Nella danza in generale e in quella classica in particolare è richiesto un determinato protocollo di comportamenti chiamato ‘etichetta’ che definisce la condotta da adottare a lezione, in termini di rispetto di ruoli e di contegno. In attesa di poter tornare al più presto tutti nelle nostre amate sale di danza, vediamo alcune utili indicazioni che devono regolare il comportamento dei ballerini.
La porta.
Una porta aperta è un invito a entrare, ma se è chiusa si deve attendere fuori. Potrebbe esserci un’altra lezione che sta finendo, oppure l’insegnante potrebbe essere impegnato con un altro allievo o prendersi il tempo per prepararsi alla lezione successiva. Quindi, è necessario aspettare che il maestro apra la porta della sala danza concedendo il permesso di entrare.
Orario.
Se si arriva in classe meno di dieci minuti prima dell’inizio, si è già in ritardo. E’, infatti, necessario dedicare del tempo extra al riscaldamento, alla preparazione fisica e soprattutto mentale del lavoro che si sta per svolgere. Allontanarsi dalla quotidianità e dagli impegni precedenti dedicandosi del tempo in sala aiuta a liberare il cervello e a prepararsi alla lezione nell’ambiente in cui si svolgerà.
Telefonino.
Il telefono cellulare va spento e lasciato fuori dalla sala, tassativamente. Un’ora e mezza senza ricevere telefonate è necessario per concentrarsi e il distacco dalla tecnologia che ci assilla quotidianamente è addirittura vitale per rigenerarsi. In casi estremi (per esempio se il danzatore è adulto con questioni lavorative urgenti o ha un familiare malato), il telefonino andrà tenuto nella borsa in modalità silenziosa.
Spazi.
Scarpette da punta, asciugamano, abiti da riscaldamento, bottiglia d’acqua e borsa, se concesso dal maestro portarla in sala, dovranno essere ordinatamente sistemati in un angolo in cui non intralcino o infastidiscano il lavoro altrui.
La sbarra.
E’ importante stabilire la posizione alla sbarra più adatta al proprio livello. A meno che il maestro non stabilisca diversamente, un principiante sceglierà una posizione mediana, lasciando le estremità ai ballerini più esperti che per esperienza pregressa sono esempi di tecnica e di linee adeguate. Alla sbarra è inoltre indispensabile essere consapevoli dello spazio da usare, in modo da non intralciare gli altri nell’esecuzione degli esercizi.
Ascolto attivo.
Quando il maestro spiega, non deve volare una mosca. Lo studente non deve fare stretching o provare passi o routine, ma deve ascoltare con attenzione. Nel caso di domande, l’allievo deve attendere il termine della spiegazione, alzare la mano e aspettare che l’insegnante conceda la parola.
La sala danza non è il salotto di casa propria.
In caso di pausa tra un esercizio e l’altro, non ci si siede per terra, non ci si appoggia alla sbarra, non si sbadiglia. Tutto questo fa perdere concentrazione al ballerino, ai compagni e al maestro. Si rimane invece in piedi con la postura corretta, pronti per l’esecuzione del prossimo passo.
La sala danza va rispettata.
La sala è il luogo fisico in cui prende vita la magia della danza e come tale deve essere rispettata. Se quando si entra si trova ordine e pulizia, così deve essere quando si esce. Se le finestre erano chiuse e sono state aperte, prima di lasciare la sala dovranno essere richiuse. Se sono state utilizzate sbarre portatili, andranno riposte nel luogo in cui si trovavano all’inizio della lezione. Non si lasciano in giro bottiglie d’acqua vuote o fazzolettini usati, tutto va riposto nella propria borsa.
Queste regole semplici e apparentemente banali possiedono in realtà una notevole valenza sociale, sono preziose ispirazioni per il comportamento da tenere in società, per il rispetto dell’altro, dello spazio comune e non da ultimo di se stessi.
Stefania Napoli
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