Tutti i danzatori, prima o poi, vivono un senso di insoddisfazione delle proprie capacità e iniziano a confrontarsi con altri ballerini.
Quando i confronti rimangono positivi, sono tesoro inestimabile. Possono aiutare a creare un quadro realistico e a generare consapevolezza. Se però i paragoni diventano negativi, scoraggiano i progressi e minano il potenziale artistico e fisico.
Per evitare di cadere nella trappola del paragone è necessario concentrarsi sui progressi, non sull’obiettivo finale, bisogna festeggiare le piccole vittorie che motivano a continuare.
Guardare i compagni di danza o di compagnia più dotati come modelli di riferimento e non come rivali è essenziale ai fini del miglioramento personale.
Cosa si può imparare da loro? Come si può perfezionare il proprio modo di ballare danza studiando il loro? In questo modo ci si apre all’apprendimento e alla crescita.
Ogni ballerino ha qualcosa a cui ambisce, ogni ballerino ha qualcosa in cui è bravo e ogni ballerino ha qualcosa da imparare.
Il progresso è un processo individuale e graduale. Nella danza raramente ci sono soluzioni rapide e un ballerino intelligente lo sa. Aspettarsi risultati immediati o che tutto venga naturale genera frustrazione e insoddisfazione. Le carenze, reali o immaginarie, non devono allontanare dagli obiettivi, al contrario devono spronare a migliorare.
Per crescere come artisti e danzatori, ma anche come individui, quindi è necessario abbandonare il comfort di ciò che si conosce e accettare le sfide. Se ci cimentiamo solo nei passi che già padroneggiamo, non miglioreremo mai.
Non è sempre facile, né divertente, né comodo. La parte più difficile è essere disposti a fallire prima di avere successo. Ma ogni fallimento porta un passo più vicino al successo.
In definitiva, concentrarsi sul miglioramento personale, e affrontare con serenità, leggerezza e determinazione le aree in cui si è carenti distingue il vero danzatore dalla massa.
Stefania Napoli
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