PIA Palazzina Indiano Arte di Firenze accoglie Il giardino degli strappi, una mostra dell’artista visiva Claudia Losi la cui ricerca si focalizza sul rapporto tra uomo e ambiente che lo circonda e sulle relazioni tra individuo e collettività.
In occasione dell’inaugurazione, sabato 3 maggio alle ore 18, VIRGILIO SIENI e CLAUDIA LOSI, al termine di una residenza artistica condivisa di sei giorni, presentano la performance La terra delle anime sottili, un’azione che mira a mescolare figure, gesti, corpo e forme attraverso l’inesauribile combinarsi di luce e ombra.
Sabato 3 maggio 2025 ore 18.00
CLAUDIA LOSI / VIRGILIO SIENI
LA TERRA DELLE ANIME SOTTILI
PERFORMANCE e INAUGURAZIONE MOSTRA “Il giardino degli strappi”
Quale profondità raggiunge un’ombra? Quanto spazio contiene un’ombra? Immaginiamo un mescolarsi di forme, un’inconsapevole ricerca di chi guarda ai vari gradi di parentela seguendo i tratti delle sagome di carta, i gesti del corpo che muove e che è mosso che fondono le proprie ombre. Un movimento che è tridimensionale e bidimensionale insieme. Una morfopoiesi ininterrotta, un combinarsi della luce e dell’ombra. E noi a non sapere da che parte stare. Che forma ha quella nuvola in cielo?. Claudia Losi / Virgilio Sieni
CLAUDIA LOSI. La sua pratica artistica si concentra sul rapporto tra l’umano e l’ambiente, naturale e antropizzato; sulle relazioni tra l’individuo e la comunità a cui appartiene, l’ecosistema minerale-animale-vegetale che condivide, l’immaginario collettivo in cui si identifica. Realizza progetti pluridisciplinari e di collaborazione (attraverso il cammino, il fare manuale e il canto corale). Opera con diversi media come installazioni site-specific e performance, scultura, fotografia, opere tessili e su carta.
VIRGILIO SIENI, danzatore e coreografo italiano, artista attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei. La sua ricerca si fonda sull’idea di corpo come luogo di accoglienza delle diversità e come spazio per sviluppare la complessità archeologica del gesto. Sviluppa il suo linguaggio a partire dal concetto di trasmissione e tattilità, con un interesse specifico verso la dimensione aptica e multisensoriale del movimento approfondendo il tema dell’illimitatezza del gesto.
Quale struttura connette il granchio con l’aragosta, l’orchidea con la primula e tutti e quattro con me? E me con voi? E tutti e sei con l’ameba da una parte e con lo schizofrenico dall’altra? Gregory Bateson, Mente e natura, 1979
Il giardino degli strappi è il risultato di un incontro, di giornate di scambio e presenza di corpi d’ossa e di parola in queste stanze. Desidero mostrare a cosa sto lavorando in questi ultimi tempi, cosa sto mettendo a dimora. Immagino un giardino di forme strappate, frammenti di carta che non seguono un disegno e forma organizzata, un giardino che ospita il caso e innesti imprevisti. Perché la rete che tessiamo tutti noi, con gesti e parole, è sempre rete che connette e che dovrebbe sostenere. Claudia Losi
PIA – Palazzina Indiano Arte
Piazzale dell’Indiano | Parco delle Cascine, Firenze
A PIA Palazzina Indiano Arte il 6 maggio ore 17.30 un incontro con l’architetto e designer UGO LA PIETRA, a cura di Mario Bencivenni, dedicato alla recente pubblicazione Il giardino delle delizie (Milano, Manfredi edizioni, 2024) e rivolto ad appassionati d’arte, studiosi, artisti attivi nei diversi ambiti delle arti visive, operatori del settore arte.
Con questa pubblicazione cerco di recuperare, studiare, progettare elementi ad una “scala ridotta” per definirne gli “effetti ambientali” e procedere, da questi ultimi, fino alla definizione di fenomeni spesso considerati secondari, o comunque ad una scala che non è quasi mai praticata dall’architetto. Normalmente i particolari di cui parlo sono anche spesso i gesti di una persona, i rituali di gruppo, un insieme di suoni, una frase scritta, il contatto con una certa materia… un insieme di dettagli la cui suggestione o aggregazione riesce a dare un effetto ambientale e architettonico. Tra le varie esperienze recentemente sviluppate e che esprimono abbastanza bene l’atteggiamento progettuale sopra espresso, ho voluto raccogliere alcuni progetti di spazi urbani. Per meglio cogliere il senso di queste proposte è indispensabile premettere che da alcuni anni cerco di introdurre due componenti che ritengo capaci di caricare di significati le situazioni progettuali che vado sviluppando alla micro e macro scala: la spettacolarità e la concettualità. Due componenti progettuali filtrate da una particolare ottica che è quella dell’attenzione e dell’intenzione. La nostra società oggi è orientata a dare sempre più importanza ad aspetti esteriori ed a fenomeni ludico-spettacolari: la civiltà dello spettacolo, che molti teorici avevano previsto negli anni Settanta, sembra aver raggiunto oggi il suo massimo sviluppo, ma la spettacolarità che io intendo sviluppare non è fine a se stessa ma filtrata e condizionata dalla mia lunga militanza di ricercatore estetico nell’area concettuale. Ugo La Pietra
Ugo La Pietra, nato a Bussi sul Tirino (Pescara) nel 1938, originario di Arpino (Frosinone), vive e lavora a Milano, dove nel 1964 si laurea in Architettura al Politecnico. Si è sempre dichiarato “ricercatore” nelle arti visive e nella comunicazione. Ha vinto il Compasso d’Oro per la Ricerca nel 1979 e il Compasso d’Oro per la Carriera nel 2016. Ha comunicato le sue ricerche attraverso molte mostre in Italia e all’estero. Ha curato diverse esposizioni alla Triennale di Milano, Biennale di Venezia, Museo d’Arte Contemporanea di Lione, Museo FRAC di Orléans, Museo delle Ceramiche di Faenza, Fondazione Ragghianti di Lucca. Le sue esperienze di ricerca nell’arte, nell’architettura e nel design lo hanno portato a sviluppare temi come “La casa telematica” (MoMA di New York, 1972 – Fiera di Milano, 1983), “Rapporto tra Spazio reale e Spazio virtuale” (Triennale di Milano 1979, 1992), “La casa neoeclettica” (Abitare il Tempo, 1990), “Cultura Balneare” (Centro Culturale Cattolica, 1985-95). Ha sempre sostenuto con opere, ricerche, scritti e didattica un progetto carico di significati, per un “design territoriale” contro il design internazionalista.
Gli eventi si inseriscono in NATURA LIETA. Cura della natura cura dell’individuo, programmazione ideata dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni che propone a PIA Palazzina Indiano Arte cicli di residenze artistiche condivise, incontri, performance, mostre, laboratori, dialoghi, visioni e pratiche che coinvolgono dittici di danzatori e artisti visivi, filosofi, scrittori, antropologi, entomologi, artisti, poeti. L’obiettivo è porre l’attenzione verso la dimensione manuale, la relazione con la natura e l’artigianato del corpo. Le esperienze partecipative, rivolte a cittadini di ogni età e abilità, studenti, persone con fragilità, indagano i temi della relazione con la natura e la cura del territorio e dell’individuo. https://www.virgiliosieni.it/programma-2025/
PER INFORMAZIONI
Centro Nazionale di Produzione per la Danza Virgilio Sieni
PIA – Palazzina Indiano Arte
Piazzale dell’Indiano 1, Firenze
Tel. +39 055 2280525 | e-mail: info@palazzinaindianoarte.it
Michele Olivieri
www.giornaledelladanza.com
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