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La prima ballerina Rachele Buriassi “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Il lago dei cigni. Il balletto contemporaneo prediletto? Wings of wax di Kylian. Il Teatro del cuore? Tutti i teatri dove ballo mi rimangono nel cuore. Un romanzo da trasformare in balletto? Tutti i migliori sono già stati fatti. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Il pianista. Il costume di scena indossato che hai preferito? La Dama delle Camelie. Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? Il profumo che associo alla danza è quello dei teatri, del legno, delle punte e dei costumi. La musica più bella scritta per balletto? Il lago dei cigni di Tchaikovsky. Il film di danza irrinunciabile? White nights. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Baryshnikov e Makarova. Il tuo “passo di danza” preferito? Tutti i grandi salti. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Kitri. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? John Cranko. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Grazie, Le direi grazie! Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Sacrificio, persistenza, amore. Come ti vedi oggi allo specchio? Una ballerina felice, libera e soddisfatta. ...

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OnDance 2025 dal 3 al 7 settembre 2025, Milano si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto

Dal 3 al 7 settembre 2025, Milano si trasforma di nuovo in un immenso palcoscenico a cielo aperto per OnDance, l’ottava edizione della grande festa della danza ideata e diretta da Roberto Bolle. Per una settimana la città sarà animata, dal mattino fino a notte, da appuntamenti imperdibili dedicati a tutte le forme di danza, in un clima gioioso e coinvolgente che, come sempre, promette di regalare al pubblico un’esperienza indimenticabile. Dopo il successo delle edizioni precedenti, OnDance è ormai un appuntamento cult, atteso da migliaia di appassionati che ogni anno si riversano nelle strade di Milano per celebrare insieme l’arte del ballo. Tema di OnDance 2025 – inserita nel palinsesto dell’Olimpiade Culturale di Milano – Cortina 2026 – è il profondo e affascinante legame tra danza e sport: due universi che condividono passione, disciplina, forza e bellezza del movimento. Attraverso spettacoli, incontri, masterclass e performance urbane, OnDance mette in scena un dialogo unico tra atleti e danzatori, celebrando il corpo come strumento espressivo, tecnico e poetico. Un viaggio inedito tra gesto atletico e arte coreografica, dove la preparazione fisica incontra l’anima dell’espressione artistica. «Siamo arrivati all’ottava edizione di OnDance e non potrei esserne più felice e orgoglioso», dichiara Roberto Bolle. «Ogni anno l’entusiasmo ...

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Il vero amore per la danza è un legame profondo che travalica il semplice piacere estetico

La danza è un mezzo di comunicazione con se stessi e con gli altri. Trascende le barriere culturali, fonde corpo e mente in un’espressione artistica. Per chi la ama veramente, la danza non è una semplice scelta, è una necessità, un’urgenza. Questo amore è visibile nel luccichio negli occhi del danzatore, nel sorriso e nella serenità impressi sul suo volto, anche dopo ore di allenamento estenuante. Coloro che sono innamorati della danza trovano gioia nelle ripetizioni, negli errori, nelle correzioni e nei miglioramenti costanti. C’è una bellezza intrinseca in questo processo, un piacere nel percorso che spinge a dare il meglio di sé. E per riuscirci, bisogna conoscersi, altra grande lezione impartita dalla danza. Quando si danza tutto il resto svanisce, le tensioni, la fatica e il dolore, mentre emerge e si consolida la sensazione di libertà, autenticità e completezza. L’amore per la danza è totalizzante e non conosce età. Può nascere nell’infanzia e crescere fino a rendere la danza una fedele compagna per tutta la vita, anche quando il corpo cambia e non è più quello di una volta. Questo amore si nutre di impegno, dedizione, pazienza e qualche sacrificio, ma restituisce ricompense incommensurabili. Insegna che, nonostante le difficoltà, ...

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Su Rai5 il balletto “Mediterranea” di Mauro Bigonzetti

Dal Teatro degli Arcimboldi di Milano viene trasmessa la registrazione di Mediterranea (venerdì 8 agosto alle ore 18.05 su Rai5) balletto che unisce alle culture e alle musiche popolari che si affacciano sul Mare nostrum, i componimenti di Mozart e György Ligeti. La coreografia porta la firma di Mauro Bigonzetti. Sul palcoscenico danzano Massimo Murru e Antonino Sutera. Regia tv di Lorena Sardi. C’è un luogo che non è terra né acqua. Un confine liquido, un battito tra le sponde. È lì che prende vita Mediterranea, coreografia divenuta rito, canto e corpo collettivo. Le onde del Mediterraneo si fanno carne, respiro, scontro e abbraccio. Nato nel 1993 per il Balletto di Toscana, Mediterranea si presenta come una mappa sensoriale del Sud. La danza diventa geografia pulsante di popoli, luci, suoni. Il corpo dei danzatori si fa tramite di una storia collettiva, senza parole. Quando approda alla Scala di Milano nel 2008, Mediterranea si espande. Bigonzetti non si limita a un riallestimento: rivede il tessuto coreografico. Il cast si triplica e inedite dinamiche si innestano sulle precedenti. Il duetto tra l’Uomo di Terra e l’Uomo di Mare, interpretati da Massimo Murru e Antonino Sutera, diventa il centro magnetico della rappresentazione: la ...

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Mata Hari: la ballerina che incantò e lasciò un mistero

Nata il 7 agosto 1876 nei Paesi Bassi, Mata Hari si trasformò in un’icona della Belle Époque grazie alle sue performance teatrali che mescolavano esotismo, sensualità e tecnica raffinata. Quando si parla di Mata Hari, il pensiero corre subito alla figura leggendaria di spia e femme fatale, ma pochi ricordano che il suo vero talento risiedeva in un’arte più sottile: la danza. Sul palcoscenico del Théâtre des Champs-Élysées e dei cabaret parigini, Mata Hari portava in scena coreografie ispirate ai rituali orientali, creando illusioni di sensualità e di trasgressione che catturavano il pubblico europeo. La danza di Mata Hari era un equilibrio tra eleganza e provocazione. I suoi movimenti sinuosi, studiati nei minimi dettagli, riuscivano a raccontare storie senza parole, mescolando tradizione orientale e interpretazione personale. Era una pioniera nell’uso del costume come parte integrante della coreografia: veli fluttuanti, copricapi sofisticati, gioielli scintillanti e abiti leggeri diventavano strumenti per accentuare ogni gesto. Nonostante la fama di spia che tragicamente, la portò alla condanna a morte nel 1917, Mata Hari rimane soprattutto una figura simbolo della danza teatrale e dell’esotismo scenico. Oggi Mata Hari resta un simbolo di arte performativa e innovazione artistica, un esempio di come il corpo e il ...

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Operaestate Festival Marcos Morau e la compagnia spagnola La Veronal

  Venerdì 8 agosto alle ore 21.00 al Teatro al Castello “Tito Gobbi” va in scena Sonoma, della compagnia spagnola La Veronal guidata dal coreografo di fama internazionale Marcos Morau. Un evento inserito nel cartellone di Operaestate Festival, la lunga rassegna estiva promossa dal comune di Bassano del Grappa, realizzato grazie al contributo del Ministero della Cultura, la Regione Veneto e la rete delle aziende inserite nel club Amici del Festival.   Il coreografo spagnolo Marcos Morau, considerato un visionario e consacrato alla fama internazionale, guida in Sonoma La Veronal, la compagnia di danza fondata a Valencia nel 2005 formata da artisti provenienti dal mondo del cinema, della fotografia, della letteratura e della danza.   Realizzata per nove interpreti, (Alba Barral, Angela Boix, Julia Cambra, Laia Duran, Anna Hierro, Ariadna Montfort, Núria Navarra, Lorena Nogal, Marina Rodriguez) Sonoma è una continuazione della ricerca del coreografo iniziata con Le Surréalisme au service de la Revolution per il Ballet de Lorraine. Entrambe le opere sono ispirate al mondo di Luis Buñuel, maestro del cinema surrealista: Morau fa riferimento sia all’arte del regista spagnolo, ma anche al suo vissuto personale diviso tra disciplina di stampo Gesuita e la libertà, al suo pensiero critico e politico, e alla sua passione ...

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La Maestra Maina Gielgud “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Tutti tranne “Bayadère”! (escluso “Il Regno delle Ombre”). Il balletto contemporaneo prediletto? Flight Pattern di Crystal Pite. Il Teatro del cuore? Maryinski, La Scala, Royal Opera House, Coliseum di Londra, Champs Élysée, Staatsoper di Monaco. Un romanzo da trasformare in balletto? David Copperfield. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Meglio inventarselo da soli un balletto. Il costume di scena indossato che hai preferito? Juliet di Jürgen Rose, Pas de Quatre. Quale colore associ alla danza? Tutti. Che profumo ha la danza? Ahahah, dipende! La musica più bella scritta per balletto? Quella di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il film di danza irrinunciabile? Romeo e Giulietta con Francesca Hayward e William Bracewell, Royal Ballet, girato in Ungheria. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Ol’ga Spessivtzeva e Vaclav Nijinsky. Il tuo “passo di danza” preferito? Dipende da come viene eseguito e in quale contesto. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? Preferirei averli interpretati! Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Marius Petipa e Lev Ivanov. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Aiutaci ad avere il tempo di prova che meriti! Tre ...

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Le eteree ballerine romantiche dell’800: Lucille Grahn

Nata Lucile Alexia Grahn-Young (Copenaghen, 30 giugno 1819 – Monaco di Baviera, 4 aprile 1907) è stata la prima ballerina danese di fama internazionale e una delle ballerine più popolari dell’era del balletto romantico. Da giovanissima Lucille Grahn iniziò lo studio coreutico presso la Royal Danish Theatre School di Copenaghen con il Maestro August Bournonville. Il suo debutto sulle scene avvenne con il ruolo principale di Astrid nel Valdemar di Bournonville nel 1835. In seguito Lucille Grahn serbò l’ardente desiderio di esibirsi a Parigi con il Balletto dell’Opéra e questo fatto creò una rottura con Bournonville. Alcuni giornali dell’epoca riportano che Grahn avesse modificato alcuni passi in Valdemar per far ammirare il suo virtuoso gioco di gambe, attirando su di sé il disappunto di Bournonville che segnalò questo sgarbo alla direzione del teatro. Nel 1836, Grahn creò il ruolo principale ne La Sylphide di Bournonville, una inedita versione che vide la commissione di una nuova partitura musicale ad Herman Severin Løvenskjold. Poco dopo a Lucille venne accordato il permesso di trasferirsi a Parigi. La sua partenza avvenne nel 1836, non tornò mai più in Danimarca, tanto che nel 1839 il suo nome venne cancellato dall’organigramma del Royal Danish Ballet per scaduti termini ...

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Maria Antonietta e il linguaggio silenzioso della danza

Nel cuore sfarzoso della Reggia di Versailles, quando i rintocchi del clavicembalo sfioravano l’aria come dita leggere su una superficie d’acqua, Maria Antonietta danzava. La madre, Maria Teresa d’Austria, garantì alla giovane arciduchessa una formazione completa. Tra maestri di musica, di etichetta e di francese, Maria Antonietta apprese anche le basidella danza di corte, esercizio indispensabile per brillare sotto i candelabri del potere europeo. Maria Antonietta non era solo la regina, né soltanto la figura controversa di intrighi politici: in quei momenti, era una ragazza viennese che non aveva mai smesso di cercare uno spazio di libertà. La danza era il suo rifugio. Fin da bambina, alla corte degli Asburgo, aveva imparato i passi del minuetto e della gavotta, ma fu a Versailles che trasformò il rituale in qualcosa di più. Nella dorata residenza reale alle porte di Parigi, la danza era più di un passatempo: era una forma codificata di politica. Il ballo di corte, erede del balletto rinascimentale francese, serviva a stabilire gerarchie, a mostrare favori e ad affermare identità. Lontana dagli occhi rigidi dei ministri e dalla lingua tagliente dei cortigiani, Maria Antonietta trovava nella danza un linguaggio senza parole, dove nessuno poteva interromperla, correggerla o giudicarla. ...

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Mirabilia International Circus & Performing Arts Festival 2025: al via la XIX Edizione

La XIX edizione di Mirabilia International Circus & Performing Arts Festival, che si terrà dal 3 al 7 settembre 2025 a Cuneo, si preannuncia come un evento di grande rilevanza per il panorama delle arti performative contemporanee. Con il titolo People Have the Power, il Festival si propone non solo come un’opportunità di fruizione artistica, ma anche come un riflesso delle sfide sociali, politiche e culturali del nostro tempo. Sotto la direzione artistica di Fabrizio Gavosto, il festival afferma il suo impegno nella promozione della cultura, sostenendo la connessione tra il linguaggio delle performing arts e le istanze collettive. La sezione di danza di Mirabilia 2025 si distingue per la varietà dei linguaggi e la sperimentazione dei formati, proponendo performance che spaziano dalla danza acrobatica alla danza site-specific, in contesti urbani e naturali. Con 45 compagnie provenienti da Italia, Francia, Belgio, Svizzera, Spagna, Perù, Ucraina e Cile, il festival ospiterà numerosi debutti regionali e prime nazionali, confermando il suo ruolo di vetrina internazionale per le nuove produzioni. Le compagnie che prenderanno parte al festival sono: Abbondanza/Bertoni (Italia), con la nuova creazione Epifania, che porta in scena la potenza evocativa della danza contemporanea, con un focus sulla tematica del corpo come ...

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