Dopo le étoile dell’Opera di Parigi e i Principals del New York City Ballet, torna al Vittoriale la grande danza, che vede protagoniste quest’anno nel tradizionale Galà le giovani stelle italiane della danza.
Stelle scelte tra i danzatori del Teatro dell’Opera di Roma, tra cui spicca il nome della prima ballerina Rebecca Bianchi, già acclamata come l’astro nascente del balletto italiano, la cui nomina dello scorso dicembre, si inserisce nell’opera intrapresa dalla direttrice Eleonora Abbagnato di valorizzazione del corpo di ballo, facendo emergere nuovi talenti e rinnovandone il repertorio.
Grazie alla volontà di Eleonora Abbagnato (che con i colleghi parigini si esibì nella serata inaugurale del Festival pochi anni fa) di presentare a Roma i grandi coreografi del momento, come William Forsythe,Benjamin Millepied, AngelinPreljocaj e Christopher Wheeldon, nomi che hanno ampliato i confini del balletto classico, il corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma e i suoi solisti stanno acquisendo una nuova versatilità, che il pubblico del Vittoriale avrà modo di apprezzare il 23 luglio, durante il Galà di Stelle.
In scena importanti brani del repertorio classico e del ‘900, ma anche recenti creazioni: dal pas de deux da Giselle di Patricia Ruanne (da Coralli-Perrot), al nuovissimo Schiaccianoci di Giuliano Peparini, a L’Arlésienne di Roland Petit fino al tradizionale Lago dei Cigni di Ivanov/Petipa.
In scena insieme a Rebecca Bianchi anche i solisti dell’Opera di Roma: Susanna Salvi, Michele Satriano, Alessio Rezza, Giorgia Calenda, Marianna Suriano, Giacomo Luci e Domenico Gibaldo.
Una serata di astri nascenti con lo sfondo magico del Lago di Garda, naturale scenografia per classici (e futuri classici) del balletto. Peccato però che sia l’unico appuntamento di danza del Festival, che si svolge in un luogo così raccolto e suggestivo.