La danza è personale ed è formata da ‘ingredienti’ interconnessi tra loro che la generano e la esprimono.
Innanzitutto, è importante sottolineare che il danzatore si muove per uno scopo. Utilizza il suo corpo come strumento di espressione, racconta una storia, comunica emozioni e sensazioni.
Chi danza ha lavorato duramente per allenarsi e per raggiungere equilibrio, potenza fisica e agilità, ma il suo lavoro non termina lì. Senza parlare, il danzatore deve saper esprimere le sue emozioni in modo chiaro ed evidente, perché il suo compito principale è trasmetterle e renderle comprensibili. E non è affatto facile.
La danza infatti non si esaurisce in una tecnica più possibile perfetta, richiede molto di più.
Alla base della danza ci sono l’amore, la passione e l’energia che si liberano nel movimento e ne rappresentano la qualità, la forza e la ricchezza. Ma la danza è fatta anche di intelligenza e nasce nel cervello e nelle intenzioni, per poi esprimersi nel movimento.
Ciò significa che il danzatore deve imparare a conoscersi profondamente, mettersi alla prova e in discussione, e deve sviluppare generosità, consapevolezza e umiltà. Solo così la danza sarà espressa completamente.
Quanto detto finora può essere riassunto con le parole di Walter Terry, influente critico di danza newyorkese: ‘Noi siamo la materia di cui è fatta la danza. Nasce nel nostro corpo, esiste nel nostro corpo e muore nel nostro corpo. La danza, quindi, è la più personale di tutte le arti e scaturisce dal respiro stesso della vita.’
Stefania Napoli
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