Enrico Cecchetti. Lettere 1922-1928 (Edizioni Joker) è la traduzione italiana da poco edita del carteggio critico del maestro, curato da Giannandrea Poesio (direttore del Research Institute for Media, Arts and Performance presso la University of Berdfordshire) ed edito dapprima in lingua inglese nel 2010 con il titolo To and by Enrico Cecchetti, riscuotendo forte successo in tutto il mondo. Ora il libro contenente il Fondo Cecchetti, creato da Livia Brillarelli (storica di danza e musicologa) nel 2000 nella Biblioteca Zavatti di Civitanova Marche e costituito da vari manoscritti originali, è disponibile anche in traduzione italiana.
Esposto al Salone Internazionale del Libro di Torino, il libro restituisce la vita e la carriera del maestro di balletto più famoso del XX secolo. E lo fa mettendo in luce le interazioni dell’artista leggendario con altre illustri personalità del mondo tersicoreo come Cyril Beaumont, Lydia Lopokova, Sergej Diaghilev, Riccardo Drigo, Pierina Legnani, Serge Lifar, Léonide Massine, Marie Rambert ed Anna Pavlova.
Diviso in varie sezioni, il libro riporta in prima pagina un augurio speciale del Sindaco di Civitanova Marche Tommaso Claudio Corvatta: «Mi auguro che questa pubblicazione sia capace di rendere giustizia in Italia al valore assoluto di questo grande artista ed insegnante. Spero infine che attraverso il libro anche quei civitanovesi che ancora non conoscono il loro prestigioso concittadino abbiano l’opportunità di saperne di più su di lui e sulla sua straordinaria influenza nella danza mondiale, e magari, come noi, esserne fortemente orgogliosi».
Come non esserlo se grazie a questa figura di elevato spessore è stato creato in ambito ballettistico un metodo che porta il suo nome ed è praticato ancora oggi in tutto il mondo, anche se, come riscontro anche alle parole del Sindaco citate sopra, più all’estero che nel Paese di origine del suo fondatore. La raccolta mette insieme un carteggio critico e soprattutto completo perché nato dall’abitudine di Cecchetti di conservare sempre annotazioni, brutte copie e minute di quasi tutte le sue lettere. Grazie a questa sua usanza i posteri hanno la fortuna di poter entrare ancora oggi e grazie a libri come questo nell’officina di un genio intramontabile della Danza.
Leonilde Zuccari
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