Find the latest bookmaker offers available across all uk gambling sites www.bets.zone Read the reviews and compare sites to quickly discover the perfect account for you.
Home / Eventi speciali / Mostra “Il Palais Garnier: 150 anni di un teatro leggendario”

Mostra “Il Palais Garnier: 150 anni di un teatro leggendario”

Per celebrare il 150° anniversario del Palais Garnier, la Bibliothèque nationale de France e l’Opéra di Parigi dedicano una mostra commemorativa a questo monumento simbolo della capitale, dal 15 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026, presso il Palais Garnier.

Con un centinaio di opere, dipinti, disegni, manifesti, foto, libri, manoscritti, costumi e oggetti, la mostra ripercorre la storia di questo teatro, un mix di patrimonio e creazione artistica, eventi storici e racconti, fantasie e leggende.

In continuità con le celebrazioni per il 150° anniversario del Palais Garnier, l’Opéra di Parigi organizza due giornate di dibattiti che rivisiteranno il colossale progetto costruttivo del monumento e le innovazioni tecniche che lo accompagnarono, nonché il suo rapporto con il potere politico e la creazione artistica, senza dimenticare il pubblico che gli dà vita.

Storici, architetti, personaggi politici, giornalisti, musicisti, artisti e filosofi saranno invitati a dibattere e scambiare idee su questo luogo leggendario. Questi incontri offriranno anche l’opportunità di esplorare il ruolo dell’istituzione nella società, comprese le sue rappresentazioni nella cultura odierna.

La Mostra aiuta il visitatore a comprendere come il Palais Garnier sia diventato, oltre i confini francesi, un tempio dell’opera e della coreografia, un emblema nazionale e un monumento iconico. Dalla sua inaugurazione, il 5 gennaio 1875, il Palais Garnier ha continuato ad affascinare ogni pubblico, interessato o meno all’opera o alla danza. Oltre un milione di visitatori e quasi 350.000 spettatori lo visitano ogni anno. La Mostra si propone di esplorare le diverse fonti di questo fascino, esaminando la dimensione storica, sociale e leggendaria di questo teatro di fama mondiale.

Palazzo Nazionale, questo edificio progettato da Napoleone III per un’élite, è diventato un monumento emblematico della Repubblica. Palazzo della Danza per il grande pubblico, originariamente concepito principalmente per l’opera, prima che la coreografia diventasse un elemento di spicco. Infine, Palazzo delle Leggende, alimenta l’immaginazione, dai fatti di cronaca alla narrativa di ogni genere, che hanno contribuito alla creazione del mito fin dalla sua creazione.

Proprio come Luigi XIV aveva voluto che Versailles ostentasse il suo potere, Napoleone III proiettò nella Nuova Opéra il suo desiderio di affermare la sua statura di imperatore agli occhi di Parigi, della Francia e del mondo. Il palazzo divenne quindi un simbolo di orgoglio repubblicano, con il regime che utilizzava liberamente l’edificio come palcoscenico per il suo prestigio e potere, in particolare durante le visite di capi di stato stranieri. La commissione di un nuovo soffitto a Chagall da parte di André Malraux nel 1962 attesta la perdurante dimensione politica del Palais Garnier anche nel XX secolo inoltrato. Mentre questo ruolo diplomatico andò gradualmente declinando, il ricordo di un palazzo nazionale sopravvive, alimentato dai balli organizzati dalle grandes écoles e dai gala regolari.

Nei suoi primi anni, il Palazzo deve la sua fama più all’architettura e alle decorazioni che al repertorio che vi si creava. Garnier, tuttavia, progettò il suo edificio con uno stretto legame con il palcoscenico e creò uno spettacolo totale dedicato all’arte lirica. Tuttavia, il Palais iniziò a mostrare i suoi limiti con l’evoluzione del repertorio dell’Opéra, le aspettative dei direttori e le richieste delle autorità pubbliche di un approccio più democratico all’opera.

Allo stesso tempo, durante gli anni ’20, la danza prese piede grazie alle stagioni dei Balletti Russi e al lavoro di Serge Lifar, che affermò la danza come forma d’arte a sé stante. La danza assunse un ruolo sempre più importante, diventando una delle caratteristiche uniche del Palais negli anni ’70. La costruzione dell’Opéra Bastille conferì finalmente al Palais Garnier il suo status di tempio della danza, sebbene vi fossero ancora programmati importanti spettacoli d’opera, alcuni dei quali lasciarono il segno nella storia dell’Opéra di Parigi. Dalla prima del Lohengrin nel 1891, il repertorio wagneriano occupò prevalentemente il palcoscenico del Palais Garnier, e il Parsifal, rappresentato per la prima volta a Parigi nel 1914, gli conferì un carattere sacro.

Poi, all’inizio del XX secolo, diverse notizie, ampiamente riportate e distorte dalla stampa, contribuirono a rendere l’Opéra un luogo intriso di leggende e misteri: non fu più un contrappeso, ma l’intero lampadario a crollare sul pubblico; non fu più una piccola ballerina, ma una ballerina che morì mentre attraversava il tetto di vetro della scalinata, segnando per sempre il gradino 13…

L’Opéra fornì anche abbondante ispirazione per la letteratura e il cinema. Con Il Fantasma dell’Opera di Gaston Leroux, pubblicato nel 1910, si costituì la “leggenda nera” di un Palais Garnier inquietante e pericoloso, dalla reputazione sulfurea. Il cinema, a sua volta, si impadronì del Palais, contribuendo alla sua influenza internazionale senza precedenti.

Infine, l’ambiziosa programmazione artistica e l’arrivo di star del canto, in particolare Maria Callas, contribuirono alla costruzione del Palais.

Intorno al tema del Palais Garnier, oggetto di ogni fantasia, si terranno cinque incontri nella cornice unica del Grand Foyer il 22 e 23 novembre 2025:

Il Palais Garnier, uno spettacolo in sé
Il Palais Garnier, un luogo di creazione?
Il Palais Garnier, un tempio della danza
Il Palais Garnier e il potere politico
Il Palais Garnier nelle arti

Michele Olivieri

Foto: Dessin de Charles Garnier – Bnf, Bibliothèque-Musée de l’Opéra

www.giornaledelladanza.com

© Riproduzione riservata

Check Also

Virgilio Sieni la danza al Museo

Da oltre 20 anni Virgilio Sieni crea e conduce progetti per cittadine e cittadini di ...

Il solista Marco Messina “allo specchio”

Balletto classico preferito? Don Quixotte. Balletto contemporaneo preferito? La Sagra della Primavera di Pina Baush. ...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. E maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi