
La danza agisce come potente strumento di trasformazione. Chi la pratica sviluppa una sensibilità più acuta all’ascolto di sé e degli altri. Questo allenamento quotidiano al movimento, alla disciplina e all’interpretazione delle emozioni si traduce in una capacità di adattamento superiore, sia in ambito sociale che personale.
Attraverso il confronto con il linguaggio corporeo, il danzatore si trova a dover rispondere costantemente ai cambiamenti: un nuovo ritmo, una variazione coreografica, la necessità di interagire in armonia con gli altri. Si tratta di situazioni che richiedono flessibilità, ascolto e capacità di modificare le proprie strategie all’occorrenza.
Danzare quindi allena la mente ad abbracciare l’imprevisto. Mentre il corpo impara nuove sequenze e si adatta a spazi e ritmi diversi, il sistema nervoso viene stimolato a creare nuovi collegamenti.
Ne deriva una maggiore capacità di tollerare l’errore, riformulare strategie e convivere con l’incertezza, qualità che nel tempo plasmano una personalità e la rendono capace di affrontare il cambiamento con serenità.
Il processo di apprendimento coreografico inoltre rafforza il senso di identità, stimola la ricerca di un proprio stile e permette di definire i propri confini e relazionarsi in modo più autentico.
Non a caso, chi pratica la danza dimostra una maggiore apertura mentale e una propensione a convivere tranquillamente con l’incertezza, qualità indispensabili in un mondo in costante trasformazione.
La danza quindi incide profondamente sulla struttura della personalità, ben oltre ciò che appare in superficie.
Nei bambini l’impatto positivo della danza è addirittura più forte, duraturo e rilevante per la loro crescita personale. Quando si parla di danza nell’infanzia, l’immaginario collettivo evoca immagini stereotipate, tutù, scarpette e saggi finali.
La danza rappresenta bel altro: è un ambiente protetto e strutturato in cui si impara fin da piccoli a confrontarsi con le regole, elementi chiave per la costruzione dell’autodisciplina e del rispetto degli altri.
Le regole sono funzionali a un obiettivo fisico e sono spiegate chiaramente dagli insegnanti. Il bambino così le introietta come qualcosa di positivo, non come un’imposizione a cui ribellarsi, atteggiamento comune durante la crescita, specialmente se non si comprende il motivo della loro esistenza.
Apprenderne l’importanza dunque è vitale per godere un’esistenza consapevole e piena.
La danza infatti è uno strumento educativo che contribuisce in modo significativo allo sviluppo dell’indole, fornendo competenze trasversali che travalicano la sala e il palcoscenico.
Stefania Napoli
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