Il 18 marzo 2015, ai Laboratori delle Arti di Bologna, la Compagnia Virgilio Sieni presenta Pinocchio leggermente diverso, una toccante opera per la regia di Virgilio Sieni, su musica del compositore Michele Rabbia eseguita dal vivo e interpretata dal danzatore non vedente Giuseppe Comuniello.
Protagonista della scena contemporanea italiana già dai primi anni ’80, Sieni è oggi coreografo e danzatore conosciuto a livello internazionale, già direttore della Biennale di Venezia nel 2013. Insieme alla sua compagnia, l’artista affianca alla creazione di spettacoli, un programma di ricerca, studio e diffusione del linguaggio coreografico contemporaneo con progetti di residenza, produzione e formazione. Inoltre dal 2003 dirige Cango – Cantieri Goldonetta luogo di residenza e di lavoro per artisti a Firenze e dal 2007 l’Accademia sull’arte del gesto, spazio di formazione, studio e creazione artistica, rivolta sia a professionisti che neofiti della danza di qualsiasi età e condizione, dall’infanzia alla terza età, ai non vedenti, ecc.
Il Pinocchio di Sieni è una fiaba moderna sulla nascita e la crescita e dell’uomo, alla continua ricerca di se stesso e del suo spirito di libertà. In scena tutti i simboli della storia che conosciamo, i tamburelli, la lavagna, il pezzo di legno, le orecchie da somaro, il lungo naso e il cappello a punta, illuminato da una luce fioca che rimanda alla cecità del danzatore e a quella del burattino, indicando il buio come elemento chiave dell’opera. Comuniello/Pinocchio, solo sul palco, propone allo spettatore un percorso verso la luce che permette di vedere e comprendere quello che è fuori e dentro di noi, luce che si identifica con il silenzio, l’ascolto, il gesto e il movimento, per arrivare alla scoperta dell’origine dei propri sensi.
In continua metamorfosi, il burattino prende vita grazie alle intense e incisive coreografie di Sieni e danza su un palcoscenico cosparso di nastri adesivi i quali, più che scelta scenografica, costituiscono un mezzo per permettere al danzatore di percepire e capire la sua posizione e lo spazio, una sorta di alfabeto braille per il corpo.
Il legno, da cui Pinocchio esce per diventare umano, è al tempo stesso qualcosa da cui fuggire e qualcosa verso il quale il protagonista sente una forte attrazione, a rappresentare sia la dualità che caratterizza la vita umana, la scelta tra libertà e sicurezza, sia il limite, l’handicap, l’impossibilità di liberarsi totalmente. Eppure, accanto a questo, si esprime l’evidente possibilità e capacità di danzare, con fatica forse, nonostante i limiti e anzi andando oltre i limiti.
Pinocchio leggermente diverso ci regala un’atmosfera rarefatta e leggera, sospesa, fatta di tempi lunghi, silenzi, attimi di danza intima e profonda, raccontando con tenerezza e intensità il cammino verso una nuova scoperta di se stessi e verso l’accettazione di quello che si è.
ORARI & INFO
18 marzo 2015, ore 21.00
Laboratori delle Arti
Piazzetta Pier Paolo Pasolini 5/b
40122 Bologna
Telefono: 051 209 2400
E-mail: laboratoridms.muspe@unibo.it
Stefania Napoli
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