Il balletto classico preferito?
Romeo e Giulietta di Cranko.
Il balletto contemporaneo prediletto?
Minus 16 di Ohad Naharin.
Il Teatro del cuore?
Bayerisches Nationaltheater.
Un romanzo da trasformare in balletto?
Gone with the wind.
Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto?
Singing in the rain.
Il costume di scena indossato che hai preferito?
Romeo (versione di Cranko).
Quale colore associ alla danza?
Tanti… ogni movimento possiede un colore differente.
Che profumo ha la danza?
Tanti… stesso discorso del colore.
La musica più bella scritta per balletto?
Romeo e Giulietta di Prokofiev.
Il film di danza irrinunciabile?
White nights.
Due miti della danza del passato, uomo e donna?
Vladimir Vasiliev ed Ekaterina Maximova.
Il tuo “passo di danza” preferito?
Temps leve (molto difficile da eseguire correttamente).
Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico?
Frollo.
Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica?
Roland Petit.
Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti?
Quasi non c’è più l’aspetto artistico nella danza, si danza solo tecnicamente senza veri sentimenti…
Tre parole per descrivere la disciplina della danza?
Necessaria, difficile, da continuare sempre.
Come ti vedi oggi allo specchio?
Invecchiato ma con cuore giovane.
Michele Olivieri
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