Appassionante e coinvolgente fino a commuovere. La prima nazionale de ‘La Traviata. Maria Callas, il mito’, con protagonista il Balletto del Sud e le coreografie di Fredy Franzutti hanno fatto palpitare i cuori con il ricordo a passi di danza del celebre soprano greco, nell’ambito del Festival d’Autunno, diretto e ideato da Antonietta Santacroce, che ha coprodotto il lavoro con lo stesso Balletto del Sud. Lo spettacolo, è stato organizzato dall’Associazione in Arte e sostenuto dal Ministero della Direzione Generale dello Spettacolo e dalla Regione Calabria nell’ambito del progetto Calabria Straordinaria. Prima dell’inizio è stato osservato un minuto di raccoglimento tributato alle 3 giovani vittime tragicamente scomparse a Catanzaro nei giorni scorsi.
‘La Traviata. Maria Callas, il mito’ non è solo un tributo, ma la storia di una leggenda della lirica raccontata con estrema eleganza, capace di mettere a fuoco l’ultimo capitolo di una vita sofferta e, casualmente, coincidente con il personaggio che ha caratterizzato la sua carriera: Violetta Valéry.
Il genio onirico di Franzutti ha focalizzato l’attenzione sulle diverse fasi della vita di Maria Callas. Dolori e sentimenti catturati secondo le sfumature più tipiche di ogni passaggio della sua vita, declinati attraverso l’eleganza di un corpo di ballo capace di esprimere le infinite sfaccettature di una narrazione voluta dal coreografo. Ballerini che hanno confermato di possedere le elevate doti tecniche che hanno portato la Compagnia ad essere tra le più importanti d’Italia. Nuria Salado Fustè dimostra di essere a suo agio nel ruolo di Maria Callas/Violetta Valéry, così come Matias Iaconanni, nel ruolo di Alfredo Germont, e Carlos Montalvan che interpreta Giorgio Germont.
In questo lavoro Franzutti esplora mondi diversi da quello classico, fondendo la tradizione alla modernità. Alle musiche composte da Giuseppe Verdi si uniscono quelle di Iannis Xenakis, non un vero musicista ma un “architetto del suono” che grazie alle composizioni inserite in alcuni momenti di ‘La Traviata. Maria Callas, il mito’, accentua la situazione dell’incubo che attraversa la cantante. Coevo della Callas, quest’anno ricorre il centenario della nascita dell’artista greco.
La storia inizia dalla frustrazione della Callas di non aver potuto coronare il sogno della sua vita, il matrimonio con Aristotele Onassis, che a quei tempi l’avrebbe fatta sentire meno “traviata”. L’abbandono del suo uomo la fa entrare in un vortice che la porta a isolarsi, in preda agli psicofarmaci, nella sua casa parigina con la cameriera.
Numerose sono le visioni di Franzutti che caratterizzano un’opera costruita in maniera evidente con idee a tratti stupefacenti, sviluppate in successione, quasi stratificate, che rendono l’opera di un livello superiore. Un lavoro di gran pregio in cui ogni movimento ha un suo preciso significato. L’originalità delle coreografie mostra un susseguirsi di citazioni che rievocano ogni momento del dramma della Callas.
Il finale mette in evidenza la fertile immaginazione di Fredy Franzutti. La morte della Callas viene rappresentata dal suo corpo avvolto nella plastica, simbolo di ciò che è rimasto ai posteri: un prodotto da vendere che la rende immortale, come lo sono i cd e i dvd. ‘La Traviata. Maria Callas, il mito’ è una esperienza visiva, musicale ed emotiva di grande impatto, che ha coinvolto i giovani allievi delle scuole di danza e del pubblico presente. Un riconoscimento attribuito da un caloroso applauso finale, celebrazione di un viaggio nella vita di una grande artista come Maria Callas.
Con ‘La Traviata. Maria Callas, il mito’ il Festival d’Autunno anticipa la celebrazione del 100° anniversario di nascita Maria Callas previste nel 2023. Il secondo appuntamento con il tributo alla cantante sarà in scena il 25 novembre con ‘Vissi d’arte. Omaggio a Maria Callas’, un gala lirico sinfonico con il soprano Amarilli Nizza, il tenore Fabio Armiliato e l’Orchestra Filarmonica Calabrese diretta da Filippo Arlìa.
Sabato 5 novembre, nel Teatro Politeama di Catanzaro andrà in scena l’ironia e la comicità di Chiara Francini in ‘Una ragazza come io’, uno spettacolo in cui l’attrice ripercorre la sua vita tra divertenti monologhi in un gioco di contrasti eleganti.
Sara Zuccari