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“La verità, vi prego, sulla danza!”: una ballerina racconta le sue emozioni

Quando una ballerina danza, esprime se stessa, esterna emozioni intense ed elevate, e il suo più grande desiderio è quello di comunicarle al pubblico, attraverso la sua stessa danza. È proprio una ballerina del Teatro alla Scala di Milano, Mariafrancesca Garritano, nel mondo virtuale Marygarret, l’autrice di questo libro, che ha tutte le arie di rivelarsi davvero interessante e affascinante. Mariafrancesca danza da sempre, dall’età di tre anni e con questo suo primo esordio da scrittrice, ha deciso di renderci partecipi di quelle emozioni e riflessioni sul meraviglioso mondo della danza che, da sempre, teneva custodite gelosamente nei suoi diari. Questo libro è la prova che i lucchetti dei suoi diari sono stati aperti, permettendoci di entrare nel suo mondo più intimo. Protagonisti del suo racconto sono le gioie, ma anche i momenti di sconforto, il dolore, la fatica, le soddisfazioni, il lavoro, insomma tutti i retroscena della sublime arte della danza. Ad arricchire e completare le preziose parole della ballerina sono le immagini curate da Daniela Rende. Da poco in vendita online, nelle librerie “Ancora” a Milano, “Hoepli” e nelle principali edicole della città, è un libro da leggere perché ci mostra il mondo della danza attraverso gli occhi, ...

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Diana Negri: le ragioni del cuore e quelle della testa

RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO Con la stessa violenza dei temporali di fine estate, qualche giorno fa si è abbattuta sugli addetti ai lavori la notizia della soppressione del premio Positano Leonide Massine. e la bufera ha investito anche tutti quelli che amano la danza e gli habitué di quell’angolo di paradiso dove, da quasi 40 anni, i migliori ballerini del mondo si contendono il premio più prestigioso, suscitando aspre polemiche ed un acceso dibattito. La domanda è semplice: perché sostituire un appuntamento che esiste da 39 anni con un altro, simile, appena nato? E’ giusto? E’ logico? Le ragioni del cuore dicono di no, non è giusto. Positano è un posto magico che all’inizio del secolo scorso incantò un gruppo di intellettuali russi che lo scelsero come rifugio dando così inizio a quella vocazione culturale, élitaria e intellettuale che ormai caratterizza il paese, rafforzata dalla presenza del  celebre coreografo e ballerino Leonide Massine che nel 1924 acquistò l’isolotto de Li Galli creando il suo buen ritiro e trasformandolo in una sorta di laboratorio della danza. Le ragioni del cuore dicono che da allora chiunque abbia anche soltanto desiderato ballare, abbia sognato di calcare, un giorno, il palcoscenico montato sulla Spiaggia Grande ...

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Al Peacock Theatre di Londra i Les Ballets Trockadero de Monte Carlo

 La compagnia di ballo Trockadero, una tra le più particolari nel panorama della danza, affascinerà il pubblico londinese esibendosi dal 14 al 25 settembre al Peacock Theatre con due programmi fantastici ed un camion carico di cambi costume.  Gli eccezionali ballerini si cimenteranno in balletti moderni e di repertorio classico, sempre con grande ironia, che è la caratteristica che li contraddistingue da sempre, ma anche con molta cura dei particolari. Nel primo spettacolo, in scena dal 14 al 18,  eseguiranno Chopiniana, Patterns in Space, La Vivandière e Raymonda, mentre nel secondo, che sarà in scena dal 21 al 25, danzeranno il Lago dei Cigni atto II, Harlequinade e Valpurgeyeva Noch.        I Les Ballets Trockadero de Monte Carlo nascono nel 1974 per iniziativa di un gruppo di appassionati di danza che si divertivano a mettere in scena il balletto classico, facendone la parodia e presentandolo en travestie. Il successo arrivò ben presto ed intorno al 1976, la Compagnia venne inserita  nel National Endowment for the Arts Touring Program, sempre nello stesso periodo danno vita al loro primo tour negli Stati Uniti ed in Canada.   In tutti questi anni lo scopo originario della Compagnia non è cambiato, il gruppo è difatti ...

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“Sylvia” di Frederick Ashton al Teatro dell’Opera di Roma

Dal 15 al 21 ottobre il Teatro dell’Opera di Roma proporrà il nuovo allestimento, curato da Beppe Menegatti, di Sylvia, balletto in tre atti, coreografia di Frederick Ashton ripresa da Christopher Newton e Anna Trevien su musiche di Léo Delibes eseguite dall’Orchestra del Teatro dell’Opera diretta da David LaMarche. Interpreti: Ashley Bouder, Lisa-Maree Cullum, Polina Semionova, Giuseppe Picone, Robert Tewsley e il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera. Sylvia (originariamente Sylvia ou La Nymphe de Diane) è ispirato al dramma pastorale Aminta di Torquato Tasso del 1573. Lèo Delibes, autore della musica, compose, in collaborazione con il coreografo Louis Mérante, una partitura di bellezza tale da far disperare P. I. Čiajkovskij riguardo alle sue capacità di scrivere a pari livello. La coreografia originale, al contrario, non raggiunse un grado linguistico altrettanto ricco, infatti quando Sylvia esordì, il 14 giugno 1876 all’Opéra Garnier di Parigi, il balletto passò inosservato per più di sette produzioni. Il successo auspicato si ebbe solo nel 1952, quando il coreografo Sir Frederick Ashton ne allestì una nuova versione. ORARI & INFO Sabato 16 ottobre, ore 18:00 Domenica 17 ottobre, ore 17:00 Martedì 19 ottobre, ore 20:30 Mercoledì 20 ottobre, ore 20:30 Giovedì 20 ottobre, ore 20:30 ...

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Alberto Testa: il Premio Positano Léonide Massine “la ragione degli altri”

RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO: Circa tre anni fa, dopo le due serate di spettacolo, il Gala dei Premiati del Premio Positano e il “Pas des Dieux” del giorno dopo, con i miei collaboratori mi incontrai con il Sindaco Domenico Marrone e gli prospettai l’utilità di effettuare sulla Spiaggia Grande di Positano una sorta di “Festival della Danza”, strettamente collegato al Premio in quanto emblema della città.  Non c’è bisogno di ricordare che Positano per tradizione è la Città della Danza. Oggi purtroppo passa come la città del Mith Festival. Da fare orrore a Massine ed a Nureyev ai quali noi ci richiamiamo. Come “brillante” risposta alla nostra richiesta,  lo scorso anno fu ideato, in concorrenza e nello stesso periodo, appunto, il Myth Festival che non aveva la danza per vocazione ma un  “pastiche” di eventi. Lo “sgarbo” alla danza è stato perpetrato nuovamente quest’anno. Stesso luogo, stessa scena, stesso periodo. Quarant’anni ed uno staff di prim’ordine, a sentire il Sindaco del tempo, sarebbero stati  incapaci di promuove l’evento. E allora ci si rivolse a Ravello, molti più soldi ed uno staff ben pagato contro la gratuità riservata al nostro. Protestai allora e “J’accuse!” oggi. Si vuole fare un Festival di arte ...

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Il ‘700: la rivoluzione nel costume

Il secolo dei Lumi costituisce nella storia del costume un periodo di completa rivoluzione e segna un enorme distacco dai secoli precedenti. Con l’avvento dell’Illuminismo la danza comincia ad espandersi un po’ dovunque,spostandosi dalle corti nei luoghi di ritrovo pubblici. Al di là di questo radicale cambiamento, che pure rappresenta un’evoluzione di notevole importanza, ciò che per noi è interessante sottolineare è la “rivoluzione” nell’ambito del costume. Nel ‘600 e in parte ancora nel ‘700 i ballerini,uomini e donne che fossero,indossavano maschere,parrucche,scarpe col tacco e vesti poco pratiche e del tutto inadatte alla libertà di movimento. Le donne in particolare erano vincolate da bustini con stecche,corpetti, gonne lunghe e sopragonne,sorrette da pesanti paniers; gli uomini erano poco più liberi, costretti in rendigotes,appesantiti da passamanerie e ricami, con falde ai fianchi, irrobustiti da stecche di balena. La dimensione notevole dei costumi, oltre ad ostacolare la naturale movenza del ballerino, non consentiva di danzare insieme e, pertanto, il balletto si svolgeva a distanza obbligata. Il teorico per antonomasia di un’impellente necessità di rendere più comodi e adatti i costumi è Jean George Noverre, il quale, non solo asserisce che il balletto deve ritrarre le passioni, i costumi e gli usi del popolo, ...

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La protagonista di Dirty Dancing torna alla ribalta col programma tv Dancing With The Stars

  Ha fatto sognare milioni di persone con la sua dolcezza che diventava sensualità quando si lasciava andare ai suoi “balli proibiti”, Jennifer Grey alias Baby, torna al suo primo amore, la danza, partecipando al programma Dancing With The Stars.    La Grey è reduce da un periodo molto difficile dovuto alla scoperta di un tumore, malattia che peraltro ha colpito anche l’attore Patrick Swayze, suo partner nel film, che però oggi è riuscita a sconfiggere, tanto da potersi permettere di calcare nuovamente le scene di un palcoscenico.   L’attrice, racconta di aver scoperto il tumore al collo dopo un controllo medico fatto per problemi alla colonna vertebrale. “Il collo mi stava uccidendo e così ho detto a quelli dello show che sarei andata da un medico per capire se ero in grado di partecipare alla trasmissione”. Queste le dichiarazioni rilasciate dalla Grey che aggiunge inoltre di essersi resa conto di quanto la vita sia breve e quindi, pur avendo molta paura di salire nuovamente su un palcoscenico, ha voluto accettare comunque la sfida di rimettersi in gioco e danzare ancora una volta.   Il Video              www.youtube.com/watch?v=WpmILPAcRQo                                                                                  Alessandro Di Giacomo

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Prima mondiale di Salves della CCN de Rillieux-la-Pape Compagnie Maguy Marin

Maguy Marin presenterà la sua nuova creazione Salves, alla Biennale de la Danse de Lyon. In collaborazione con Denis Mariotte e i sette interpreti, la pasionaria della danza, porterà in scena “des dangers aux promesses des grandes mutations”. Il nuovo cantiere di creazione ha trasformato i danzatori in guardiani e contrabbandieri del tempo per dimostrare che senza passato nè memoria non si potrebbe considerare possibile un futuro. Tutta l’opera di Maguy Marin nasce da una pulsione vitale e anche qui incontriamo la necessità di “faire surgir ces forces diagonales résistantes, sources de moments inestimables qui survivent à l’oubli, ces voix qui, du fond des temps, nous font signe”. La nuova creazione esplora le paure contemporanee che ci rendono impotenti, tristi e esausti cercando un modo per fuggire il pessimismo e l’ambiente che le genera. Maguy Marin porterà la sua profonda e poetica visione ripensando a ciò che l’ha entusiasmata in Turba (creazione del 2007) ispirata al De rerum natura del filosofo e poeta latino Tito Lucrezio Caro. Turba, che in latino significa “moltitudine disordinata di gente”, riflette sulla Natura non come somma infinita di elementi, ma piuttosto come una potenza legata alla diversità di ogni sua parte: “L’insieme delle cose ...

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La compagnia del Nederlands Dans Theater II apre la rassegna “Tersicore” all’Auditorium Conciliazione

Mercoledì 29 settembre 2010, alle ore 20.30, l’Auditorium Conciliazione ospita le giovani e brillanti promesse della danza internazionale della compagnia Nederlands Dans Theater II, presentando quattro coreografie, di cui due in prima italiana. Lo spettacolo di alta qualità tecnica e scenica inaugura la quinta edizione di “Tersicore. Nuovi spazi per la danza”, la rassegna realizzata dall’Associazione Amici dell’Auditorium Conciliazione. Il cartellone della serata all’insegna della pura arte della danza e del balletto, vista l’interpretazione di ballerini che si sono formati con un metodo improntato sul sacrificio e l’arduo impegno, rispettando sempre i canoni del balletto classico, presenta quattro coreografie: Sleepless di Jiří Kyliánriguarda, una riflessione sul rapporto tra il movimento nello spazio, gli oggetti, ed i moti dell’anima, un’indagine sui sentimenti reali. Déjà vu di Hans van Manen, in prima italiana, un delizioso e originalissimo passo a due danzato sulla musica di Fratres (1980), di Arvo Pärt, che lascia molto spazio all’improvvisazione. Solo, sempre in prima italiana, un assolo esplosivo, impetuoso e coinvolgente, interpretato da tre ballerini, che rappresenta la perfetta immagine di un uomo in un confronto continuo  con il mondo esterno. Minus 16 di Ohad Naharin, una sorta di patchwork che mette in scena un’entusiasmante compilation musicale di ...

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“Don Chisciotte” all’Het Nationale Ballet di Amsterdam

Dall’11 al 22 settembre l’Het Nationale Ballet di Amsterdam metterà in scena Don Chisciotte, dall’originale di Marius Petipa ed Alexandre Gorsky con adattamenti di Alexei Ratmansky, su musiche di Ludwig Minkus eseguite dalla Holland Symphonia Orchestra diretta da Kevin Rhodes. Il balletto, basato sul famoso romanzo di Miguel de Cervantes, Don Quijote de la Mancha, narra del tentativo infruttuoso di un uomo molto ricco, Gamache, di sposare la bella Kitri, che invece si innamora di Basilio, un giovanotto del villaggio. La storia fu adattata al balletto per la prima volta nel 1740 da Franz Hilverding a Vienna. Un’altra versione fu montata all’Opéra di Parigi nel 1743 con il titolo di Don Quichotte chez la Duchesse, su musiche di Joseph Boismortier. Nel 1768 Jean Georges Noverre ne montò un’altra versione su musica di Joseph Starzrin, molto simile a quella di Hilverding. Ci fu anche un adattamento di Angelo Tarchi er La Scala di Milano 1783 e un’altra versione in due atti creata da Charles Didelot a San Pietroburgo nel 1808. L’anno successivo James Harvey d’Egville montò una diversa versione per l’Her Majesty’s Theatre di Londra e successivamente Paolo Taglioni ne creò un’ulteriore versione per l’Opera di Stato di Berlino nel 1839, ...

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