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Futuro Festival a Roma una ricca programmazione

Al via la seconda settimana di spettacoli all’interno di Futuro Festival – Festival Internazionale di danza e cultura contemporanea in scena tra il Teatro Brancaccio e il Brancaccino open-air / Chapiteau, che vede la direzione artistica di Alessia Gatta, in sinergia con l’ideatore Alessandro Longobardi, Direttore Artistico del Teatro Brancaccio.

Una rassegna all’insegna della multidisciplinarietà tra danza contemporanea, danze urbane, contaminazioni, workshop, un dibattito, musica dal vivo, arte visiva, performance, una mostra, una battle e occasioni di festa.

Giovedì 23 maggio, in programma alle ore 18, la sfilata performativa curata dai fashion designers dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone che propone, in prima nazionale, “Plusxless”una  performance multimediale in cui verrà presentata la collezione realizzata a partire dalla rilettura della t- shirt bianca da parte dei futuri fashion designer, coordinati da Giuseppe Iaconis. I corpi dei danzatori abiteranno i tessuti delle creazioni, dando loro forma attraverso le coreografie curate da Jesus Guia.

Prosegue la serata, alle ore 21 al Brancaccino open-air / Chapiteau, la neoformata KC Dance Company. In scena “SOAC” Ordine e disordine non si escludono a vicenda diretto e coreografato da Federica Galimberti e Cristiano Buzzi con musiche di Tommaso Ussardi e Giuseppe Franchellucci. Interpreti sono Simone Panzera, Matteo Passero, Filippo Tonini e Carlos Kamizele. L’essere umano, governato dall’ordine, rischia di diventare un sistema chiuso, tentando di sottrarsi alle influenze esterne per mantenere ogni cosa in uno stato di equilibrio preesistente. Creare invece un sistema aperto, che tende all’instabilità, al caos, al disordine, può progressivamente condurre ad un nuovo equilibrio, differente dalla condizione di partenza.

Venerdì 24 si potrà assistere alla prima nazionale  di “A tribute to Ólafur” (ore 18 Brancaccino open-air / Chapiteau) diretto e coreografato da James Olivo. Questo assolo è un’improvvisazione strutturata. Un tributo alla sessione NPR di Ólafur Arnalds.

Successivamente si passa alla messinscena di “HÀ-BI-TUS”, proposta in prima nazionale da Misanga Collective. Abitare il nostro corpo è il dono più intimo che possiamo concedere a noi stessi. Non è un processo immediato, va costruito, imbastito, modellato proprio come un abito. Ma quando la forma è intimamente connessa al suo contenuto e il contenuto alla sua forma, si ha un’armonia perfetta. Regia, coreografia e  drammaturgia sono di Alessandra Ruggeri, fondatrice del collettivo. Le musiche sono di Roger Goula, Nithin Sawhney, Mary Lattimore. Interpreti Anya Pozza e Kyda Pozza.

Danzerà poi al Teatro Brancaccio (venerdì 24 alle ore 21) l’Uppercut Dance Theater, una delle più longeve e celebri compagnie danesi, che si esibisce per la prima volta in Italia.

Propone BENCHED uno spettacolo di danza dinamico e virtuoso con un cast eterogeneo in grado di rappresentare molteplici stili e discipline: danza contemporanea, street dance, capoeira, acrobazia e teatro fisico che si fondono.

Un racconto corporeo brutalmente onesto sulle grandi e piccole domande della vita, sull’adattarsi, sull’osare sedersi in opposizione, sul sedersi a gambe incrociate, sull’essere seduti, rimandati o messi a sedere. Sul prendere spazio, crearne e darne, e preferibilmente, ricordarsi di farlo prima di finire gambe all’aria laddove la panchina finisce.

Coreografia di Stephanie Thomasen, musiche di 35th Parallel, René Aubry, Estas Tonne & Rodrigo y Gabriela. Sul palco si esibiscono Adam Tocuyo, Jens Schyth Brøndum, Kriss Mensa, Mahamat Fofana e Patrick Afuale Eirup.

Sabato 25 va in scena al Brancaccino Open Air / Chapiteau “Futuro Festival Experimental Battle”.

A curare la direzione artistica della battle sarà Fritz Zamy. Con il suo background e il suo estro artistico è una delle colonne portanti della street dance italiana.

All’Experimental Battle si sfidano danzatori e danzatrici over 16, padroneggianti qualunque stile nell’ambito dell’urban dance o della contemporary dance, che desiderano condividere il proprio linguaggio attraverso l’iter di selezione esplicitato di seguito.

La musica sulla quale i danzatori si esibiranno sarà selezionata al momento dal DJ, i ballerini non potranno avere informazioni a riguardo e si potrà spaziare liberamente tra musica elettronica, strumentale, house, hip hop, low-fi, funk e molto altro.

I finalisti si sfideranno con la modalità battle 1vs1 fino al raggiungimento della coppia finale e all’elezione del vincitore.

 

La serata prosegue con la jam curata dal “Dj PETE RUCCIO”, Una jam in una location straordinaria per dare spazio e sfogo ad innumerevoli culture underground. Un percorso musicale che rivisita i 50 anni appena compiuti della cultura hip hop, riproponendo i classici sound degli Africa bambataa dei primi anni ’80, l’evoluzione musicale dei RUN DMC e dei beastie Boyz fino ai sound più eclettici di Kendrick Lamar e Cardie B.

Le jam session sono degli eventi comuni nella cultura hip hop e nell’urban culture, che nate per esplorare la tecnica freestyle, sono diventate una modalità comunicativa: musicisti, danzatori e pubblico saranno condotti in un virtuoso momento di condivisione, un’esperienza unica da vivere.

 

Alle 21 sempre di sabato 25, al Teatro Brancaccio, si esibisce la compagnia “cie. toula limnaios” con lo spettacolo “staubkinder”. Lo spettacolo si ispira alla musica di Mahler ed è dedicato ai figli della polvere che siamo. Essi sono profondamente radicati nelle nostre memorie individuali e universali.

Ci lasciamo trasportare in un mondo assurdo e confuso. Inquietante e poetico allo stesso tempo.

Il cie. toula limnaios è un ensemble di danza contemporanea fondato nel 1996 da Toula Limnaios e Ralf R. Ollertz. Presenta circa 60-70 spettacoli all’anno e produce continuamente un lavoro d’insieme di alta qualità, che ne fa uno degli ensemble di danza contemporanea di maggior successo oggi e un rappresentante della scena tedesca della danza per il Goethe Institute e il Federal Foreign Office. Presentano una danza sveglia, critica e audace, attenta all’umanità, fatta da e per le persone.

 

Domenica 26 ci si sposta a Palazzo Merulana, alle ore 17 sarà proposta la nuova performance all’interno del progetto ESSERE è AMBIGUO che coinvolge le artiste Elena Bellantoni, Silvia Giambrone e Viola Pantano nello sviluppo di tre performance che dialogano con un’opera della collezione Cerasi da loro selezionata, e nella realizzazione di tre installazioni che raccontano alcuni aspetti della loro ricerca. 

Elemento centrale del progetto è il corpo inteso come soggetto attivo del costante movimento dialettico tra se stessi e il mondo esterno.

 

A seguire (dalle ore 19), nella serra segreta del Parco del Teatro Brancaccio, Riccardo Mazza (con la collaborazione di Art Site Fest, già partner del Festival), eseguirà la sua opera sonora.

Una performance sperimentale in live electronics in cui stati emozionali delle piante attraverso una serie di sensori vengono convertiti in tensioni elettriche modulanti. Una serie di piccoli sintetizzatori convertono gli impulsi in sonorità dando vita ad un vero e proprio ensemble elettroacustico con cui Riccardo Mazza a sua volta dialogherà musicalmente improvvisando con il suo sintetizzatore modulare. Un interplay che richiama la modalità del jazz sperimentale, dove l’imprevedibilità della reazione delle piante agli stimoli ambientali presenti, diventa la traccia musicale trasformando gli elementi della flora nei musicisti dell’orchestra. Un tentativo di ricongiungere l’uomo e la natura in un rapporto di convivenza e condivisione che, attraverso l’arte, ci invita a riflettere sulla sostenibilità e sul rispetto dell’ambiente.

 

Dopo averci fatto vivere dieci giorni di spettacolo, arte e cultura del panorama internazionale, Futuro Festival ci regala un party di chiusura a cura di | Marco Ubertini aka Hube per celebrare insieme la sua quarta edizione. Una serata imperdibile, immersa nel paradiso verde del Parco del Teatro Brancaccio, sul tetto di Roma e a due passi dal Colosseo.

Sara Zuccari

www.giornaledelladanza.com

 

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