Le creazioni di Noa Shadur (We do not torture people) e Roy Assaf (The Hill) saranno in scena domenica 4 agosto alle ore 21:30 presso il Teatro Piazza S. Domenico di Arezzo.
We do not torture people, realizzato con il sostegno dell’Ambasciata d’Israele e premiato al Curtain Up Festival 2012 al Suzanne Dellal Center di Tel-Aviv, è un’opera coreografica che esplora la condizione umana in un’epoca di “terrorismo comune” il cui titolo proviene da una dichiarazione recitata nell’esercito degli Stati Uniti. Con le musiche originali di Shahar Amarilio e le coreografie di Noa Shadur, i tre danzatori Einat Betsalel, Or Hakim e Almog Loven, lavoreranno attraverso i loro corpi con movimenti minimalisti che alludono ad un profondo desiderio di ordine di fronte al caos. “Mentre i loro corpi si incontrano nello spazio, le loro intenzioni iniziano a soffocare. Come il caso di ogni macchina, il minimo errore può deviare un delicato equilibrio. Il gruppo si rivolta al proprio leader, lasciandolo solo nelle difficoltà; l’individualità è ed è sempre stata la più grande minaccia alla loro unione.”
The Hill, spettacolo realizzato con il sostegno dell’Ambasciata d’Israele, è un lavoro basato su una canzone ebraica, Givat Hatahmoshetche, che parla della “Ammunition Hill”, luogo di battaglie durante la Guerra dei sei giorni.
Con le musiche originali di Shlomi Biton, The Israeli Army March (eseguite dalla banda dell’esercito israeliano guidata da Yitzhak Graziani), Yoram Taharlev, Bee Gees e i costumi di Roy Assaf, The Hill avrà in scena tre danzatori (Igal Furman, Shlomi Biton e Roy Assaf) che rappresenteranno l’assurdità e l’essenza dell’occupazione: “Non si può dire per quale scopo o da chi questi tre uomini siano stati posizionati lì. La loro danza, in un movimento circolare costante, dimostra un loop di assurdità, un ciclo di paura e virilità, evocando risate, terrore e lacrime. I loro movimenti rappresentano l’essenza dell’occupazione: sembrano soldati con petti gonfi per la convinzione. Durante le celebrazioni della battaglia sono meccanici, come fossero sotto l’influsso di una maledizione: la loro è una specie di danza degli spiriti, un circolo festoso di cameratismo eseguito con una coordinazione perfetta e inquietante. Realizzeranno che la collina è solo frutto della loro immaginazione?”
ORARI&INFO
Teatro Piazza S Domenico
Arezzo
Domenica 4 agosto alle ore 21:30
Infoline: (+39) 0575. 37.75.03
info@reteteatralearetina.it
Antonietta Mazzei