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Virilità e stereotipo sociale con la prima nazionale di “Boys” di Roy Assaf

Il 16 maggio 2017, all’interno del Festival Interplay, il Teatro Astra di Torino ospita la prima nazionale di Boys, coreografia di Roy Assaf, editing e arrangiamento musicale di Reut Yehudai, cantato Idan Haim Ben David & Reut Yehudai, produzione Tmuna Theatre e Roy Assaf Dance, con il supporto del Ministro della Cultura d’Israele e di Mifal Hapayis. Fin dalla sua nascita, Interplay si è dato la missione di sostenere e promuovere le giovani promesse della danza contemporanea, per questo richiama compagnie e danzatori da tutto il mondo, selezionando il meglio della nuova scena contemporanea e organizzando spettacoli in teatro e negli spazi metropolitani. Nome di punta della nuova generazione coreografica israeliana, collaboratore di prestigiose compagnie (come Royal Swedish Ballet, L.A. Dance Project e Batsheva Dance Company) e vincitore di innumerevoli premi internazionali, Assaf apre il Festival con Boys, opera che analizza e sconfessa la rappresentazione stereotipata dell’identità maschile, della mascolinità e il meccanismo che la crea e le tiene in vita. I cinque performer (Avshalom Latucha, Geva Zaibert, Oz Mulay, Tomer Pistiner e Kelvin Vu) ci accompagnano con umorismo e intensità in un percorso di auto-analisi sulla nostra concezione di virilità e sul condizionamento che subiamo da determinati schemi imposti dalla società. ...

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A maggio torna Interplay Festival a Torino

INTERPLAY è il festival che in primavera, quest’anno dal 6 al 30 maggio, porta a Torino e dintorni (Moncalieri e Collegno in primis) compagnie e danz’autori da tutto il mondo, selezionando il meglio della nuova scena contemporanea, e che sostiene in modo particolare le giovani promesse della danza contemporanea, attraverso i più importanti network nazionali e i progetti di supporto e promozione. Nella diversità delle poetiche, delle urgenze artistiche, anche quest’anno Interplay porterà in scena la complessità del vivere contemporaneo, attraverso un dialogo interculturale con artisti, danzatori, musicisti, video maker provenienti da 12 paesi europei ed extra-europei. Quest’anno saranno presenti 20 compagnie, 11 italiane e 9 straniere. E per la prima volta, Interplay si apre al bacino del mediterraneo, con una sezione del festival dedicata alle compagnie provenienti da diversi paesi arabi. Protagonisti di questo progetto saranno i libanesi Guy Nader con TTTTTT, sintesi di “Time Takes The Time Time Takes”, per 5 interpreti; e Bassam Abou Diab con lo struggente UNDER THE FLESH; e il tunisino Hamdi Dridi, in TU MEUR(S) DE TERRE, una danza della memoria, quella del padre scomparso. Tra gli italiani, da segnalare In girum imus nocte et consumimur igni di Roberto Castello il 19 maggio all’Astra di Torino; il bel Prometeo:Il Dono di Simona Bertozzi alla Lavanderia a ...

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Quando la danza si integra con l’architettura: il work in progress delle Corderie dell’Arsenale per la Biennale Danza

Le Corderie dell’Arsenale saranno per la danza il luogo della condivisione con le altre discipline, quali la musica, il teatro, il cinema e l’architettura. Tutte queste arti non saranno semplicemente affiancate e giustapposte alla Mostra di Architettura, ma si integreranno con essa. Lo spazio cinquecentesco è stato ideato dal direttore Rem Koolhaas come un “work in progress multidisciplinare, una realtà in costante evoluzione e continuamente fruibile”, con sei palcoscenici dove avvenimenti di diversa durata (dai sei ai venti minuti) e a ciclo continuo, cambieranno la mostra di giorno in giorno. Una situazione nuova, sia per i coreografi e i danzatori, che per il pubblico: la danza si relaziona e si modifica in rapporto allo spazio, e alla libertà dello spettatore di fruirlo. Come sta accadendo negli ultimi anni, gli spazi museali accolgono le performance e la dimensione pubblica si mescola a quella più intima della creazione coreografica, creando così un’opera d’arte in continua evoluzione. Per questo esperimento Virgilio Sieni, direttore del settore danza, ha coinvolto artisti che con i loro lavori hanno programmaticamente sperimentato luoghi e tempi non convenzionali, come i Kinkaleri, autori di performance, installazioni, produzioni video ospitate in musei d’arte contemporanea, teatri, festival, discoteche, che alle Corderie saranno ...

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Interplay 2014, la danza contemporanea invade Torino

Mercoledì 21 maggio a Torino presso il Teatro Astra, ha esordito l’edizione 2014 dell’Interplay,International Contemporary Dance Festival, con due coreografi israeliani d’eccellenza: il giovane Roy Assaf e Sharon Friedman. Il primo ha portato sul palco la coreografia The Hill, spettacolo con cui ha vinto il primo premio al 27° concorso internazionale per coreografi Ballett Gesellschaft di Hannover e il secondo, ha presentato l’anteprima italiana di Caida libre, brano riguardante la condizione della sopravvivenza e interpretato sia da se danzatori professionisti che da performer amatori. Il Festival dopo questa importante apertura, riprenderà e questa volta per cinque giornate consecutive, il giorno 26 maggio nelle affascinanti location delle Fonderie Teatrali Limone Moncalieri e il 7 giugno anche presso il Castello di Rivoli, dove si esibirà in una danza verticale la compagnia francese Retouramont. Il festival, che in questo modo fa diventare per alcuni giorni Torino la capitale della giovane danza internazionale, offre al pubblico la selezione degli spettacoli più interessanti della nuova scena performativa nazionale e internazionale, con ventidue compagnie ospiti non solo italiane ed europee ma anche provenienti da paesi Extra UE, dove la giovane creatività è tra le più significative e vivaci, come il Canada e Israele. L’edizione 2014 inoltre, ...

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Le opere di Noa Shadur e Roy Assaf in scena a Teatro Piazza S Domenico

  Le creazioni di Noa Shadur (We do not torture people) e Roy Assaf (The Hill) saranno in scena domenica 4 agosto alle ore 21:30 presso il Teatro Piazza S. Domenico di Arezzo. We do not torture people, realizzato con il sostegno dell’Ambasciata d’Israele e premiato al Curtain Up Festival 2012 al Suzanne Dellal Center di Tel-Aviv, è un’opera coreografica che esplora la condizione umana in un’epoca di “terrorismo comune” il cui titolo proviene da una dichiarazione recitata nell’esercito degli Stati Uniti. Con le musiche originali di Shahar Amarilio e le coreografie di Noa Shadur, i tre danzatori Einat Betsalel, Or Hakim e Almog Loven, lavoreranno attraverso i loro corpi con movimenti minimalisti che alludono ad un profondo desiderio di ordine di fronte al caos. “Mentre i loro corpi si incontrano nello spazio, le loro intenzioni iniziano a soffocare. Come il caso di ogni macchina, il minimo errore può deviare un delicato equilibrio. Il gruppo si rivolta al proprio leader, lasciandolo solo nelle difficoltà; l’individualità è ed è sempre stata la più grande minaccia alla loro unione.” The Hill, spettacolo realizzato con il sostegno dell’Ambasciata d’Israele, è un lavoro basato su una canzone ebraica, Givat Hatahmoshetche, che parla della “Ammunition Hill”, luogo di battaglie durante la Guerra dei sei giorni. Con le musiche originali di Shlomi Biton, The Israeli ...

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