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La danza libera in Italia

“La danza è scoperta, scoperta, scoperta.” Martha Graham

 

La rivoluzione nel balletto con la “danza libera”  in Italia, l’interesse per le nuove tendenze artistiche e per la danza moderna arrivano solamente intorno agli anni settanta, per conoscere una stagione felice  durante gli anni ottanta. Marginali sono da ritenere infatti i casi del futurismo in danza, quello della milanese Giannina Censi,  con una danza astratta, dalle belle linee, nette e guizzanti, dai movimenti scattanti, terso nel turgore dei muscoli e nella tensione del piazzamento; e quello manierato e velleitario dell’orchestica di Jia Ruskaja (foto a sinistra), sorta di neoellenismo estetizzante di vaga discendenza duncaniana, esauritisi entrambi con la caduta del regime fascista.

 

Proprio negli anni della guerra giungono in Italia  due importanti figure il russo Léonide Massine e l’ungherese Aurel Milloss (foto a sinistra), il primo irrompe negli schemi codificati della tradizione classica con il suo stile ispirato alla commedia dell’arte  fino ad esplorare nuovi confini con la creazione della sinfonia coreografica; e il secondo invece assumerà presto un ruolo dominante nel rinnovamento della danza italiana “ufficiale”, ma che si distinguerà per una sorta di sintesi tra accademismo neoclassico ed espressionismo tedesco non sempre riuscita e presto esteticamente superata.

Nel corso degli anni cinquanta si osserva un certo rinnovato fermento: si realizzano nuovi festival e nascono nuove compagnie, quasi tutte in ambito privato.

Tra i primissimi esempi italiani di balletto moderno, il che tuttavia non equivale sempre a danza moderna ma a una commistione tra tecnica accademica e altri elementi provenienti sia dalla “danza libera” che dalle danze etniche e folkloristiche, va ricordata a Torino la figura di Susanna Egri  che nel 1955 fonda il Gruppo di Danza di Torino,ispirato alla modern dance americana – specie a Alwin Nikolais – che proporrà i primi lavori nel 1959.

Sempre a Torino, nel 1970 nasce il Gruppo di Danza Contemporanea Bella Hutter, mentre a Vicenza viene fondato nel 1968 il Gruppo Sperimentale di Danza Libera di Franca Della Libera, e a Venezia e Mestre, a partire dal 1970, la Compagnia “Teatro Danza” di Luciana De Fanti. Caso pionieristico tra i più isolati e significativi è inoltre quello di Liliana Merlo (Foto a sinistra) a Teramo che, pur consolidando un rapporto duraturo di collaborazione con l’Accademia Nazionale di Danza di Roma, istituzione di fatto per molto tempo piuttosto ostile a riconoscere una reale necessità di apertura nei confronti dei nuovi stili e delle nuove correnti, avvierà stages di danza moderna sin dal 1969 con Luisa Grinberg (tecnica Graham) e Juan Carlos Bellini (tecnica Humphrey-Limón). E che più tardi fonderà nel 1976, la sua compagnia giovanile del TBT (Teatro del Balletto di Teramo), senza tuttavia mai rompere definitivamente con la tecnica accademica del cosiddetto balletto classico.

Nel frattempo, nascono a Roma il Teatrodanza Contemporanea di Roma fondato da Elsa Piperno e

Joseph Fontano (entrambi pionieri della modern – dance in Italia – foto a destra) nel 1972, per lungo tempo la sola scuola professionale di tecnica Graham esistente in Italia. Parallelamente, nascono il Collettivo Danza Contemporanea di Cristina Bozzolini a Firenze nel 1975, da cui sorgerà il noto Balletto di Toscana. Una realtà molto importante, dal 1970 al 1989, fu il Gruppo Stabile dell’Accademia Nazionale di Danza, creato e diretto da Giuliana Penzi, formato dai migliori allievi della scuola e che ospitò molti coreografi internazionali: Jean Cebron, Kurt Jooss e poi allieve divenute coreografe come Beatrice Libonati, Gabriella Borni e Daniela Capacci, per citarne alcune .

Nel 1979 nasceva la Compagnia AterBalletto fondata da Vittorio Biagi e Amedeo Amodio a Reggio Emilia, diretta in seguito da Mauro Bigonzetti, oggi la principale compagnia italiana di danza contemporanea. Nel 1982 l’ASMED, in Sardegna, con la direzione di Paola Leoni fonda il Balletto di Sardegna, importantissima realtà di residenza della danza contemporanea. Dalla collaborazione e dal sodalizio di alcuni ballerini del Teatro e Danza La Fenice,  a Venezia,  diretto da Carolyn Carlson (foto a sinistra), dove sperimentano nuovi ed interessanti  linguaggi di stile tra il 1981 e il 1984, nasce inoltre nel 1985 la compagnia Sosta Palmizi, e in seguito la Compagnia “Abbondanza/Bertoni”, fondata nel 1995 da Michele Abbondanza (già cofondatore del gruppo Sosta Palmizi) e Antonella Bertoni, poi, sempre a partire dagli anni ottanta, l’Ensemble di Micha van Hoecke, il gruppo di Virgilio Sieni, il gruppo di Enzo Cosimi, e coreografi come Michele Pogliani, Dino Verga, Fabrizio Monteverde e in ultimo Matteo Levaggi.

 

Sara Zuccari

Direttore www.giornaledelladanza.com

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