È un uomo che danza oppure un’affascinante creatura sovrannaturale?
A porsi la domanda sarà chi assisterà allo spettacolo itinerante di moda, danza e musica L’Uomo che Danza – con i costumi di Roberto Capucci a cura di Daniele Cipriani, progetto speciale riconosciuto dal Ministero della Cultura, per le attività di danza della Daniele Cipriani Entertainment. La possibilità di assistervi è riservata a coloro che prenoteranno una visita al Museo di Castel Sant’Angelo nelle sere del 21, 22 e 23 settembre 2022, e precisamente nelle tre ultime fasce serali delle ore 19.30, 20.30 e 21.30. Nove rappresentazioni (20 spettatori ciascuna) per festeggiare Roberto Capucci, uno dei maggiori creatori dell’alta moda mondiale, al quale Castel Sant’Angelo renderà omaggio con un esclusivo riconoscimento nell’ambito della rassegna “sotto l’Angelo di Castello: danza, musica, spettacolo”, progetto culturale voluto dal Direttore dei Musei statali della città di Roma, Mariastella Margozzi, con la cura e realizzazione di Anna Selvi. Rassegna estiva che volge al termine, ma non manca di proporre ancora momenti di socialità e cultura presentando arti e linguaggi artistici diversi.
“L’Uomo che danza – con i costumi del grande stilista Roberto Capucci è molto più della danza, molto più della musica, molto più della moda: lo spettacolo racchiude in sé l’essenza dell’arte in tutte le sue sfumature”, dichiara Mariastella Margozzi, anticipando il taglio originale dell’evento: “Talentuosi ballerini accompagneranno il pubblico attraverso il Castello, percorrendo molti dei suoi luoghi più suggestivi: una nuova strada per far godere appieno la suggestione di Castel Sant’Angelo.”
A coronamento di una gloriosa carriera nell’alta moda, alcuni anni fa – grazie all’incontro fortunato con Daniele Cipriani – Capucci si avvicina per la prima volta, quasi per sfizio, al costume per lo spettacolo. L’Uomo che Danza – con i costumi di Roberto Capucci presenta ben 16 di queste straordinarie creazioni, sculture viventi che verranno animate da Simona Bucci , coreografa già solista della Alwin Nikolais Dance Company di New York nonché collaboratrice storica di Carolyn Carlson, con “movimenti coreografici” concepiti per i corpi atletici e flessuosi degli artisti e per gli spazi evocativi di Castel Sant’Angelo.
Sbuffi, girandole, nastri, piume, maschere, gorgiere, perfino carapaci, nei colori esotici così amati da Capucci, adorneranno gli artisti, che si trasformeranno in ogni genere di creatura uscita dalla fantasia onirica di Capucci, “immagini di follia” (secondo la definizione dello stesso stilista) che appariranno da tutte le parti, perfino dall’alto. Con indosso il frutto dell’estro di Roberto Capucci il divo del flamenco Sergio Bernal, angelico diavolo della danza, accoglierà il pubblico nella Sala della Biblioteca, ammaliandoli con un infuocato flamenco. La performance del bailaor sarà un dei momenti clou del percorso attraverso il Cortile dell’Angelo, la Loggia, la Rampa Elicoidale, il Corridoio Pompeiano ecc. Nella Sala di Apollo, con una loro creazione, i danzatori/coreografi Sasha Riva e Simone Repele (freschi del successo delle coreografie per Mass di Bernstein quest’estate alle Terme di Caracalla). L’enigmatico cicerone di questo fantasmagorico itinerario sarà il mimo attore giapponese Hal Yamanouchi.
Nel corso della sua lunga carriera, Roberto Capucci ha vestito donne celebri e belle; una delle sue primedonne predilette, il soprano Raina Kabaivanka, sarà idealmente presente con la sua magnifica voce in alcune arie dalla Tosca. La scelta musicale tratta dall’opera di Puccini, quanto mai indicata visto il luogo, è una delle tante componenti di un colorito bordone di memorie sonore di quello che fu costruito come Mausoleo dell’Imperatore Adriano ma nei secoli fu anche fortezza e prigione. Si ascolteranno altresì musiche originali di Paki Zennaro.
L’Uomo che Danza – con i costumi di Roberto Capucci si arrichisce di video proiezioni firmate da Maxim Derevianko e di altri progetti come la “selva” di panelli raffiguranti i bozzetti del Maestro Capucci. Le luci sono di Alessandro Caso.
Sara Zuccari