Simony Monteiro è una danzatrice di origini brasiliane, nata a New York, che ha studiato presso la School of American Ballet e l’Alvin Ailey American Dance Theater. Nel 2016 ha fondato la Orsolina28 Art Foundation a Moncalvo, nel cuore del Monferrato, trasformando un antico casale settecentesco in un centro internazionale dedicato alla danza contemporanea. La fondazione offre residenze artistiche, corsi intensivi e spettacoli, promuovendo la danza come strumento di benessere e sviluppo sociale. Orsolina28 ospita regolarmente coreografi di fama internazionale, tra cui Ohad Naharin, fondatore della Batsheva Dance Company, che ha presentato il suo spettacolo 2019 nel giugno 2022. La fondazione è anche sede di “Gaga Eden”, un programma ispirato al metodo Gaga di Naharin. La missione di Orsolina28 è creare un ambiente in cui la danza, la natura e la comunità si intrecciano, offrendo un luogo di scambio culturale e crescita personale. Come afferma Simony Monteiro, muoversi è nella nostra indole, fin dalla nascita. In questa intervista, la fondatrice e direttrice artistica di questo centro coreutico d’eccellenza si racconta in esclusiva al Giornale della Danza.
Come nasce il progetto Orsolina28 e come si è evoluta la sua visione artistica e organizzativa dalla fase di ideazione fino al suo consolidamento come centro internazionale di danza contemporanea?
Orsolina28 Art Foundation è nata dalla volontà di creare un luogo dedicato alla creazione artistica, in cui il contatto con la natura e con altri artisti diventino fonte di ispirazione e in cui la comunità locale possa esplorare i benefici della danza come disciplina di movimento e forma di espressione artistica e come strumento di scoperta di sé stessi. La Fondazione ha aperto le porte nel 2016, con un primo studio di danza in quello che era il magazzino dell’allora Cascina Orsolina. Da allora, grazie al successo crescente dei nostri progetti, abbiamo esteso i nostri spazi, includendo cinque studi di danza di altissima qualità, un teatro all’aperto (con una capienza di 880 persone), oltre a un ristorante e 30 tende nel nostro Glamping per accogliere artisti e pubblico. Ad oggi, Orsolina28 ospita oltre venti residenze artistiche all’anno, per artisti emergenti e affermati, sia nella danza contemporanea che nella musica. Ogni residenza termina con una restituzione pubblica, in cui gli artisti condividono con la comunità il frutto del proprio lavoro. Quest’anno verranno Akram Khan, con Gauthier Dance, Rafael Bonachela, Yue Yin, Sharon Eyal, solo per citare alcuni nomi. Inoltre, ogni estate organizziamo dei programmi educativi, gli Intensive, in cui coreografi provenienti da tutto il mondo condividono il proprio repertorio con studenti pre-professionisti e giovani danzatori. Quest’estate abbiamo organizzato dieci settimane di formazione, con artisti quali Marco Goecke, Jiří Kylián, Medhi Walerski (Ballet BC), Peter Chu, Germaine Acogny e tanti altri.
Come definirebbe la filosofia artistica che guida Orsolina28 e in che modo questa si riflette nella selezione delle residenze e nei progetti coreografici ospitati?
Ad Orsolina28 crediamo che la danza sia un istinto naturale al movimento e una fonte di benessere, oltreché una primaria forma d’espressione artistica. Il nostro obiettivo è offrire agli artisti in residenza un luogo dove dedicarsi alla ricerca e all’innovazione, dove vivere nella propria bolla creativa senza essere disturbati da stimoli esterni. Gli artisti invitati partecipano a uno di due programmi: “Call for Creation” è il nostro bando a sostegno di coreografi emergenti sotto i 35 anni, che hanno la possibilità di partecipare a una residenza di tre settimane nei nostri spazi per quello che è, di solito, il primo lavoro di gruppo del creatore. Ogni inverno, riceviamo un centinaio di candidature e, insieme a Mario Zambrano, Direttore associato della danza alla Juilliard School, scelgo un massimo di tre progetti che si distinguono per l’originalità artistica e l’unicità del linguaggio coreografico. Con “Focus on Creation”, invece, mi concentro su artisti e compagnie già affermate, che a Orsolina28 hanno la possibilità di avanzare nella propria ricerca artistica, creare nuove opere e superare i propri limiti.
Può descrivere le principali sfide – sia culturali che logistiche – che ha dovuto affrontare nel trasformare un edificio storico rurale in un hub artistico riconosciuto a livello internazionale?
Durante il processo di creazione e consolidamento di Orsolina28, abbiamo ricevuto risposte molto positive dalla comunità della danza, ma anche dalla comunità locale. Sicuramente, una sfida importante è la nostra posizione e la mancanza di trasporto pubblico per arrivare a Moncalvo dalle città più vicine (Torino, Milano, Asti, Vercelli). Il nostro staff aiuta gli artisti in residenza a coordinare i transfer dagli aeroporti più vicini. Per quanto riguarda il pubblico, siamo purtroppo consapevoli di essere accessibili soltanto a chi ha una macchina.
Quali sono stati i momenti decisivi e le strategie adottate per ottenere riconoscimento internazionale e instaurare collaborazioni con coreografi di rilievo mondiale?
La ragione principale del nostro successo è che, con i coreografi invitati, sono sempre me stessa. Interagisco con loro in maniera umana e spontanea, senza forzature. Al contempo, qui a Orsolina28 offriamo tutto ciò di cui un artista della danza ha bisogno per lavorare: lo spazio e il tempo di dedicarsi alla creazione. Aiuta anche che tutti i nostri studi e spazi si aprono sulla natura, sulle valli del Monferrato che ci circondano, offrendo una continua ispirazione.
Orsolina28 ospita il metodo Gaga di Ohad Naharin; come integrate questo approccio nella vostra proposta formativa e creativa? Quali risultati avete riscontrato negli artisti partecipanti?
Ospitiamo tre programmi dedicati a Gaga, in collaborazione con Ohad Naharin. Il “GagaLab”, a luglio, è una formazione intensiva di una settimana per ballerini alla scoperta del metodo Gaga e del repertorio di Naharin; i workshop di “GagaEden” sono invece per un pubblico di non-ballerini, che possono approcciarsi alla disciplina in un ambiente libero da pregiudizi. E per finire, quest’anno abbiamo ospitato il primo “Gaga for Therapists”, dedicato a terapeuti del corpo e della mente che vogliono integrare Gaga al proprio lavoro.
Qual è il ruolo che Orsolina28 si prefigge nel panorama italiano e internazionale, in termini di ricerca, formazione e promozione della danza contemporanea?
Il nostro obiettivo è di continuare a raccontare storie con il corpo. La danza, e soprattutto la danza contemporanea, è una delle discipline artistiche meno apprezzate e con Orsolina28 abbiamo costruito un rifugio sicuro, in cui provochiamo i nostri artisti a una continua ricerca ed evoluzione del proprio linguaggio di movimento. Nei nostri spazi, danzatori e creatori si danno il permesso di esplorare nuove possibilità e di pensare fuori dagli schemi. Con i nostri programmi di formazione, la speranza, l’obiettivo, è di aiutare gli studenti non solo a diventare danzatori professionisti, ma anche persone migliori.
Come vede l’evoluzione della danza contemporanea in Italia e a livello globale, e quale ruolo immagina per Orsolina28 in questo panorama?
Sono convinta che, se continuiamo a promuovere e sostenere il settore della danza, possiamo sensibilizzare il pubblico e elevare la danza ai livelli che occupa lo sport nell’opinione pubblica. A Orsolina28, possiamo contribuire favorendo la creazione di capolavori della danza. Sono molto esigente nella selezione dei progetti, scegliendo artisti e coreografi che contribuiscono a ridefinire i confini della danza.
In che modo Orsolina28 promuove la sperimentazione e l’innovazione e in che modo la vostra attività contribuisce alla formazione di nuove professionalità nel settore della danza?
Promuoviamo la sperimentazione e l’innovazione con le nostre residenze, invitando coreografi di tutto il mondo e dando loro lo spazio e il tempo di creare; e con i programmi di formazione, invitando master della danza che ogni anno ispirano nuovi studenti.
Quali sono le competenze che ritiene fondamentali per un danzatore contemporaneo?
Credo che le qualità principali che un danzatore deve avere oggi siano la gentilezza e l’empatia.
Quali progetti o collaborazioni future sono in cantiere per ampliare l’impatto culturale di Orsolina28 e rafforzare la connessione con il pubblico?
Continueremo sicuramente a invitare compagnie e artisti da tutto il mondo, di background diversi, offrendo, al termine di ogni residenza, prove aperte e rappresentazioni gratuite al pubblico, con l’obiettivo di continuare a educare la comunità sulla danza e sull’impatto dei singoli coreografi nel settore. Con i nostri progetti a vocazione sociale, poi, apriamo Orsolina28 a comunità fragili e vulnerabili, che da noi vivono delle esperienze a stretto contatto con la natura e con artisti creativi, in un’ottica olistica di benessere. Alcuni dei nostri partner in questo senso includono la Fondazione Paideia, l’Associazione Asai, la Fondazione Oz, il reparto oncologico dell’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino, la Fondazione Faro e l’Associazione Mosaico – Azioni per rifugiati.
Guardando al futuro, quali sono le sfide e le opportunità principali che intravede per Orsolina28, soprattutto in relazione alle nuove tecnologie digitali, ai modelli collaborativi internazionali e all’ampliamento dell’impatto culturale?
Orsolina28 ha una vocazione fortemente internazionale. Solo nel mese di giugno, quest’anno, ospitiamo coreografi provenienti da Italia, Olanda, Canada, Stati Uniti, Nigeria, Bangladesh, Australia, Cina e Brasile e siamo co-produttori delle loro creazioni. Nei prossimi anni, il nostro obiettivo è di continuare a espandere il portfolio di artisti che partecipa ai nostri programmi. Per quanto riguarda la nostra relazione alle nuove tecnologie digitali, non abbiamo obiettivi specifici al momento. La nostra filosofia e il nostro approccio sono radicati nella connessione con la natura e con gli altri, nella condivisione degli spazi e di un’esperienza comune, e invitiamo attivamente gli artisti in residenza a disconnettersi e concentrarsi sul momento presente durante la loro residenza.
Lorena Coppola
Photo Credits: Andrea Guermani
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