Il Teatro San Carlo di Napoli ha ufficialmente aperto la stagione 2011/2012 e l’ha fatto nel migliore dei modi: per la prima volta, infatti, nella città campana è approdata la Compagnia del Balletto Nazionale di Corea, con la pièce Prince Hodong , spettacolo sensazionale e suggestivo ispirato a un antico racconto mitologico.
L’ambasciatore in Italia della Repubblica di Corea, che ha aperto la serata del 12 Ottobre scorso con i ringraziamenti di protocollo, ha ricordato che il balletto portato in scena si inserisce nell’ambito dell’iniziativa Le settimane della Corea a Napoli, promossa per i 150 anni dell’Unità d’Italia dai rispettivi governi, esprimendo inoltre il desiderio di rinnovare lo scambio culturale con Napoli e il San Carlo, con piena condivisione da parte del Sovrintendente del Teatro, Rosanna Purchia. Da oltre dieci anni, la Compagnia del Balletto di Corea si è orientata verso lo scambio con l’estero con tournée di grande successo in Russia, Svizzera, Cina, Giappone, Egitto.
Un breve accenno alla storia, però, è fondamentale per capire le vere ragioni che rendono questa coreografia a dir poco meravigliosa ed imponente: nell’antica Koguryo, uno dei tre regni della attuale Corea, il re Daemusin sta espandendo i suoi territori e, dopo aver conquistato il potente regno di Dongbuyeo e aver respinto coraggiosamente un attacco della Cina, manda il suo giovane figlio, il Prince Hodong ad attaccare il distretto di Nangnang.
Là il giovane principe si innamora perdutamente della principessa Nakrang, dando vita ad una delle storie d’amore più struggenti della mitologia orientale, racchiusa all’interno del Samguk Sagi, i celebri annali della fondazione storica della Corea. Si racconta infatti che la principessa, per amore di Hodong, avesse divelto i tamburi di guerra dal proprio castello, così da permettere all’esercito di Koguryo di attaccare senza preavviso.
Questa fiaba, racconto straziante ed al contempo assai romantica, è diventata un balletto nel 1988 grazie a Sung-nam Lim, primo direttore artistico del Balletto Nazionale di Corea e oggi viene proposta in tutto il mondo grazie a un particolare progetto sostenuto dal Ministero della cultura della Corea. Nonostante i numerosi balletti creati negli ultimi anni grazie a un’importanza crescente acquisita dal la Compagnia del Balletto Nazionale, Prince Hodong è considerato particolarmente importante perché la trama tocca numerosi temi, fra i quali la nazione, la guerra, l’amore, il tradimento e la morte.
Lo spettacolo ha incantato il pubblico napoletano con un allestimento di grande coinvolgimento emozionale, nonostante lo stampo assai tradizionale. Potente nelle scene di massa il primo atto, leggiadra e precisa la scena del matrimonio. Molto bravi i primi ballerini, soprattutto, eterea e dotata di convincenti doti drammatiche, Ji-young Kim nel ruolo della Principessa Nakrang.
La storia, un po’ lontana dalla cultura occidentale, è risultata gradevole grazie alle dinamiche coreografiche, chiare e musicali nella loro modernità, al gioco di luci e alla velocità dei cambi in scena. Applausi, quindi, a scena aperta per una compagnia “lontana”, ma soltanto nelle distanze, e non per la qualità della danza che ha portato nel nostro paese.
Valentina Clemente
Foto di Andrea Buccafusca