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Paul Chalmer e la ‘sua’ Bella Addormentata: il connubio perfetto tra bellezza intramontabile e stile classico

La bella addormentata nel bosco_Elena Evseeva(Principessa Aurora),Giuseppe Schiavone(Principe)_Opera Roma 2013-14 - Ph.Francesco Squeglia

Sono terminate ieri sera le repliche de La bella addormentata nel bosco al Teatro Costanzi, pièce che ha visto impegnati Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera. La coreografia di Paul Chalmer ha conservato intatto il gusto per lo stile classico, dalla bellezza intramontabile, di Marius Petipa. La bacchetta è stata affidata al Maestro David Garforth, specialista della direzione di balletto. In questo allestimento del Teatro dell’Opera le atmosfere che si richiamano alla famosa fiaba di Charles Perrault sono state evocate dalle scene e i costumi di Aldo Buti. Nei ruoli principali si sono esibite: in quello della Principessa Aurora Alessia Gay, Elena Evseeva (già solista del Teatro Michajlovskij, dal 2008 membro della compagnia del Teatro Mariinskij), Jurgita Dronina (Principal all’Het Nationale Ballet); Principe Florimondo Alessandro Macario (ospite residente al San Carlo di Napoli), Giuseppe Schiavone, Vladimir Shishov (Primo Ballerino Solista alla Wiener Staatsoper e Principal al Volksoper Wien–Ballett); Manuel Paruccini (Primo Ballerino dell’Opera di Roma), Fata Carabosse Anjella Kouznetsova e Alessia Barberini.

A più di cent’anni dalla prima rappresentazione (1890), questo balletto ispirato al soggetto perraultiano non ha mai smesso di affascinare adulti e bambini.

Paul Chalmer con questa pièce è riuscito nel difficilissimo intento di riportare sul palco un balletto e una storia conosciuti da tutti senza mai far annoiare gli spettatori, unendo bellezza, precisione e stile classico. La scelta dei passi, delle movenze ha permesso ai presenti in sala di immedesimarsi nei protagonisti, di gioire e soffrire con loro. Un balletto meraviglioso, delicato e colorato, portato in scena da danzatori spettacolari, primizie della danza classica di oggi. “Nella tensione degli estremi, tra riti e pratiche magiche – ha spiegato il coreografo Paul Chalmer – si è profilata la possibilità di dimostrare il vero valore dell’unica forza onnipotente e riparatrice, l’amore”. Il Maestro è riuscito nell’intento, gli spettatori hanno apprezzato ed amato il balletto…sin dai primi passi.

Valentina Clemente

www.giornaledelladanza.com

Foto di Francesco Squeglia

 

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