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Nove stereotipi sui ballerini che siamo stanchi di sentire

I pregiudizi sono giudizi formulati superficialmente, senza la necessaria conoscenza di un argomento. Si tratta di opinioni preconcette nei confronti individui o gruppi, che inducono ad assumere atteggiamenti scorretti nel momento in cui si devono stabilire dei rapporti sociali.

Gli stereotipi rappresentano invece grossolane semplificazioni e rigide rappresentazioni della realtà, legate all’incapacità di analizzare e comprendere la complessa varietà di sfumature esistenti nel mondo.

I pregiudizi e gli stereotipi sono dunque presenti nella personalità e nel patrimonio culturale di un individuo e dei gruppi sociali, e si traducono in comportamenti concreti che incidono sulla vita quotidiana.

Una delle categorie più spesso oggetto di stereotipi è quella dei danzatori. E’ vero, i ballerini possiedono sicuramente caratteristiche identificative uniche, ma le idee che troppe persone si fanno su di loro sono imprecise, inesatte e incredibilmente fastidiose.

Ecco i nove stereotipi più diffusi sui ballerini che ci siamo stancati di sentire.

  1. Tutti i ballerini sono magri. Errato. Il corpo del danzatore è il suo strumento di lavoro, sia che si parli di professionisti che di amatori. Il ballerino si prende cura del proprio corpo, e l’attività fisica richiesta dalla danza lo aiuta a mantenersi fisicamente sano. Ci sono casi di ballerini scheletrici che sviluppano purtroppo il gravissimo problema dell’anoressia, ma si tratta di una piccola parte e, sfortunatamente, questa insidiosa malattia colpisce anche chi non pratica la danza.
  2. I ballerini sono pretenziosi. No, i ballerini sono educati, disciplinati e rispettosi delle regole, ragion per cui si aspettano lo stesso comportamento virtuoso dal resto della società. Ai danzatori viene insegnato in giovane età a rispettare compagni, maestri e a collaborare. Immaginate il lavoro di squadra necessario per una coreografia che prevede trentadue cigni che eseguono gli stessi passi, esattamente al medesimo ritmo. Queste abilità sono rare e importanti in ogni ambito della vita sociale.
  3. Tutti i ballerini maschi sono gay. Abbiamo già affrontato l’argomento in un articolo precedente, e ribadiamo che la danza e l’arte non hanno nulla a che fare con le scelte e gli orientamenti sessuali.
  4. I ballerini sono esseri deboli e delicati. La danza richiede forza, costanza, determinazione e allenamento. Ma non solo, danzare richiede anche un costante contatto con le proprie emozioni, e uno sforzo cerebrale di concentrazione e ascolto musicale straordinari.
  5. Tutti i ballerini sono super flessibili. Molti lo sono, molti altri no, ma non è questo a contraddistinguere il danzatore. Ci vuole ben più di un développé alla seconda di 180 gradi per essere un bravo ballerino.
  6. I ballerini sono iper competitivi. In realtà, il danzatore cerca di dare il meglio di se stesso. Una sana competizione è un valore aggiunto, uno stimolo, significa volersi misurare con gli altri per avere una reale dimensione delle proprie capacità. Non tutti i danzatori vivono la competizione come un modo per schiacciare gli altri ed emergere, soprattutto se della danza hanno capito qualcosa.
  7. La danza non è un vero lavoro. Anche di questo sciocco stereotipo abbiamo approfonditamente parlato in un precedente articolo. Aggiungiamo solo una considerazione: la danza, nella sua esecuzione performativa professionale quotidiana, è una pratica corporea, cinestetica e profondamente collettiva. Se insegnarla o praticarla non è un lavoro…
  8. Ballare è facile. Provate a fare una batteria di entrechat six o una diagonale di grand jetè, poi ne riparliamo.
  9. I ballerini non hanno una vita sociale. I ballerini semplicemente hanno una priorità che è danzare, il resto, amici, fidanzati e via dicendo, vengono dopo, ma esistono.

In conclusione, quando qualcuno crede in uno stereotipo, c’è poco da fare. Tuttavia famiglie e scuole di danza possono lavorare assieme per aprire la mente delle nuove generazioni e renderle scevre da questi preconcetti, con un beneficio enorme per l’intera società.

La danza, infatti, non insegna solo come utilizzare il pieno potenziale del corpo, ma stimola abilità di vita essenziali, il lavoro di squadra, la cura reciproca, la forza e la fiducia in se stessi e negli altri.

Stefania Napoli
www.giornaledelladanza.com

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