I modelli di vita sono abitudini, convinzioni e comportamenti spesso inconsci che plasmano l’esistenza. Si consolidano durante l’infanzia e si ripetono nell’età adulta. Alcuni portano a risultati positivi mentre altri determinano negatività e paura. Riconoscerli, accettarli ed eventualmente modificarli è fondamentale.
La danza è uno strumento potente per osservare e comprendere i pattern comportamentali, individuali e collettivi. Ogni movimento riflette dinamiche interiori e modalità relazionali che spesso sfuggono all’attenzione nella quotidianità.
Attraverso la danza, ci si immerge in un processo di profondo ascolto di se stessi. Le ripetizioni dei gesti, la tendenza a preferire una direzione piuttosto che un’altra, l’approccio al ritmo e allo spazio, sono segnali di pattern radicati che rispecchiano anche il modo di affrontare la vita.
Per esempio, chi tende a muoversi rigidamente potrebbe rivelare una personalità controllata, mentre chi danza con maggiore fluidità esprime apertura e adattabilità.
La danza mette anche in luce le dinamiche sociali. Il modo in cui ci si relaziona agli altri emerge chiaramente durante le improvvisazioni o le coreografie. Osservando una lezione, si possono notare ruoli di leadership, tendenze a collaborare o a isolarsi, e la capacità di fidarsi del gruppo, tutte manifestazioni visibili di schemi comportamentali più profondi.
La consapevolezza dunque permette al danzatore di riconoscere e rompere schemi abituali, e di attuare un cambiamento autentico e duraturo. Questo processo è accompagnato da una crescita personale significativa che si riflette nella vita di tutti i giorni.
Danzare infatti significa evolvere, accettare la sfida del cambiamento e ritrovare l’equilibrio tra corpo, mente e spirito.
Stefania Napoli
www.giornaledelladanza.com
© Riproduzione riservata