Pietro Gagliardi è il fondatore della prima scuola di formazione di GYROTONIC® in Italia. Nasce e si forma come danzatore, ed è solo dopo un incidente che scopre questa tecnica che in breve tempo lo riporta sulle scene. Molti danzatori si sono affacciati alla sua scuola per rafforzare il proprio corpo. In questa intervista ci ha raccontato un po’ della sua storia.
In Italia, e non solo, il tuo nome è strettamente legato al GYROTONIC®. Ci racconti come lo hai scoperto?
Ho iniziato a praticare questa disciplina nel 1990 a Firenze, allo Studio Il Vortice di Pino Carbone. E’ lì che ho conosciuto Juliu Horvath, l’inventore del Sistema; è stato un incontro folgorante. La sensazione che conservo tuttora è stata quella di trovarmi difronte ad un grande Iniziato che emana conoscenza anche senza aver bisogno di dire alcuna parola. Ricordo che in quel periodo soffrivo tantissimo a causa di un brutto infortunio che mi ero procurato danzando, al punto che trascorrevo gran parte delle mie giornate piegato su me stesso per il dolore alla schiena e alla gamba destra. Non appena mi vide, Horvath mi chiese di avvicinarmi, mi distese sulle sue gambe e iniziò a muovermi in tutte le direzioni facendomi malissimo, al punto che svenni per il dolore. Quando mi sono ripreso ricordo di aver sentito una fortissima sensazione di calore in tutto il corpo, riuscivo a stare dritto e muovere la gamba senza dolore. Pensai: “quest’uomo o è un pazzo o quello che fa è straordinariamente valido”.
Cosa ti ha spinto, a parte l’infortunio, a dedicarti completamente al GYROTONIC® nella tua vita?
Penso che il desiderio grande di poter apprendere da Horvath mi abbia spinto a dedicarmi alla formazione di GYROTONIC®, ma questo è avvenuto sette anni dopo l’incontro con Juliu. Nel frattempo, dopo quel primo incontro ho dedicato tanto tempo alla pratica del GYROTONIC®, ho ripreso a danzare e poi a viaggiare in tutto il mondo. Poi nel 1997 sono andato a New York al White Cloud Studio, dove ho iniziato la formazione per diventare Trainer e da li in avanti non ho mai smesso di continuare a studiare.
Il White Cloud Studio di Roma da te fondato, è anche la prima scuola di formazione in Italia. Qual é il primo insegnamento che trasferisci ai tuoi trainer?
Il White Cloud Studio Roma è stato aperto nel 1999, dopo due anni dal mio diploma di Trainer Level 1 ed è stato fondato con l’intento di dare a tutti i Trainer un luogo di riferimento per approfondire la conoscenza sul GYROTONIC®. Infatti oltre ad essere un centro che ospita Trainer e clienti, gran parte del lavoro svolto all’interno dello Studio è dedicato alla formazione. Ho avuto la fortuna di aprire il White Cloud Studio prima ancora di diventare Master Trainer e quindi lo Studio ha rappresentato anche per me il luogo della formazione; fin dai primi anni dalla fondazione al White Cloud Studio hanno insegnato Horvath in primis e tanti altri Master Trainer che hanno portato tanta “conoscenza” e hanno arricchito tutti noi fortunatissimi allievi. La fortuna dello Studio è che negli anni tanti Trainer di altissimo livello hanno trasmesso la loro conoscenza, sia ai clienti sia alle varie generazioni di apprendisti. La cosa più importante per me, che cerco di trasferire ai Trainer, è l’Amore per la conoscenza, lo studio continuo del nostro corpo, del movimento e del processo di “consapevolezza” senza il quale ogni azione che compiamo nella vita diventa sterile. Dopo tanti anni di attività mi posso definire un bravo allievo che prova a trasmettere quello che apprende ogni giorno a chi ha desiderio di imparare.
Proprio quest’anno hai festeggiato il ventennale di attività con questo metodo. Quali erano le tue aspettative quando hai cominciato, e quali sono oggi dopo 20 anni di esperienza?
Venti anni fa, quando decisi di ritirarmi dal palcoscenico, scelsi di dedicarmi ad aiutare i giovani danzatori ad aumentare le proprie capacità funzionali attraverso la tecnica che più mi aveva aiutato nel mio percorso di danzatore. Avevo in mente di organizzare una grande diffusione del GYROTONIC® e per questo volli fondare il White Cloud Studio e in seguito ho organizzato due Convention Internazionali al Centro di preparazione Olimpica dell’Acqua Acetosa. A quell’epoca però non immaginavo che avrei ispirato tante persone a seguire questa disciplina, e quando penso al numero dei Trainer che si sono formati al White Cloud Studio e quanti clienti sono passati da noi, mi meraviglio sempre tanto. L’aspettativa rimane sempre la stessa: che sempre più persone sentano il desiderio di percorrere la loro esistenza in modo consapevole, sia che questo avvenga attraverso lo strumento del GYROTONIC® sia con altri sistemi.
In tutti questi anni hai lavorato con molti danzatori. Come è cambiato il loro approccio con la danza dopo aver lavorato con il Gyrotonic?
Penso che l’approccio allo studio della danza si sia evoluto negli anni al punto che molte scuole, soprattutto all’estero ahimè, propongono ai loro allievi di affiancare allo studio delle diverse tecniche, Classica, Contemporanea, Dance Theatre ed altre, lo studio della preparazione fisica attraverso sistemi di allenamento funzionali. In passato la più popolare era il Pilates, un’ ottima tecnica per dare forza al corpo del danzatore, poi il GYROTONIC® ha iniziato ad appassionare diversi Primi Ballerini e diverse istituzioni in tutto il mondo, al punto che il Royal Ballet di Londra ha scelto di mettere a disposizione dei propri danzatori uno spazio dedicato al GYROTONIC®.
Quali sono i benefici che questa attività apporta allo studio della danza?
Con questa tecnica si aumentano in modo naturale le capacità funzionali dell’intera struttura muscolo scheletrica permettendo al corpo di muoversi in modo più organico, arrivando a compiere delle performance che il solo studio della tecnica non basterebbe. La White Cloud Opera ha scelto di utilizzare la tecnica di GYROTONIC® come fonte principale di allenamento per i suoi interpreti, che traggono ispirazione per esprimere se stessi attraverso il linguaggio di Verità, Bellezza e Armonia.
Il connubio tra danza e Gyrotonic lo hai portato in scena quest’anno con lo spettacolo Bolero – A Journey Celebreting Creativity. Ce lo racconti?
A Journey Celebrating Creativity BOLERO racconta la vita di Juliu Horvath, ex danzatore e inventore del GYROTONIC® , una vita dedicata alla ricerca sul movimento e che lo ha portato alla creazione dello Yoga per danzatori, di cui Elisabetta Carnevale è straordinaria interprete capace di eseguire le sequenze in modo unico. Da venti anni, è stata la mia prima allieva, unisce lo studio della danza classica alla pratica di quello che è definito nel GYROTONIC® “l’oltre” del movimento. Una performance fatta di grandi suggestioni, come un sogno, così com’è la vita di ognuno di noi. Il culmine dello spettacolo è il Pas de Deux del Bolero, un incanto coreografico destinato a entrare a far parte del grande repertorio della danza.
Dopo aver debuttato in Italia, lo spettacolo è andato in scena al Lincoln Center di New York. Che esperienza è stata andare in scena in una vetrina così importante?
La serata al Jazz at Lincoln Center è stata come vivere un sogno. Quando si è alzato il sipario che copriva la grande vetrata che faceva da fondale, si sono accese le luci di New York sul palcoscenico. Ci sembrava di volare sospesi tra il Central Park e la platea piena di spettatori che hanno seguito lo spettacolo con grande attenzione regalandoci una calorosissima Standing Ovation. Ad oggi abbiamo molte richieste per portare lo spettacolo all’estero, speriamo di trovare presto un impresario che abbia voglia di accompagnarci in questa splendida avventura.
Il tuo sogno nel cassetto?
Non sono un grande sognatore, ma ho sempre tante idee e cerco di realizzarle. Vorrei realizzare una Banca dell’Energia.
Alessandro Di Giacomo
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