Gli esseri umani sono nati per ballare.
Nella sedentarietà dominante in questi decenni, tutti trarrebbero beneficio nel praticare la danza. La scienza dimostra che dieci minuti di ballo rappresentano un allenamento psicofisico completo.
La danza infatti influenza il modo in cui ci sentiamo e ragioniamo grazie al suo potere trasformativo, ci mette in contatto con le emozioni e riduce i livelli di stress.
Persone affette dal morbo di Parkinson e da demenza senile hanno ritrovato una nuova vita grazie alla danza-terapia. Danzando l’autostima negli adolescenti aumenta, si riducono depressione e ansia negli adulti, cambia il modo in cui si risolvono i problemi.
Quando le persone danzano si percepisce un tipo speciale di bellezza che va oltre quella fisica, è la bellezza della felicità. La danza infatti rende felici, libera dalle preoccupazioni e dai problemi e impone di vivere il momento. Di conseguenza migliora la qualità di vita.
L’emozione che si prova ballando è dovuta alla dopamina, sostanza chimica del cervello che ricopre un ruolo essenziale nel modo in cui ci sentiamo. Bassi livelli di dopamina sono associati a sentimenti di ansia, stanchezza, demotivazione, dolore e sbalzi d’umore. Ballare aumenta i livelli di dopamina e permette di superare le sensazioni negative.
Si potrebbe dire che la danza è magica. Tuttavia non c’è nulla di soprannaturale o mistico nel potere trasformativo della danza. Perché la danza è concreta, richiede capacità logica, coerenza, determinazione e rigore.
Danzando si stimola il collegamento corpo/cervello. Il movimento aumenta il flusso sanguigno al cervello, fornisce maggiore quantità di ossigeno e nutrienti essenziali, favorisce la crescita di nuove cellule cerebrali e la formazione di nuove connessioni neurali, migliorando capacità di apprendimento, memoria e agilità mentale.
Tutto questo grazie alla danza che fa emergere la nostra essenza e ci fa sentire vivi.
Stefania Napoli
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