Al centro di ogni spettacolo c’è una storia.
Nel caso della danza, coreografi e ballerini raccontano un vissuto. I danzatori interpretano un personaggio, eppure, la maggior parte della formazione tecnica e artistica spesso mette in secondo piano l’importanza dell’interpretazione.
Il ballerino deve essere in grado di trascinare lo spettatore nella storia, immergendosi nel personaggio che interpreta, dimensione essenziale alla comunicazione.
Danzatori che possiedono una tecnica notevole, ma sono carenti in espressività e capacità di trasmettere emozioni, non arriveranno mai a colpire l’attenzione del pubblico e la loro esibizione risulterà inefficace o limitata.
Comunicare infatti è il fine della danza e in quest’ottica è essenziale che il danzatore impari a indagare il vero senso della sua performance.
In teatro, la storia è sempre al primo posto. Che un artista scelga di esprimerla attraverso un testo cantato, parlato o danzato, è necessario sviluppare il personaggio, studiarne le caratteristiche ed entrare in lui profondamente.
Il danzatore è un interprete che comunica ad altri un concetto, un’idea, un racconto.
Coreografi e ballerini quindi dovrebbero porsi alcune domande mentre preparano uno spettacolo: chi è il personaggio? Qual è la sua storia personale? Perché agisce in un determinato modo?
La qualità di ogni movimento deve essere analizzata in questo senso. Scegliere una serie di gesti appropriati alle caratteristiche del personaggio impedisce che la performance risulti monocorde e mantiene il coinvolgimento sia dell’interprete che del pubblico.
In fondo, sul palco e nella vita desideriamo il sorprendente, l’inaspettato.
I danzatori quindi devono intrecciare lo studio della tecnica con il tono e l’energia di ciò che raccontano.
La danza infatti è un’arte ‘espressionistica’, è una forma di narrazione e dovrebbe essere affrontata come tale.
La qualità principale richiesta per essere un bravo interprete è quindi interessarsi alla vita. I migliori artisti hanno una cosa in comune, indipendentemente dalla disciplina: hanno una fame mostruosa di condividere se stessi, di capire il mondo e di riflettere in esso le loro percezioni e le loro emozioni.
Stefania Napoli
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