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Marina Michetti allo specchio: vent’anni di danza

Marina Michetti, direttore artistico del Festival Internazionale Invito alla Danza, ci racconta in esclusiva per il www.giornaledelladanza.com la sua storia ventennale e la sua esperienza, in prima persona, nel panorama della danza internazionale.

Il Festival Internazionale “Invito alla Danza” da te diretto compie vent’anni, un bel traguardo. Come è cominciata questa avventura?

Quando, come coreografa e direttore artistico della compagnia di balletto Invito alla Danza, mi sono resa conto che le location per le esibizioni erano poche e non garantivano strutture idonee ad ospitare spettacoli di eccellenza. Così la mia attenzione si è spostata alla realizzazione di una rassegna che fosse da un lato vetrina internazionale dei più bei nomi della danza e, dall’altro, un riferimento sicuro per le compagnie italiane.

Tanti danzatori, coreografi e compagnie di danza sono passati per “Invito alla Danza”, quale ricordi con più affetto?

È difficile rispondere a questa domanda, perché tutti gli spettacoli che abbiamo proposto sono stati visti, scelti e condivisi. Tuttavia avrei voluto quest’anno invitare nuovamente Les Ballets Jazz de Montreal che nel 2007 propose “Les Chambres des Jaques”, coreografia che corrisponde in pieno al mio senso dell’ironia ed al mio modo di concepire una creazione coreografica. Purtroppo per questioni tecniche ed economiche non è stato possibile farli partecipare nel nostro “The best of”, ma confido nel futuro.

Un bilancio dopo tutti questi anni sulla tua manifestazione unica nel suo genere?

Il bilancio è sicuramente positivo perché ogni anno la manifestazione è cresciuta di immagine, di interesse e di spessore artistico, anche se il prezzo da pagare è sempre stato molto alto.

Quando hai capito che il tuo progetto stava diventato un appuntamento ambito dal modo della danza internazionale?

Quando ho cominciato a ricevere richieste da tutto il mondo per partecipare alla Rassegna Invito alla Danza.

Dove hai preso tutta  l’energia che ti ha portata ad un traguardo ventennale così importante?

Dalla necessità! Per portare a casa dei risultati bisogna mettere da parte la propria vita privata e se stessi. Credere fino in fondo nel progetto a cui si tiene e ottenere, con tutte le forze,  risultati gratificanti.

Come è iniziata per Marina Michetti la passione per la danza?

Come dico sempre, “è la danza che ci sceglie”. Da piccolissima già ballavo e organizzavo spettacolini per i bambini del mio palazzo. Alla fine i miei genitori hanno ceduto e mi hanno concesso di studiare danza classica.

Devi dire grazie a qualcuno? Se  si, a chi?

Devo ringraziare il pubblico che sempre mi ha seguito in questi anni e mi ha permesso di crescere.

Sei felice del risultato ottenuto nell’edizione di “Invito alla Danza 2010”?

Il risultato di questa edizione è sicuramente positivo, non solo per il consenso del pubblico, ma anche per la partecipazione delle televisioni, della radio, dei media in generale che hanno colto l’importanza non solo del nostro ventennale ma anche di un programma in esclusiva per l’Italia e per Roma.

Come e quanto è cambiata la danza oggi in Italia?

Sicuramente c’è maggior diffusione, sia a livello di corsi che di spettacoli, non sempre però di qualità. Infatti la danza non prescinde da un atteggiamento sociale: si vuole tutto e subito, senza pagare il prezzo dei sacrifici necessari per ottenere un risultato.

Marina Michetti allo specchio: cosa vuole dirsi?

Se avessi ricevuto un’educazione meno rigida, sarei stata forse capace, di accettare dei compromessi ed avere una vita lavorativa più semplice. Ma ognuno di noi è figlio della sua epoca

Un sogno nel cassetto?

Sono anni che vorrei realizzare un’edizione invernale di Invito alla Danza, ma come sempre, mancano i fondi e non vedo intorno a me una volontà culturale e politica per superare certi ostacoli.

Qualche anticipazione per il prossimo anno?

Scaramanticamente anticipazioni non ne faccio mai, soprattutto con una situazione in cui è previsto un poderoso taglio al FUS, e non conosciamo ancora le normative degli Enti Locali, che elargiranno i contributi il prossimo anno.

Sara Zuccari

Direttore del www.giornaledelladanza.com

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