L’arte ha sempre espresso il momento preciso della nostra vita. I racconti dei nostri nonni e genitori sulle carestie create dalle guerre é indelebile nella nostra cultura. Era inimmaginabile che qualcosa come quello che stiamo vivendo in queste settimane potesse succedere nel 2020. Prima di essere artisti noi siamo cittadini e come tali in questo momento siamo stati chiamati a svolgere un importante compito, quello di stare in casa isolati. Per chi come noi, che siamo degli “artigiani” dell’arte coreutica, è difficile accettarlo.
Lo stato ci chiede pazienza, lealtà nella scelta di stare isolati. Tantissime scuole di danza e compagnie si troveranno in difficoltà nel poter versare l’affitto, pagare le bollette e mantenere i loro danzatori e docenti. Posso solo sperare che finalmente il Governo stia portando avanti questa guerra chiedendo un grande sacrificio, ma è importante ricordare di includere aiuti anche all’arte della danza nei prossimi decreti.
Questo è il momento che il settore deve essere unito più che mai. Ritorneremo presto in sala ad esprimere nuovamente il nostro tempo, una nuova era dove saremo tutti molto diversi, ma di sicuro più forti riconoscendo tutto quello che avevamo, costruendo un futuro più luminoso.
Joseph Fontano