Ancora una volta il fruttuoso rapporto tra Danza e Cinema regala un altro incredibile appuntamento con la Danza sul grande schermo. Il 9 giugno nelle 36 sale The Space Cinema e il 7 giugno nel Cinema Troisi di San Donato Milanese, arrivano I Balletti Russi dell’Opéra di Parigi, grazie alla distribuzione della Rising Aternative. Fondati nel 1909 dal genio di Sergej Diaghilev, critico d’arte e impresario teatrale, i Balletti Russi, furono la più rivoluzionaria compagnia del XX secolo: danza, musica, arte e moda fusi insieme in questa incredibile officina artistica, espressione della collaborazione di grandi nomi delle avanguardie del Novecento, da Debussy a Stravinskij, Picasso, Matisse, Nijinsky e Fokin. L’idea alla base del progetto era trascendere l’arte di una singola disciplina per raggiungere un linguaggio universale del corpo.
Questo omaggio riunisce quattro balletti di diverse epoche che rivelano un’inaspettata varietà di ispirazioni, dall’inebriante romanticismo de Lo spettro della rosa all’erotismo sfrenato de Il pomeriggio di un fauno, dalle tragiche festività di Petrushka al sottile gusto spagnoleggiante de Il cappello a tre punte. Quattro opere fondamentali che riuniscono l’élite artistica del tempo – coreografi, pittori e musicisti – riproposte ora nelle ineguagliabili coreografie originali. L’ensemble di balletti proposto rende il meritato risalto alle impeccabili qualità tecniche ed interpretative delle étoiles, Primi Ballerini e Corpo di Ballo dell’Opéra di Parigi.
Lo Spettro della rosa con la musica di Weber e la coreografia di Fokin è di incantevole bellezza. L’étoile Mathias Heymann, eccezionale nel ruolo dello spettro, vola con eleganza sulla bella addormentata, Isabella Ciaravola, attirata dalla presenza estranea del sogno sia mascolina che femminea. I costumi meravigliosi richiamano il desiderio: lo spirito della rosa e la giovane fanciulla ballano fino all’ebrezza.
Il pomeriggio di un fauno di Debussy, e prima coreografia di Nijinskij, ci trasporta nella Grecia arcaica. La messa in scena si ispira a un dipinto di un antico vaso greco, con i danzatori che attraversano il palcoscenico con testa e gambe di profilo, mentre le braccia e il corpo sono rivolti verso la sala, come in un bassorilievo. Il giovane fauno è Nicolas Le Riche la cui spiccata verve esprime delle sfumature quasi animalesche, con le quali affascina allo stesso tempo sia la sua giovane preda sia il pubblico degli spettatori.
Dalla Grecia antica si spazia alla Spagna del XVIII secolo con Il cappello a tre punte di Massine, in cui le étoiles José Martinez et Marie-Agnès Gilot danzano come i gitani dei balli folcloristici insieme a tanti altri ballerini e costumi sontuosi, rievocando la tipica ambientazione festosa e vivace tipica delle feste andaluse.
Il meraviglioso repertorio si conclude con l’immaginario russo rappresentato efficacemente dal balletto Petrushka di Fokin e dalla musica sublime di Stravinskij. Le marionette si animano in una pantomima senza mai perdere la loro essenza di marionette di teatro. Sia la magica interpretazione della marionetta russa Petrushka di Benjamin Pech sia la superba interpretazione di Clairemarie Ostia nel ruolo della Ballerina contribuiscono ad accentuare l’areola di eccezionalità di questo balletto.
Si tratta di un appuntamento imperdibile perché, grazie ad un medium di altissima diffusione con il cinema, viene fatta rivivere una delle parentesi più importanti per lo sviluppo del balletto come summa delle arti che si sia mai verificata nella storia. Un vero connubio integrato di tutte le arti, coordinato dall’impeccabile giudizio estetico di Diaghilev e mirato ad unico obiettivo: la crescita e la diffusione dell’arte del corpo in tutte le sue sfaccettature. Si potrebbe quindi affermare che i Balletti Russi hanno plasmato l’arte del corpo levigandola in ogni suo lato e rendendola un diamante prezioso.
INFO:
www.risingalternative.com
Trailer dei Balletti Russi trasmessi al cinema i prossimi 7 e 9 giugno:
Leonilde Zuccari
www.giornaledelladanza.com
Foto di Sebastien Mathe