La danza della Royal Opera House di Londra arriva nelle sale di tutta Italia con la prima mondiale di Frankenstein, il capolavoro gotico di Mary Shelley che sarà proiettato in diretta dal prestigioso teatro inglese mercoledì 18 maggio, alle ore 20:15, distribuito da QMI/Stardust. Il celebre romanzo dell’autrice britannica Mary Shelley narra la storia di una creatura mostruosa, Frankenstein, artificialmente creata da un esperimento scientifico fatto dal Dottor Victor Frankenstein, con l’intento di ricreare in laboratorio una vita umana ma immortale. L’obiettivo doveva essere quello di rendere possibile l’immortalità. In realtà il Dottor Victor ottiene solo l’infelicità dell’uomo.
Il personaggio letterario di Frankenstein, nella sua duplice proiezione letteraria, il dottore e la sua creatura, è divenuto emblema della paura dell’uomo nei confronti del progresso scientifico e, soprattutto, della morte, che non può essere affatto debellata dalla vita dell’uomo. L’enorme successo del mito di Frankenstein è dimostrato dalle molteplici riduzioni cinematografiche e teatrali che ne sono state tratte. Ora diventa anche riduzione coreografica. Frankenstein si trasforma in balletto, grazie alla nuova produzione del Royal Ballet, firmata dal giovane e talentuoso coreografo Liam Scarlett.
Davvero eccezionale il cast del balletto, basta citare soltanto i nomi dei danzatori che interpretano i ruoli dei protagonisti per rendersene conto: Laura Morera, Federico Bonelli e Steven McRae. Scarlett, inoltre, per rendere la sua coreografia ancora più unica ed originale, ha scelto il compositore Lowell Liebermann affinchè componesse una musica nuova, creata ad hoc per il suo inedito, appassionante balletto.
L’adattamento riprende in maniera fedele le tematiche originali del testo, allontanandosi dagli stereotipi horror che col tempo gli sono stati associati. La messa in scena si rivela maggiormente in sintonia con il nucleo del messaggio che l’autrice Shelley voleva trasmettere con la sua opera: le responsabilità di un progresso scientifico, che quando pretende di contrastare il destino del nascere e del perire di ogni uomo, quando va contro la vita stessa, genera solo infelicità e solitudine. Sul palcoscenico viene portata così una vicenda che ha al centro l’amore.
La bellezza della coreografia di Scarlett risiede proprio nella sua ferma volontà di aderire al suo modello letterario, che è poi l’origine stessa del mito.“La maggior parte delle persone ha una visione molto preconcetta di Frankenstein – racconta il coreografo – e non molti conoscono la storia in profondità. Io vedo la creatura di Mary Shelley come un bambino: non può parlare, non sa camminare ed è alla ricerca di qualcuno che lo guidi e lo ami. E’ una creatura vulnerabile abbandonata da suo “padre”, e quello che innesca la terribile catena di eventi della storia non è altro che la sensazione molto umana di sentirsi mancare la terra sotto i piedi”.
Trailer del balletto Frankenstein trasmesso in diretta nei cinema dalla Royal Opera House:
ORARI&INFO
Mercoledì 18 maggio, ore 20.15
www.rohalcinema.it
Leonilde Zuccari
www.giornaledelladanza.com