamo tantissimi, tutti pieni di entusiasmo, di una voglia tremenda di imparare e soprattutto non avevamo tutti i mezzi di comunicazione che, purtroppo, distraggono i giovani di oggi.
Un’altra generazione, nulla da aggiungere. I miei insegnanti erano grandissimi nomi della danza, il relatore della mia tesi in Accademia fu il Maestro Alberto Testa. Erano altri tempi: non vi è nulla di nostalgico in questa mia affermazione, mi limito soltanto ad analizzare la realtà.
Nel 1988 ha iniziato ad insegnare al Balletto di Roma…
Ho sempre tenuto ottimi rapporti con il Balletto, nonostante mi fossi trasferita in Accademia per terminare gli studi, sia scolastici che di danza. Dovevo fare un periodo di tirocinio così, dopo le ore di lezione, prendevo il motorino e andavo ad insegnare. Penso di aver fatto l’assistente a tutti, gratuitamente, dalle 15 alle 20 stavo in sala: correggevo, ascoltavo, imparavo…non mi fermavo mai. È stata una gavetta molto importante, pressoché fondamentale: mi ha insegnato moltissimo. A chi mi chiede consigli su come e da dove poter iniziare dico: venite in sala, mettetevi alla sbarra. Da qui capirete tutto. La danza è un continuo aggiornamento, non si smette mai di imparare. Ancora oggi io vado ad assistere a lezioni, vado a teatro, mi informo, studio. Questo non è un lavoro, è un’arte, una passione a 360 gradi, un aggiornamento continuo: non ci sono orari, c’è soltanto tanto, duro lavoro.
Lei ha giornalmente a che fare con quella che sarà la nuova generazione di ballerini.
Essendo una scuola con tantissimi allievi, ovviamente negli anni ho avuto modo di conoscere ed insegnare a un’ampia varietà di studenti. Dire che i giovani non sono dotati, che non hanno talento è sbagliato. I ragazzi bravi ci sono, però hanno un problema fondamentale: non sanno dove vogliono arrivare. Tanti di loro vengono a lezione senza sapere la motivazione che li spinge a fare la sbarra, il centro. C’è veramente uno spartiacque tra la mia generazione e questa: noi tutte sapevamo dove volevamo andare, chi volevamo diventare. Non avevamo dubbi. Ora, purtroppo, la scuola dell’obbligo è pesantissima, gli orari molto lunghi e ai ragazzi risulta anche difficile concentrarsi su questa arte. Arrivano stanchi. Sono diligenti ma in molti di loro non vedo la luce necessaria per andare avanti. Credo, però, sia un passaggio generazionale. Quest’anno ho ricominciato ad insegnare, la classe che ho scelto è composta da bambine di 11 anni: sono bravissime e molto, molto determinate. Credo che già con loro la danza possa ripartire. Stanno crescendo bene e poterle seguire per me è gioia e soddisfazione allo stato puro.
Lei si è rimessa in gioco: insegna ad un gruppo di bambine di 11 anni. Un esempio nei confronti delle nuove generazioni.
Premetto che ho cominciato da giovane: sono la stessa di 20 anni fa, penso sempre che la scuola sia un team e non composta da una persona sola. Il fatto che io abbia deciso di rimettermi ad insegnare è stata una mia scelta, di cui sono veramente felice. Insegnare è forse pesante ma mi continua a regalare tante soddisfazioni, le bambine come dicevo prima sono destramente determinate. Insegno dalle 18.30 alle 20.00 ma resto sempre un po’ di più: quando finisce la lezione mi dispiace sempre troppo. Insegnare è una gioia continua, le bimbe sono motivate. Forse altre persone non avrebbero mai preso questa classe perché è molto faticosa: si impostano le basi per il futuro, l’età è molto impegnativa ma sono convinta che se si lavora bene…si costruisce il futuro della danza. Nessun dubbio a riguardo. Sono sicura.
Continuerà questo corso?
Certamente. Oramai ho preso questo insegnamento e porto le bambine al diploma! Possono fare bene. Il fatto che mi seguano moltissimo probabilmente dipende anche dal fatto che sono la direttrice: hanno una forma di rispetto più forte ma questo non toglie il fatto che sono precise, dedite al lavoro e alla fatica. Rimettermi in sala? Una decisione giustissima, credo che tutti gli insegnanti debbano sempre mettersi in gioco e, perché no, ricominciare. Non significa partire da zero, bensì non perdere mai il filo conduttore che lega il nostro ruolo agli allievi che formiamo.
Lei ha lavorato molto in televisione. Che ricordi ha e soprattutto cosa crede manchi ora?
Ho lavorato moltissimo in televisione e soprattutto con i miei ragazzi, aspetto che mi rende particolarmente felice ed orgogliosa della scuola dove insegno e dirigo. La danza in televisione, decadi fa, era altamente rappresentata da grandi nomi: Julio Bocca, Mario Marozzi, Daniel Ezlarow, Lorella Cuccarini, Heather Parisi. Ora purtroppo non vi è più uno spazio dedicato, si tende a lasciare pochissimo spazio a chi veramente può dare un apporto importante al nostro mondo. Mi piacerebbe si tornasse indietro nel tempo, che si rifacesse “Maratona d’estate”: la televisione mi ha sempre affascinato e continua a farlo, speriamo un giorno si possa creare qualcosa di veramente buono. Credo che Maria De Filippi sia una persona estremamente intelligente e che con il suo programma abbia seguito il percorso del paese. Magari quest’anno avrei voluto vedere più danza e meno canto…ma questo, ovviamente, è un parere di parte!
Progetti futuri?
Moltissimi e legati alla scuola. Non dico nulla di dettagliato ma non appena possibile vi racconterò tutto!
Valentina Clemente