Alain Platel conferma con questo spettacolo la capacità e la vocazione a toccare corde sensibili del nostro profondo sentire. Requiem pour L. è una riflessione lucida, sofferta, a tratti impietosa, sul tema della morte. La morte come parte sostanziale e sublime della vita; come esperienza profondamente umana e spirituale. Creato a quattro mani con Fabrizio Cassol, il compositore con il quale Platel ha realizzato numerose opere quali VSPRS, basata sul Vespro de la beata vergine di Monteverdi, Pitié, Coup Fatal.
Requiem pour L. nasce circa tre anni fa, proprio durante il tour di Coup Fatal lo spettacolo che riuniva un gruppo di musicisti congolesi impegnati nel repertorio barocco europeo.
La proposta di lavorare su un adattamento del Requiem di Mozart si adattava perfettamente al momento esistenziale di Platel la cui vita veniva in quel tempo attraversata da alcune perdite strazianti, la morte del padre, del fedelissimo cane e l’assistenza fino all’ultimo istante del suo mentore, Gerard Mortier. Il fatto che il Requiem fosse un’opera lasciata incompiuta da Mozart ha convinto Cassol a impegnarsi in una riscrittura dedicata allo stesso gruppo di musicisti africani. Il risultato è un distillato immaginario che contiene l’essenza della scrittura di Mozart, che ne mantiene intatta la riconoscibilità della struttura musicale e dei testi, ridotti all’essenziale.
La musica eseguita dai quattordici musicisti si contamina con il jazz e le tradizioni popolari, il canto lirico e la chitarra elettrica. Il finale incompiuto è sostituito dalla Messa in do minore dello stesso Mozart a sottolineare la forma liturgica dell’opera. E poi l’incontro con L., un’amica che regala a Platel e Cassol gli ultimi istanti della sua vita. Immagini in bianco e nero che scorrono sullo schermo di fondo creando armonia e contrasto interiore in ciascuno spettatore.
La scenografia è dichiaratamente ispirata al Denkmal di Berlino, il memoriale per le vittime dell’Olocausto, composta di steli di diversa misura su cui i musicisti/danzatori posano pietre, battono i piedi e le mani. Con quest’opera Platel e Cassol ci raccontano che nella società contemporanea esistono diverse forme per vivere il lutto, il dolore della perdita, la paura della fine e per questo creano una forma nuova di cerimonia funebre: il teatro diventa il luogo di un rituale laico e collettivo in cui ogni individuo può trovare la propria storia, dove si piange, si ride, si danza.
Alain Platel con i suoi les ballets C de la B ha rivoluzionato la visione della danza contemporanea, con un originale atteggiamento di apertura ed ascolto, indagando nelle pieghe nascoste dell’anima. Platel, psicologo a lungo in contatto con la disabilità e la malattia mentale, coreografo autodidatta per passione, ricrea i gesti della sofferenza e della resilienza, miscelandoli a un’ironia leggera per esprimere fragilità e contraddizioni dell’animo umano con una straordinaria molteplicità di linguaggi. Le sue ultime opere, tutte applaudite dal pubblico di Torinodanza e dello Stabile di Torino (Gardenia, C(H)OEURS, Out of Context. For Pina, Tauberbach, En avant, Marche!, Coup Fatal, nicht schlafen/non dormire), fondono musica, danza e parola, componendo una sinfonia emozionale fatta di movimenti, poesia, struggimenti che entrano lentamente sottopelle e non se ne vanno più.
ORARI & INFO
30 novembre – 1 dicembre ore 20.45
Fonderie Limoni Moncalieri
Via Eduardo de Filippo, 10024
Moncalieri (To)
Tel: 011 5169555 / Numero Verde 800 235 333
www.teatrostabiletorino.it – www.torinodanzafestival.it
www.giornaledelladanza.com