Dopo l’annuncio della partecipazione di Eleonora Abbagnato al Festival Tener-a-mente del Vittoriale di Gardone (Brescia), ecco finalmente svelato il secondo nome della danza: si tratta della Martha Graham Dance Company, che ripresenterà il 27 giugno prossimo un programma che rende omaggio alla grande coreografa, e che include anche una creazione di Nacho Duato.
Le coreografie scelte creano un vero e proprio percorso negli aspetti primordiali della vita dell’uomo: dai riti primitivi, alle teorie sull’evoluzione, dalle varie sfaccettature dell’amore al dualismo tra bene e male.
Il programma si apre infatti con The rite of spring, coreografia nata sulle musiche di Stravinskij, che non si rifà però al balletto del 1913, ma mette in scena, in un’imprecisata landa desolata, l’antico rito del sacrificio di una giovane per rendere favorevoli gli dei (mito presente in moltissime antiche culture, compresa quella greca, con Ifigenia e Agamennone); rito antico che così com’è coreografato potrebbe anche parlarci dell’indifferenza nelle grandi città moderne, o della criminalità, input che vengono però lasciati sospesi al pubblico, perché la coreografia si concentra sul plot originale del titolo e colpisce con la sua forza e la capacità di creare suspense sulla sorte della “prescelta”.
Si continua poi con l’opera di Nacho Duato, coreografo influenzato sia dal folklore sia dallo stile di Jiri Kylian, che si è formato sullo stile della Graham alla scuola di Bejart, e che presenta Depak Ine, una coreografia nata in sole 5 settimane su musiche di John Talabot; è questo, per stessa ammissione di Duato, un lavoro ispirato dalle teorie evoluzionistiche di Darwin, e aggiunge un movimento più morbido e un uso dello spazio più ampio rispetto alla stretta tradizione della Graham, inserendo dei movimenti palesemente ripresi da quelli animali.
Torniamo poi alla coreografa statunitense con Diversions of Angels, splendida coreografia sull’amore, rappresentato dalle varie interpretazioni e dai colori indossati dai ballerini: bianco per l’amore bilanciato, ormai maturo; rosso per l’amore guidato dalla passione; giallo per l’amore adolescenziale, un po’ civettuolo. Nato nel 1948 come Wilderness stair, giunse al titolo odierno l’anno successivo, ma si tratta solo di un cambiamento di verso: entrambi i titoli infatti provengono dalla stessa poesia di Ben Belitt, quasi una vera descrizione della coreografia, ambientata in un giardino creato da amore stesso.
E alla fine torniamo al mito, con Errand, rivisitazione di Errand into the maze, su musiche di Menotti, che racconta il mito di Teseo e il Minotauro dalla prospettiva di Arianna, la quale diventa eroina centrale ma solo dopo un continuo scontro con il minotauro che diventa quasi un viaggio nell’ “Io” (non a caso si parla di echi delle teorie di Jung, in relazione a questo balletto).
Una serata imperdibile per chi ama perdersi nel labirinto dell’umano, attraverso coreografie sempre contemporanee.
ORARI & INFO
Venerdì 27 giugno 2014, ore 21.15
Festival Tener-a-mente
Teatro del Vittoriale
Via Vittoriale, 12 – 25083, Gardone Riviera, BS
www.anfiteatrodelvittoriale.it
info@anfiteatrodelvittoriale.it
Greta Pieropan
www.giornaledelladanza.com