Un mese intero di programmazione per il Napoli Teatro Festival Italia, organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival e ideato da Franco Dragone (che da quest’anno ne firma la direzione artistica) in calendario dal 15 giugno al 15 luglio, a Napoli e in diversi luoghi, di particolare fascino, di tutte le province della Campania. 45 spettacoli in 4 settimane, poi letture, incontri, residenze, lavori site-specific e work-in progress, con uno sguardo allargato all’Europa, innanzitutto, e con significative incursioni nel lavoro di compagnie provenienti dal Giappone, Medio Oriente, Africa, America Latina e Stati Uniti.
La danza sarà celebrata in questa edizione con un incrocio tra i diversi linguaggi delle arti, come avviene nello spettacolo di apertura del Festival, KISS & CRY (15 giugno, ore 21, replica il 16, al Teatro Politeama di Napoli) di Michèle Anne De Mey e Jaco Van Dormael, attraverso cui il linguaggio del corpo entra in relazione dialogica con il grande schermo. Sullo sfondo scorrono immagini di più coreografie e, tra esse, fanno la loro comparsa figure imponenti e affascinanti, nude e muscolose, dotate di una straordinaria sensualità: si incontrano, si toccano, si accarezzano. Sono dita delle mani riprese a distanza ravvicinata e proiettate sul grande schermo. Si muovono fra miniature, case di bambole, minidivani e minilampioni e raccontano le loro storie. Fino al 15 luglio, il Napoli Teatro Festival Italia proseguirà senza sosta con una programmazione che accoglie prime, novità e progetti speciali e coreografi d’autore. Tra gli spettacoli in programma:
ST/LL di Shiro Takatani (tra i più visionari video-artisti del panorama mondiale) che nel suo ultimo lavoro (20 e 21 Giugno – Teatro Politeama) indaga tutte le possibili declinazioni della parola inglese “still” – silenzioso, immobile, ancora – arrivando a concepire uno spettacolo che dispiega il tempo in un meraviglioso poema visivo. È un mondo strano quello di Shiro Takatani: le cose reali sotto ai nostri occhi si nascondono per meglio invaderci attraverso uno schermo gigante che amplifica le loro dimensioni e i loro movimenti. Testo Alfred Birnbaum, con Yuko Hirai, Mayu Tsuruta, Misako Yabuuchi, Olivier Balzarini.
LA DANSE DES AMANTS, uno spettacolo festa scritto e diretto da Sara Sole Notarbartolo con Alice Conti, Valentina Curatoli, Andrea De Goyzueta, Marco Fandelli, Antonella Migliore, Roberta Misticone, Marco Palumbo, Peppe Papa, Milena Pugliese, Fabio Rossi, Fabiana Russo, Emanuele Valenti (20 e 21 giugno – Villa Pignatelli). Lo spettacolo è ambientato in un piccolo paese italiano nel mille e novecento e qualcosa, un paese tanto piccolo che, pur essendoci una guerra, lì non accade niente. È la sera del ballo d’estate, notte di passione, momento in cui l’amore in tutte le sue forme, diviene catalizzatore del bene così come del male. E il ballo, alla fine, coinvolgerà tutto e tutti, ben oltre la scena.
LOVE STORIES, tra musica e danza le “variazioni sul tema” della storia di Romeo e Giulietta nello spettacolo – concerto delle pianiste Katia e Marielle Labèque (28 giugno – Arena Flegrea). Musiche da West Side Story di Leonard Bernstein, ma anche partiture originali di David Chalmin, e sette ballerini di break dance e di danza contemporanea (Maëlle Dufour, Peter Bordage, Hugo De Vathaire, Mahamadou Gassama, Jean-Baptiste Matondo, Antonio Mvuani Gaston, Jackson Ntcham) per la coreografia originale di Yaman Okur, così da raccontare una storia d’amore in maniera non convenzionale. Musiche eseguite anche da Raphael Séguinier (batteria e percussioni), Gonzalo Grau (percussioni) David Chalmin, (chitarra elettrica). (Prima italiana)
LA GRENOUILLE AVAIT RAISON (1 e 2 luglio – Teatro Bellini), di James Thierrée, danzatore, scenografo, acrobata (nato e cresciuto in una famiglia circense), che presenta un racconto brillante e leggero sul mondo dell’infanzia. Una fiaba, allo stesso tempo realistica e grottesca, per rivivere i più segreti sogni e incubi infantili. Thierrée, in scena con Valérie Doucet (contorsionista ed equilibrista), Dominie Hooper (cantante), Yann Nedelec e Thi Mai Nguyen (danzatrici), prosegue la sua singolare avventura in un mondo fantastico che oscilla tra il circo, la danza e il teatro. (Prima italiana)
FLEXN è una creazione collettiva di Reggie (Regg Roc) Gray e Peter Sellars realizzata con la Flex community di New York (2 e 3 Luglio – Teatro Augusteo). La danza flex è un particolare genere di movimento e espressione del corpo che, dal 2015, dilaga in America. I danzatori, attraverso un linguaggio del corpo innovativo, esprimono temi di disagio sociale, collegati alla cultura del movimento dei sobborghi neri. A Napoli, per proporre questo nuovo modo di interpretare la danza, il coreografo americano Reggie (Regg Roc) Gray e una compagine di 21 ballerini, i flex dancers. Lo spettacolo si avvale dello sguardo visionario del regista Peter Sellars. (Prima italiana)
CARMEN SUITE, balletto in un atto con Svetlana Zakharova (Carmen). Libretto di Alberto Alonso basato sulla novella Carmen di Prosper Mérimée, musica di Georges Bizet; rielaborata da Rodion Ščedrin. Coreografia Alberto Alonso (ripresa da Sonia Calero per il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo), scene e costumi Boris Messerer nell’allestimento della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino in collaborazione con il Teatro San Carlo (10 e 11 luglio – Teatro Politeama). Carmen Suite – coreografia di Alberto Alonso, fondatore del Ballet Nacional de Cuba – sulla musica di Georges Bizet rielaborata dal russo Rodion Šèedrin nel 1967, venne concepita per Maja Plisetskaja, leggendaria étoile del Teatro Bol’šoj di Mosca. Ancora oggi è considerata uno dei capolavori del coreografo cubano. Nel 2005, due anni prima di morire, Alberto Alonso, ha ricreato Carmen Suite per Svetlana Zakharova, stella riconosciuta della danza mondiale, sempre per il Teatro Bol’šoj di Mosca.
NOUS SOMMES PAREILS À CES CRAPAUDS …/ ALI di Ali Thabet e Hedi Thabet (12 e 13 Luglio –Teatro Nupovo). Nous sommes pareils à ces crapauds qui dans l’austère nuit des marais s’appellent et ne se voient pas, ployant à leur cri d’amour toute la fatalité de l’univers (questo il titolo completo), esplora il tema del matrimonio attraverso la storia di una donna e due uomini. Di fronte a loro un’orchestra, diretta da Sofyann Ben Youssef: i ritmi dei due musicisti greci e dei due tunisini presenti in scena oscillano tra il repertorio rébètiko e quello di Cheik el Afrit. A questo segue Ali, creato da Mathurin Bolze e Hédi Thabet, la storia di un incontro tra due individui, un piccolo lavoro che vuole comunicare un’urgenza attraverso il linguaggio non verbale. Entrambi gli spettacoli affrontano il tema dell’alterità, dell’ambiguità e del desiderio. (Prima italiana)
LATE NIGHT, drammaturgia, ideazione blitztheatregroup con Angeliki Papoulia, Christos Passalis, Yorgos Valais, Maria Filini, Sofia Kokkali, Fidel Tabaloukas (13 e 14 luglio – Teatro Piccolo Bellini). In scena l’ultima creazione di uno dei collettivi più interessanti della nuova scena ateniese. Late Night, evoca la profonda crisi della società europea, che stritola gli individui in una quotidianità sulla quale non hanno più nessun tipo di ascendente. In una sala da ballo d’altri tempi, tre donne e tre uomini danzano rivelandoci frammenti di una storia che non sarà mai raccontata. (Prima italiana)
L’edizione 2016 del Napoli Teatro Festival Italia si pone l’obiettivo di estendere il proprio ruolo di tradizionale rassegna teatrale estiva a laboratorio creativo culturale permanente, valorizzando e promuovendo lo sviluppo di realtà artistiche e creative del territorio campano, creando non soltanto un luogo di incontro, ma soprattutto una possibilità di crescita culturale, professionale e economica.
Lorena Coppola
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